Lavoropiù ottiene il Certificato ELITE sulla Sostenibilità

 

Lavoropiù ha ottenuto il Certificato ELITE sulla Sostenibilità, che rappresenta un importante riconoscimento per l’azienda che si misura con le best practice per le piccole e medie imprese private. Il certificato è stato assegnato sulla base di requisiti definiti da ELITE in collaborazione con partner accademici e di business nell’ambito della Sostenibilità.
La missione di ELITE, lanciato da Borsa Italiana nel 2012, è supportare le aziende nella crescita sostenibile di lungo periodo, accelerando il processo di accesso a capitali, competenze e networking. ELITE integra un calendario di workshop e sessioni di coaching con un’offerta di servizi e soluzioni per l’impresa da una rete qualificata di partner e advisor, supportando imprenditori e dirigenti nel miglioramento delle competenze e potenziando il loro piano strategico e le opportunità di business.

La sostenibilità non è più solo un’alternativa etica alla crescita, ma un percorso obbligato di cambiamento. La responsabilità non solo economica, ma anche ambientale e sociale dell’impresa ha impatto sulla competitività della stessa portando benefici in termini di accesso al capitale, riduzione dei costi e dei rischi, miglioramento reputazionale e valore per dipendenti, clienti e stakeholder tutti.

 

Quali sono i requisiti per l’ottenimento del Certificato di Sostenibilità?

  • Report annuale non finanziario, conforme al GRI standard
  • Sezione sulla sostenibilità nel piano strategico, inclusi gli obiettivi e i KPI a 3 anni, guidati da una valutazione di materialità sui principali stakeholder
  • Sezione sulla governance nel piano strategico, che include: linee guida sulla diversità, sul welfare aziendale, sulla responsabilità dei fornitori/clienti, sulla sostenibilità nell’agenda del CDA

 

Marta Testi, Amministratore Delegato di ELITE:
“Siamo felici di riconoscere a Lavoropiù il Certificato sulla Sostenibilità. La responsabilità non solo economica, ma anche ambientale e sociale dell’impresa ha impatto sulla competitività portando benefici in termini di accesso al capitale, riduzione dei costi e dei rischi, miglioramento reputazionale e valore per dipendenti, clienti e stakeholder tutti. In questo quadro, la finanza rappresenta un canale privilegiato per indirizzare il tessuto imprenditoriale verso un modello sostenibile, e come ELITE-Gruppo Euronext vogliamo essere proattivi nel supportare le imprese con strumenti e soluzioni concrete, oggi fondamentali sia nello sviluppo dell’azienda che nel perseguire un vantaggio competitivo”.

Angela Balducci, Sustainability Manager di Lavoropiù:

“Lavoropiù si avvia a concludere un 2023 straordinario, un anno segnato da una crescente consapevolezza e un rafforzamento del proprio posizionamento sui temi ESG. Con la pubblicazione della prima edizione del nostro Report Integrato, abbiamo voluto non solo evidenziare i successi già conseguiti, ma soprattutto presentare le sfide che ci attendono. Il riconoscimento ottenuto da ELITE sottolinea la centralità della sostenibilità nel modello di business adottato da Lavoropiù, di fondamentale importanza per coniugare la crescita economica con la competitività nel lungo periodo. Questo traguardo è il risultato del nostro impegno sulla riduzione dell’impatto ambientale e sulla capacità di generare valore tangibile per le comunità. È un ulteriore stimolo per le nostre persone, ma anche per tutte quelle imprese che oggi stanno lavorando per costruire un futuro in cui il purpose sia un elemento imprescindibile di ogni processo decisionale.”

Lavoropiù rinnova la partnership con la Divisione Calcio a 5

Supercoppa maschile e femminile di futsal: Lavoropiù è Title Sponsor!

L’annata 2023/24 del futsal italiano comincia con la diciottesima edizione della Supercoppa femminile tra il Bitonto e la Kick Off – remake della scorsa finale di Coppa Italia – in programma al Pala “Vito Pinto” di Mola di Bari domenica 17 settembre, ore 18:15, in diretta su Sky Sport.

GLI EVENTI – È solo il primo dei quattro trofei con cui si inizierà la 40esima, iconica stagione della Serie A maschile targata Lavoropiù, Title Sponsor delle Supercoppe e partner della Divisione Calcio a 5 per tutta la stagione. Nuova è anche la formula della Supercoppa maschile, una Final Four: i campioni in carica dell’Italservice Pesaro, i campioni d’Italia della Feldi Eboli, l’Olimpus Roma finalista dell’ultimo scudetto e la L84, padrona di casa nonché vincitrice dell’ultima Coppa della Divisione, si sfideranno a colpi di giocate straordinarie. All’interno della manifestazione prevista a Leinì (TO) il 22-23 settembre anche le due Supercoppe Under 19: Kick Off-Audace Verona quella femminile (sabato 23, ore 13), Aosta-Roma C5 la finale maschile (domenica 24, ore 12).

LE CONFERENZE STAMPA – Entrambi gli eventi saranno anticipati da altrettante conferenze stampa: per il femminile, appuntamento l’8 settembre presso la sala ricevimenti dell’Al Sole Resort di Mola di Bari; per la Final Four maschile, il 20 settembre al Teatro Pavarotti di Leinì.

