L’approfondimento di Lavoropiù sull’andamento del settore manifatturiero dal punto di vista occupazionale.
COMUNICATO STAMPA
Industria: mancano saldatori, progettisti e disegnatori
- Richieste di operai soddisfatte al 100%, mentre per i disegnatori meccanici soltanto una su cinque e lo stipendio schizza a 32.000 euro lordi annui
- Nel 2021, lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro è stato del 40%.
Persiste lo squilibrio tra domanda e offerta di lavoro nell’industria manifatturiera, con quasi il 40% di richieste inevase: è il quadro fornito dall’Osservatorio Lavoropiù sul manifatturiero, analizzando oltre 10 mila ricerche di personale condotte in tutta Italia nel corso del 2021.
Su 10.380 richieste di personale industriale gestite tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2021, Lavoropiù, una delle maggiori agenzie del lavoro del settore, ne ha potuto soddisfare soltanto 6.354, pari al 61%, con forti differenze tra le mansioni.
Infatti, a fronte di profili coperti al 100% delle richieste, come operai generici, addetti alla linea e addetti al confezionamento, ve ne sono altri estremamente scarsi, come i saldatori (41% di richieste soddisfatte) e soprattutto progettisti e disegnatori meccanici, per i quali si scende rispettivamente al 27% e al 21% delle posizioni coperte rispetto alla domanda.
“La grande difficoltà nel reperire sul mercato le competenze adeguate a sostenere la crescita di tanti settori della nostra manifattura si conferma anche nel 2022”, spiega Serena Guidotti, National sales & market developer di Lavoropiù, “e per far fronte a una situazione di perdurante incertezza, stiamo investendo in maniera crescente in iniziative di formazione e riqualificazione professionale, con l’obiettivo di inserire nel mondo del lavoro le nuove figure professionali richieste da un mercato proiettato verso l’ammodernamento del sistema produttivo, la tecnologia digitale e l’industria 4.0”.
L’effetto scarsità delle risorse si riflette anche nelle retribuzioni, che si collocano sopra ai 23.000 euro lordi annui per saldatori e progettisti meccanici e raggiungono i 32.500 euro per i disegnatori meccanici.
Mentre lo stipendio medio lordo annuo di un operaio generico è stato, nel 2021, di 22.500 euro e di 21.400 per un operatore di linea.
In termini anagrafici, il 30% dei lavoratori collocati da Lavoropiù nell’industria manifatturiera ha meno di 25 anni, la grande maggioranza è maschile (70%), il 32% ha la licenza media e il 45% un diploma di scuola superiore.
Lavoropiù è un’agenzia per il lavoro nata nel 1997 che offre servizi di somministrazione di lavoro a tempo determinato e indeterminato, ricerca e selezione di personale qualificato, politiche attive del lavoro, formazione e outplacement. La società ha sede a Bologna e opera in tutta Italia con oltre 80 sedi e 450 dipendenti. Con un core business nel settore manifatturiero e un forte posizionamento rispetto ai temi dell’inclusione sociale e lavorativa, Lavoropiù ha chiuso il 2021 con un fatturato di oltre 170 milioni di euro e 72 mila avviamenti al lavoro nell’industria, nei servizi e in agricoltura.
A maggio 2021, Lavoropiù è entrata a far parte del network Elite di Intesa San Paolo, la piattaforma internazionale di Euronext che si propone di accelerare la crescita delle Pmi italiane più innovative.
RASSEGNA STAMPA
La Nuvola del Lavoro_Corriere della Sera_15.04.2022