Lavoropiù sarà partner della Divisione per l’intera stagione sportiva 2023/2024.

“È un motivo di orgoglio per la Divisione Calcio a 5 accogliere un partner del calibro di Lavoropiù alla vigilia di una stagione storica, nella quale la Serie A raggiungerà la pietra miliare dei 40 anni e la Supercoppa si svolgerà per la prima volta in assoluto con la formula della Final Four. Condividiamo con l’azienda una visione legata alla territorialità e alle relazioni con il tessuto sociale, sono certo che lavoreremo fianco a fianco con l’obiettivo comune di far crescere il futsal italiano”, commenta il presidente della Divisione Calcio a 5 Luca Bergamini.

“La collaborazione con la Divisione Calcio a 5 è più che una semplice sponsorizzazione – ha dichiarato Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù -. È un rapporto dinamico, alimentato da iniziative concrete che si estendono ben oltre il campo, penetrando nel tessuto sociale. Il futsal – sport in ascesa che conta milioni di appassionati – è un contesto privilegiato per esprimere valori condivisi da entrambe le realtà, come l’impegno, il lavoro di squadra e l’innovazione. Questa partnership non solo rafforza la presenza di Lavoropiù nel panorama sportivo italiano, ma è un’ulteriore testimonianza del nostro supporto a favore delle comunità in cui operiamo”.

DICONO DI NOI / Lavoropiù: per l’estate mancano receptionist e camerieri in tutta Italia

Lavoropiù: per l’estate mancano receptionist e camerieri in tutta Italia

26 giugno 2023 – Circa il 40% delle ricerche di personale relative alle mansioni del settore della ristorazione e del turismo restano inevase, a fronte di una crescita costante della richiesta di personale nel settore in Italia soprattutto in vista dell’estate: +35% rispetto al 2022. Nei primi 5 mesi del 2023, l’agenzia per il lavoro Lavoropiù ha gestito 625 ricerche e di queste 249 sono ancora aperte, quindi non soddisfatte.

Le figure maggiormente richieste nel 2023 sono l’addetto mensa (26% di tutte le ricerche inserite a oggi), il receptionist (14%) e il barista (11%). Quelle invece con più posizioni ancora aperte (in valore assoluto) sono: ancora una volta il receptionist (40%), il cameriere di sala (33%) e l’aiuto cuoco (24%).

Receptionist

Le mansioni, infine, più difficili da reperire in termini percentuali sul dato di ricerche gestite sono il manutentore d’albergo (92% di inevase), il segretario di ricevimento (80%) e il capo ricevimento (75%).

Per quanto riguarda le competenze richieste, oltre a quelle tecniche ­– come per esempio la conoscenza dei diversi tipi di servizio e dell’abbinamento piatto-vino per i camerieri o le conoscenze tecniche per realizzazione di bevande per i baristi – sono importanti le skill trasversali, come la motivazione, la flessibilità oraria, la mobilità territoriale e la capacità di empatizzare con il pubblico e non ultimo, la conoscenza della lingua inglese.

“Le ragioni principali della carenza di questo tipo di professionalità sono, in primo luogo, la proposta economica, che, in molte aziende del comparto, non è adeguata al costo della vita e alla domanda di estrema flessibilità richiesta dal settore”, spiega Samanta Rossi, National matching manager di Lavoropiù. Inoltre, anche se oggi si invese più che in passato nella formazione, le professionalità del settore spesso non vedono grandi opportunità di sviluppo di carriera.

“La forte carenza di personale qualificato in ambito alberghiero e ristorativo per la prima volta sta spingendo le aziende del settore a rivolgersi in modo massiccio alle agenzie per il lavoro. Da qui l’enorme quantità di ricerche che ogni giorno vengono attivate alle nostre filiali, che lavorano da anni nel comparto. Ma nonostante un database di quasi un milione di profili, fatichiamo a rispondere alle richieste. Per questo motivo stiamo percorrendo strade alternative, come l’orientamento nelle scuole alberghiere o la creazione di percorsi formativi professionalizzanti per chi proviene da altri settori”.

Lavoropiù è un’agenzia per il lavoro che offre servizi di somministrazione di lavoro a tempo determinato e indeterminato, ricerca e selezione di personale qualificato, politiche attive del lavoro, formazione e outplacement. Nel 2022, la società ha generato 25 mila assunzioni, soprattutto nell’industria, nei servizi, nella sanità e in agricoltura. Lavoropiù è attiva dal 1997, ha sede a Bologna e opera in tutta Italia con oltre 600 dipendenti e un fatturato di 200 milioni di euro. E’ presente con più di 90 sedi in otto regioni italiane: Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte, Veneto, Lazio, Toscana, Puglia e Marche.

 

RASSEGNA STAMPA

L’agenzia di viaggi_26.06.2023

Italia Oggi_26.06.2023

Avvenire_30.06.2023

QN Economia & Lavoro_10.07.2023

Gamberorosso_11.07.2023

Job in Tourism_14.07.2023

 

OLTRE LE NUVOLE: la musica risponde presente all’emergenza

 

Cala il sipario su “Oltre le Nuvole”, il concerto a sostegno dell’Emilia-Romagna, ideato e organizzato da Lavoropiù in collaborazione con Unipol Arena, Il Resto del Carlino e Piave Digital Agency. L’evento, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Bologna e da Bologna UNESCO City of Music, è stato realizzato per raccogliere fondi a favore delle comunità colpite dalle recenti alluvioni.

Da Iside a Guera, da Emanuele Aloia a Federico Aicardi, dai Disco Club Paradiso a Guglielmo, e poi Olly, Omar Pedrini, Federico Poggipollini, DrefGold, Inoki, Murubutu, Shade e Federica Carta, gIANMARIA, Leo Gassman, Paolo Benvegnù, Arisa, Rovere, Giusy Ferreri, Ex Otago, Willie Peyote, Mirco Mariani e gli Extraliscio, lo Stato Sociale e Merk Kremont. Tutti questi artisti, senza alcuna esclusione, si sono esibiti gratuitamente e l’intero incasso del concerto è stato destinato alla raccolta fondi della Regione per le aree colpite, includendo gli incassi dai biglietti, bar e tavole calde.

Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, è salito sul palco per raccontare al pubblico la nascita del progetto: “Quando ho avuto questa idea il 20 maggio, ho chiamato prima Unipol Arena e , convinto che mi avrebbero detto che, fondamentalmente, ero un folle. In realtà, non lo hanno fatto. Quindi, a questo punto, non sono l’unico folle ad aver immaginato la possibilità di realizzare un evento di questa portata in 15 giorni o poco più. Devo dire che, col senno di poi, lo rifarei altre 10 volte perché questo è il risultato. Quindi, vi ringrazio molto. Oltre le nuvole ci siete voi, ci sono quelli che fanno di tutto per aiutare chi ha bisogno. Quindi, grazie.”

Presenti all’evento, come segno di vicinanza e testimonianza di un impegno condiviso da parte di tutti gli stakeholders di Lavoropiù, anche il Presidente Enrico Fini e il Vicepresidente, Giovanni Freddi.

Lavoropiù, che pone le sue radici in Emilia-Romagna e presidia con le sue filiali 28 comuni, ha fatto la sua parte fin dalle prime battute, portando a compimento in pochissimo tempo un progetto ambizioso per rispondere con tempestività all’emergenza.

RASSEGNA STAMPA

Il Resto del Carlino Bologna_08.06.2023

Ansa_08.06.2023

Il Resto del Carlino Video_08.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_09.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_09.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_09.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_09.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_20.07.2023

 

Lavoropiù presenta OLTRE LE NUVOLE, il concerto a sostegno dell’Emilia-Romagna

OLTRE LE NUVOLE è realtà!

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione del concerto di beneficenza organizzato da Lavoropiù – in collaborazione con Unipol Arena, Il Resto del Carlino e Piave Digital Agency, patrocinato dalla Regione Emilia-Romagna, dal Comune di Bologna e di Bologna UNESCO City of Music, per raccogliere fondi e aiutare le comunità colpite dalle alluvioni.

“In Emilia-Romagna abbiamo il nostro cuore pulsante, come azienda e come comunità. La musica è un linguaggio che ci appartiene da sempre e siamo sicuri che riuscirà a garantire la massima efficacia a questa importante campagna di solidarietà. – ha dichiarato Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù – Grazie alla collaborazione di tutti siamo riusciti in una mezza impresa: organizzare un concerto in tempi irrisori.”

Sono intervenuti anche il Sindaco di Bologna, Matteo Lepore, Agnese Pini, Direttrice di QN Quotidiano Nazionale, Giammaria Manghi, capo della segreteria politica della Presidenza della Regione Emilia-Romagna, Claudio Sabatini, presidente di Unipol Arena.

I biglietti per partecipare all’evento e sostenere direttamente la raccolta fondi saranno disponibili tra pochissimo su oltrelenuvole.org

A seguire il comunicato e la rassegna stampa completa.

Comunicato Stampa

Rassegna stampa
(in fase di aggiornamento)

Il Resto del Carlino_30.05.2023

ItaliaInforma_30.05.2023

Il Resto del Carlino_31.05.2023

Il Resto del Carlino Bologna_31.05.2023

La Repubblica Bologna_31.05.2023

QuotidianoNazionale_31.05.2023

BolognaToday_31.05.2023

Bolognaindiretta_31.05.2023

Il Resto del Carlino Bologna_06.06.2023

TRC Bologna_06.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_08.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_08.06.2023

Il Resto del Carlino Bologna_08.06.2023

Bologna Today_08.06.2023

Corriere della Sera_08.06.2023

 

Lavoropiù è Matchday Sponsor di Bologna – Roma

Lavoropiù è stata Matchday Sponsor di Bologna-Roma, un’occasione in più per dare risalto al legame profondo tra Lavoropiù e i colori rossoblu e tra Lavoropiù e lo sport in generale. Pochi minuti prima della partita – disputata alle 18 presso lo Stadio Dall’Ara di Bologna – Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, ha ricordato l’importanza della partnership tra le due società e ha presentato al pubblico la seconda edizione di “Match Your Talent”, il talent program ideato da Lavoropiù e realizzato grazie alla collaborazione con il Bologna FC 1909.

 

“Match Your Talent” non è solamente un progetto formativo, ma rappresenta un vero e proprio viaggio di scoperta nelle dinamiche interne di un club di Serie A. Gli iscritti avranno l’occasione di sperimentare in prima persona il backstage di una squadra di calcio professionistica, imparando dai migliori professionisti del settore.

Le iscrizioni sono aperte fino a venerdì 19 maggio. Per maggiori dettagli, scopri il progetto.

Lavoropiù sostiene il Padel Italian Tour

Anche quest’anno Lavoropiù sostiene il Padel Italian Tour, quest’anno in un’edizione tutta al femminile.  Il torneo si svolgerà dal 4 al 7 maggio nei campi del Country Club Castenaso.

Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù si è espresso con queste parole sull’evento: “Lavoropiù è orgogliosa di sostenere una disciplina sportiva sempre più seguita dal pubblico. Il padel è uno sport innovativo, dinamico, che riesce ad unire tecnica e divertimento.  Noi sosteniamo tante realtà sportive, molte sono di Bologna e con tutte le società di cui siamo partner ragioniamo in maniera ampia e allargata perché anche le squadre femminili godano degli stessi vantaggi derivanti dalla sponsorizzazione concordata. Un esempio è la partnership con FITP, di cui siamo partner istituzionali e siamo al contempo Team Sponsor della Nazionale maschile in Coppa Davis e Team Sponsor della Nazionale femminile nella Billie Jean King Cup. Questo perché crediamo fermamente nel valore inclusivo dello sport e nella sua capacità di veicolare messaggi positivi ed educativi.”

RASSEGNA STAMPA

PadelToday_09.05.2023

 

 

Termina il ciclo di appuntamenti dedicato al restauro dell’Ercole di Palazzo Poggi

Cultura e impresa: un binomio vincente per il futuro del territorio

Si svolto questo pomeriggio, presso l’Aula Magna della Biblioteca Universitaria di Bologna, l’ultimo appuntamento del ciclo di incontri intitolato “Il riposo dell’Ercole di Palazzo Poggi”, organizzato dal Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna.

Una conferenza di natura tecnica, in cui sono emerse numerose riflessioni sui temi del diritto, dello sviluppo del territorio, della tutela e valorizzazione dei beni culturali. Tutto questo per dare una risposta alla domanda: il legame tra impresa e cultura può dare vita a un sistema virtuoso in grado di favorire il benessere delle comunità?

Ne hanno parlato Claudia Golino, del Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia dell’Università di Bologna, e Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù.

Per maggiori dettagli sull’iniziativa e sul cantiere di restauro dedicato al capolavoro di Angelo Gabriello Piò, realizzato con il sostegno di Lavoropiù: sma.unibo.it

 

Dicono di noi / Il punto di Lavoropiù sul settore Ho.Re.Ca

Oltre un quarto delle ricerche di cuochi e camerieri resta inevaso.

È quello che emerge dall’ultimo studio sul settore Ho.Re.Ca presentato alla stampa da Samanta Rossi, National Matching Manager di Lavoropiù.

 

Il 26,3% delle ricerche di cuochi e camerieri resta inevaso, a fronte di una crescita costante della richiesta di personale nel settore alberghiero e della ristorazione. Sono i dati che abbiamo raccolto dopo aver vagliato oltre 1.800 ricerche di personale in tutta Italia nell’ultimo anno.

“Le ragioni principali della carenza di questo tipo di professionalità sono la proposta economica, che in molte aziende del comparto non è adeguata al costo della vita e alla flessibilità oraria richiesta, e la riduzione del bacino di lavoratori post-pandemia”, spiega Samanta Rossi, National Matching Manager di Lavoropiù. “Una situazione che per la prima volta sta spingendo le aziende del settore a rivolgersi in modo massiccio alle agenzie per il lavoro. Ma nonostante un database di quasi 30 mila profili, e una divisione appositamente dedicata, Horecapiù, anche noi fatichiamo a stare dietro alle richieste”.

 

(in foto) Samanta Rossi, National Matching Manager di Lavoropiù

 

Sono 130 i posti vacanti per cuochi e camerieri a oggi. In particolare, le posizioni aperte complessivamente sono 39 per i cuochi e 88 per i camerieri di sala e barman. Le posizioni più ricercate in ambito alberghiero sono: chef de rang, camerieri di sala, barman e baristi, camerieri ai piani, governanti. Mentre in ambito ristorativo: camerieri di sala, chef, barista, barman, cuochi nella ristorazione collettiva. C’è inoltre carenza di addetti alle prenotazioni, con conoscenza di più lingue straniere e portieri notturni.

Per quanto riguarda le competenze richieste, oltre a quelle tecniche ­– come per esempio la conoscenza dei diversi tipi di servizio e dell’abbinamento piatto-vino per i camerieri o le conoscenze di tecniche di cottura, taglio e trattamento carni per gli chef – sono importanti le skill trasversali, come la motivazione, la flessibilità oraria, la mobilità territoriale e la capacità di empatizzare con il pubblico. La retribuzione media lorda annua per queste figure varia da 16.400 a 72.000 euro per i cuochi (i valori estremi riguardano aiuto cuochi da un lato ed executive chef dall’altro); da 10.000 a 28.500 euro per i camerieri e da 10.000 a 23.100 euro per le altre posizioni, come i barman. L’inquadramento è di solito con contratto a tempo determinato, con pochissime eccezioni di tirocini e contratti a chiamata e contratti a tempo indeterminato.

La maggior parte delle richieste sono concentrate in Emilia-Romagna e Lombardia. Occorre però precisare che le richieste durante il periodo invernale aumentano in modo esponenziale nelle località sciistiche e in estate nelle zone balneari. Lavoropiù sta percorrendo strade alternative per reperire il personale in quest’ambito, come l’orientamento nelle scuole alberghiere o la creazione di percorsi formativi professionalizzanti per chi proviene da altri settori o da territori diversi da quelli in cui c’è domanda, con importanti investimenti in tema di hr mobility.

 

Per le aziende interessate a mettersi in contatto con il team specializzato di Horecapiù o per inviare la propria candidatura: horecapiu@lavoropiu.it

 

RASSEGNA STAMPA

Avvenire_06.04.2023

Il Resto del Carlino_27.02.2023

Il Giorno_27.02.2023

La Nazione_27.02.2023

Quotidiano.net_27.02.2023

Lamiafinanza.it_24.02.2023

La Stampa_24.02.2023

ItaliaOggi_20.02.2023

WINENEWS_09.03.2023

Leggo_24.04.2023

La Stampa_28.05.2023

Repubblica_23.06.2023

Lavoropiù presenta la collaborazione con SMA – UniBo in occasione di Art City Bologna

Questa mattina abbiamo presentato in conferenza stampa due nuove iniziative realizzate in collaborazione con il Sistema Museale di Ateneo dell’Università di Bologna in occasione di Art City Bologna.

Per Lavoropiù è intervenuto Matteo Naldi, Direttore Marketing, ribadendo l’importanza delle imprese nella promozione della cultura e della responsabilità sociale come opportunità di sviluppo per il territorio.

Nell’ambito di questa partnership, il contributo di Lavoropiù si lega alle tende presenti nella Torretta del Museo della Specola e all’Ercole a riposo di Angelo Gabriello Piò custodito in Aula Carducci.

Le prime sono state trasformate in “Mostrella”, una installazione artistica temporanea ad opera del duo Cuoghi Corsello e intitolata “Mostri. Noi, gli altri, sé stesso” (a cura di Luca Ciancabilla), mentre il gigante sarà affidato alle cure del restauratore Camillo Tarozzi. Il cantiere dell’Ercole diventerà a tutti gli effetti un museo, un luogo di incontro e di ispirazione per appassionati e studenti: sarà possibile, infatti, visitare l’opera durante il periodo dei lavori di restauro.

Da giovedì 2 a domenica 5 febbraio le porte del Museo della Specola saranno aperte all’arte contemporanea.

Per maggiori info sulle visite e sugli orari di apertura, visita il sito sma.unibo.it

RASSEGNA STAMPA

STAMPA

Corriere di Bologna_02.02.2023

Repubblica_02.02.2023

Il Resto del Carlino_02.02.2023

TV

TG7 – 7Gold_01.01.2023

BolognaInDiretta – TRC BO_01.01.2023

RADIO

Ascolta l’intervista di Radio Città  Fujiko a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù

ONLINE

Artribune.com_02.02.2023

Il Resto del Carlino.it_02.02.2023

BolognaToday.it_01.02.2023

Modena2000.it_01.02.2023

Magazine.Unibo.it_01.02.2023

Virgilio.it_02.02.2023

Agenparl.eu_30.01.2023

 

 

 

 

Bastianini-Lavoropiù, un connubio da podio

Bastianini-Lavoropiù, un connubio da podio

Una giornata speciale quella di oggi, nella splendida cornice di Casa Azzoguidi, in compagnia di un grande campione come Enea Bastianini. Quattro vittorie e terzo posto mondiale nella classe regina. Il ritorno di Lavoropiù nel mondo della MotoGP non poteva essere più entusiasmante.

Oltre ai saluti iniziali del Direttore Marketing, Matteo Naldi, hanno partecipato per Lavoropiù anche il Presidente, Enrico Fini, il Vicepresidente, Giovanni Freddi, e il Consigliere Delegato, Daniele Ottavi.

Ringraziamo Enea, a cui facciamo un grosso in bocca al lupo per la prossima stagione, e tutti i presenti per aver partecipato all’evento.

Leggi il comunicato stampa.

RASSEGNA STAMPA

Corriere dello Sport_Stadio_16.12.2022

Lavoropiù alla conferenza stampa dell’evento “Il Buon Natale delle atlete bolognesi”

Giovedì 22 dicembre, dalle 18 alle 19.30, nella Piazza coperta della Biblioteca Salaborsa in Piazza del Nettuno 3, le atlete bolognesi accenderanno la luce sullo sport femminile a colpi di pedali. Saranno tante le atlete ad alternarsi su biciclette collegate alle dinamo, per produrre l’energia necessaria ad illuminare l’albero di Natale collocato all’interno di Salaborsa, attivato dalla passione dello sport al femminile della nostra città.
Un evento energizzante che coinvolge direttamente le sportive nella performance atletica e nella narrazione delle loro esperienze, presentato oggi in conferenza stampa a Palazzo d’Accursio.

“Un momento che vuole essere in continuità con le azioni che come Comune mettiamo in campo da qualche anno, dopo l’approvazione della Carta dei valori dello sport femminile che siamo il primo Comune d’Italia ad approvare”, ricorda  l’assessora allo Sport Roberta Li Calzi. “Da un lato ci sono le azioni amministrative sulle caratteristiche dei bandi di assegnazione spazi, tutto il lavoro sul linguaggio di genere e le premialità, sui criteri di selezione dell’ultimo bando per la promozione della parità di genere e dell’inclusione nello sport, dall’altro un momento di festa, perché è bello fermarsi un attimo e valorizzare lo sport femminile bolognese”.

“Ringrazio il Comune e l’assessora Roberta Li Calzi per averci coinvolto in questo progetto, che lega due temi per noi importantissimi come la sostenibilità e la parità di genere, dichiara Barbara Martelli, responsabile marketing Lavoropiù. A tal proposito voglio porre l’accento su un dato numerico: l’80 per cento della popolazione aziendale di Lavoropiù è donna. Questo numero ci contraddistingue e racconta quanto la nostra azienda sia attenta alla parità di genere. Non a caso proprio in questo periodo stiamo riscrivendo il Codice comportamentale interno: la nostra realtà oggi conta 550 dipendenti e dobbiamo essere sempre più consapevoli dei nostri valori fondanti. Sarebbe bellissimo se questa carta diventasse un giorno una guida valida per tutte le aziende del territorio. Tornando all’iniziativa, siamo orgogliosi di poter contribuire alla sua realizzazione. Lo sport è da sempre uno dei principali volani per trasmettere i valori che ci contraddistinguono e infatti, ormai da qualche anno, i nostri accordi di partnership con club di basket, calcio e pallavolo prevedono la presenza di Lavoropiù sia in ambito maschile che femminile. Speriamo in una grande affluenza di pubblico, perché questo evento se la merita”.

RASSEGNA STAMPA

Comune di Bologna_14.12.2022

Sestopotere.com_14.12.2022

Reggio2000.it_14.12.2022

Sestopotere.com_14.12.2022

Virgilio.it_14.12.2022

 

Guarda il servizio di èTV Rete 7, andato in onda nell’edizione di èTG del 14.12.2022

Lavoropiù sostiene Urania Education Program

Sport, territorialità e competenze digitali. Tutto questo nel nuovo education program di Urania Basket Milano, realizzato con il sostegno di Lavoropiù.

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione di “Urania Education”, il programma formativo rivolto a giovani studenti tra i 13 e 19 anni che ha come scopo quello di esplorare le principali tecnologie e soluzioni digitali attraverso 5 lezioni presentate da testimonial esperti. Duranti gli incontri gli studenti avranno l’opportunità di conoscere le loro esperienze in merito ai differenti topic oggetto del progetto (NFT, Metaverso, Gaming, Cloud Computing, Cyber Security e Finanza Digitale).

Centro nevralgico del programma sarà l’Allianz Cloud, la casa dei Wildcats, che ospiterà i ragazzi selezionati da diversi istituti milanesi, in questi incontri che culmineranno con la partita serale della Serie A2 di Urania Milano.

Una esperienza che andrà a rispecchiare la sinergia perfetta tra tecnologia, sport ed ambiente: Network, Team e Sostenibilità sono le parole chiave, il mantra virtuoso su cui si fonda l’intero progetto.

Nel corso dell’evento, per Lavoropiù – Sponsor di Urania Basket nella stagione 2022-23 – è intervenuta la Responsabile Marketing, Barbara Martelli.

 

 

Lavoropiù a Malaga per le fasi finali della Coppa Davis

Si ferma a un passo dalla finale il sogno azzurro in Coppa Davis, ma il percorso di Lavoropiù nel grande tennis internazionale, come Team Sponsor della nazionale, continua!

Dopo la netta vittoria contro gli USA, la nazionale italiana di tennis cade in semifinale con la squadra canadese, vincitrice poi del torneo. Non basta la performance straordinaria di Lorenzo Sonego, che si impone su Shapovalov portando l’Italia sul momentaneo 1-0.

Finisce, quindi, a testa alta il cammino degli azzurri, che non vediamo l’ora di rivedere in campo in una delle prossime sfide.

Intanto, sappiamo già che l’Italia eviterà la qualificazioni della Coppa Davis 2023, avendo ottenuto la wild card che le consentirà di accedere direttamente alla fase finale della competizione. Tra meno di un anno la Coppa tornerà all’Unipol Arena, dove saranno ospitate nuovamente le gare di uno dei gironi composti dai team che usciranno vittoriosi dalle qualificazioni del prossimo febbraio.

Lavoropiù è Team Sponsor della Federazione Italiana Tennis fino al 2024. Il viaggio continua!

#UnitiDaUnServizioVincente

 

 

RASSEGNA STAMPA

Tennis2u Speciale Coppa Davis_26.11.2022

Dicono di noi / Da Lavoropiù candidati ambiziosi per imprese visionarie

Da Lavoropiù candidati ambiziosi per imprese visionarie

Lavoropiù lancia New Start: nuove risorse per le imprese grazie a reskilling e contributi per casa e trasporti a chi si trasferisce per lavoro

La domanda di lavoro resta largamente insoddisfatta, mentre l’offerta è sempre meno allineata con le necessità delle imprese.

Per colmare questo gap, l’agenzia per il lavoro Lavoropiù ha lanciato il progetto New Start, che punta a far incontrare le imprese disponibili a investire su candidati motivati e i lavoratori alla ricerca di opportunità in settori per loro nuovi o in altre regioni d’Italia.

«Dopo la pandemia, le imprese si sono trovate davanti a un rimescolamento nelle priorità dei lavoratori», spiega Marialisa Alberghini, Strategy manager di Lavoropiù, «e oggi, mentre le imprese continuano a cercare competenze hard e prossimità al luogo di lavoro, troviamo tanti lavoratori con soft skill interessanti che però cercano opportunità in settori distanti rispetto alle esperienze pregresse o al luogo di residenza. Il progetto New Start mira a far incontrare queste due situazioni solo apparentemente inconciliabili».

Il progetto è partito a gennaio 2022 e ha coinvolto, inizialmente, alcune imprese della provincia di Parma, a cui Lavoropiù ha presentato una serie di lavoratori fuori sede, con eccellenti competenze soft.

Il patto che sta alla base di New Start prevede, in capo ai candidati, una forte motivazione a intraprendere un percorso professionale inedito, attraverso l’acquisizione di nuove competenze tecniche e la disponibilità a trasferirsi nelle vicinanze del luogo di lavoro.

Mentre l’impresa è chiamata a condividere un percorso di formazione e carriera di lungo termine.

Il progetto New Start supera le attuali difficoltà ad abbinare requisiti tecnici ed esperienze pregresse e vuole invece favorire l’incontro tra aziende e candidati puntando sulle soft skill, in un’ottica più inclusiva, grazie agli strumenti di sostegno messi in campo da Lavoropiù: il supporto in fase di primo colloquio, attraverso incontri on line o il rimborso delle spese di viaggio per i candidati; un piano di formazione professionale condiviso con l’azienda; una serie di agevolazioni per i candidati che devono trasferirsi, come i contratti di locazione ad uso foresteria per garantire una sistemazione adeguata nei primi mesi di trasferimento e le soluzioni per facilitare gli spostamenti casa-lavoro.

«New Start rappresenta un’opportunità per creare il giusto punto di contatto tra attitudini, obiettivi comuni e visione futura», conclude Alberghini. «Ambizione, capacità di adattamento, intraprendenza, voglia di mettersi in gioco e di imparare sono le chiavi di accesso al mondo del lavoro e il requisito indispensabile per entrare a far parte del progetto. In Lavoropiù investiamo da anni su risorse che provengono da altri percorsi professionali e che sono attratte dal mondo delle risorse umane, offrendo loro opportunità di reskilling attraverso la nostra Academy. Siamo quindi testimoni diretti del successo di questi innesti, che in molti casi hanno raggiunto ruoli chiave nei nostri team».

RASSEGNA STAMPA

Affari&Finanza_laRepubblica_03.10.2022

Radio24_Sole 24 ore_12.10.2022

Nuvola del Lavoro_Corriere_05.11.2022

DonnainAffari_07.11.2022

Panorama_16.11.2022

Affari&Finanza_laRepubblica_28.11.2022

CorrieredellaSera_23.01.2023

Corriere L’Economia_29.05.2023

Lavoropiù è Corporate Partner del Torino Football Club 1906

Lavoropiù è Corporate Partner del Torino Football Club 1906 per la stagione calcistica 2022-2023!

Quella con il Torino FC è una collaborazione di grande valore strategico, in una regione in cui Lavoropiù è già presente con le sedi di Torino, Nichelino (TO) e Alba (CN). Una partnership che ci rende molto orgogliosi sia per la storia gloriosa della società, sia per il nostro legame con il territorio.

Grazie alla partnership con il club granata, il nostro logo sarà visibile a bordocampo durante le partite di Campionato e Coppa Italia disputate allo Stadio Olimpico Grande Torino.

Forza Toro!

Lavoropiù parteciperà al convegno di GIA: “Il nuovo paradigma del mercato del lavoro”

Martedì 4 ottobre saremo a Parma per il convegno – organizzato da GIA con il sostegno di Lavoropiù – Il nuovo paradigma del mercato del lavoro: se sono i lavoratori a scegliersi l’imprenditore, in programma presso la Sala Convegni dell’Antica Corte S. Teresa.

Un evento rivolto alle imprese del territorio per capire come sta cambiando il mercato del lavoro e approfondire le dinamiche che influiscono sull’equilibrio tra domanda e offerta.

Con la partecipazione di Pietro Ichino, Professore Ordinario di Diritto del Lavoro presso l’Università Statale di Milano.
Interverrà Fabio Francia, Area Manager di Lavoropiù.

Per info e iscrizioni, visita il sito gia.pr.it

RASSEGNA STAMPA

Gazzetta Di Parma_05.10.22

Lavoropiù è Silver Partner dell’undicesima edizione di Ecommerce Day – (RE)Design Your Future!

Giovedì 29 e venerdì 30 settembre torna EcommerceDay, un evento pensato per approfondire tutti i temi legati all’ecommerce.

 

 

Sul palco del Centro Congressi Unione Industriali Torino si parlerà di digitale e marketing, logistica, supply chain, innovazione e nuovi approcci verso il consumatore finale, intelligenza artificiale e risorse umane. Sarà un appuntamento in cui si costruirà il futuro dell’ecommerce, si creeranno le idee, le partnership e i trend più innovativi. In un periodo in cui la tecnologia sarà sempre più presente nelle nostre vite, rivolgersi a giovani talenti può portare grande vantaggio alle aziende che vogliono stare al passo con questa continua trasformazione digitale. Per questa ragione Lavoropiù ha deciso di sostenere come Silver Partner EcommerceDay – (RE)Design Your Future e sarà presente all’evento.

 

 

Lavoropiù in partenza con Omar Bortolacelli per la BMW Berlin Marathon

Non esistono record imbattibili o impossibili per chi fa sport. Il 25  settembre Omar Bortolacelli partirà per la Germania per un evento davvero speciale: la BMW Berlin Marathon. Siamo orgogliosi ed emozionati di affiancarlo anche in questa impresa!

COMUNICATO STAMPA

Omar Bortolacelli, bolognese di 38 anni, ha perso l’uso delle gambe 11 anni fa dopo un
incidente sul lavoro come soccorritore del 118.
Quella brutta esperienza non ha fermato Omar che, con tutta la sua energia e determinazione, ha collezionato negli ultimi anni numerosi successi (sportivi e non).
Motociclismo, go kart, maratone di 10 km in carrozzina, corsi di sicurezza stradale nelle scuole, incontri con i giovani e tanto altro, senza dimenticare la scalata dell’ultima parte della salita al Santuario della Madonna di San Luca con un’esoscheletro.
Pochi giorni fa direttamente dallo Stadio Renato Dall’Ara, Omar ha svelato l’impresa di quest’anno: partecipare con l’handbike alla maratona di 42 km di Berlino, la BMW
Berlin Marathon che si terrà il prossimo 25 settembre.
Dopo essersi allenato per un anno grazie alla Virtus Tennis di Bologna, che sostenuto interamente le spese della sua preparazione atletica, Omar è pronto a partire per Berlino
con Alessandro Vitti, preparatore fisico e massoterapista, e l’associazione Ironwalk di cui è presidente.
Al loro fianco due grandi eccellenze bolognesi: Lavoropiù e Macron che da sempre sostengono con entusiasmo le attività dell’associazione.
Ritirata la bicicletta da corsa messa a disposizione dall’associazione Obiettivo di Alex Zanardi, lo staff di Ironwalk ed Omar sono pronti a partire!
Può un bolognese conquistare Berlino?
Stiamo a vedere!

Lavoropiù è Team Sponsor della Nazionale italiana di Coppa Davis

Bentornata “Tennis City”!

A 46 anni dall’ultima volta, Bologna è pronta a tingersi nuovamente di verde per accogliere le partite del girone A di Coppa Davis.

Lavoropiù sarà protagonista di questa importantissima manifestazione sportiva, come Team Sponsor degli Azzurri, impegnati dal 14 al 18 settembre all’Unipol Arena di Casalecchio di Reno (BO), nelle gare contro Argentina, Croazia e Svezia.

Saremo al fianco della FIT (Federazione Italiana Tennis) in questa competizione e per i prossimi tre anni. Una partnership che per noi rappresenta a tutti gli effetti un sogno che si avvera.

Il countdown è terminato. Mancano poche ore all’esordio contro la Croazia per Jannik Sinner, Matteo Berrettini, Fabio Fognini, Simone Bolelli e Lorenzo Musetto.

Tornano in scena i campioni. Forza Azzurri!
#UnitiDaUnServizioVincente

L’accordo sarà valido fino a tutto il 2024 e prevede la presenza del marchio sull’abbigliamento della Nazionale nonché sulla panchina della squadra in occasione dei match ufficiali.

Marco Martinasso, Direttore Generale di FIT Servizi:
“Siamo lieti di dare il benvenuto a Lavoropiù come nuovo Team Sponsor della Nazionale di Coppa Davis e ci fa particolarmente piacere che il suo debutto avvenga proprio nella città di Bologna – sede di questa dinamica azienda che condivide con noi valori tipici dello sport come la ricerca dell’eccellenza, la meritocrazia, la sana competizione e il fair play – in occasione del ritorno della più antica competizione del mondo a squadre nel capoluogo della Regione Emilia-Romagna”.

Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù:
“Poter essere al fianco della FIT (Federazione italiana tennis) e della Nazionale azzurra per tre anni, a partire dalla Coppa Davis che si svolgerà a Bologna dal 13 al 18 settembre, la città che rappresenta il cuore pulsante di Lavoropiù, è come un sogno che si avvera. Essere il Team Sponsor di un gruppo che comprende atleti di grande talento come Simone Bolelli, Lorenzo Musetti, Fabio Fognini, Jannik Sinner e Matteo Berrettini, è un onore immenso. Il tennis, in particolare, è uno sport che richiede grande spirito di sacrificio e la capacità di lavorare duramente ogni giorno sul campo fin da piccoli. Solo così si possono raggiungere grandi obiettivi. Lo hanno dimostrato sia Jannik, che di recente ha sfiorato la sua prima semifinale in uno Slam a New York, sia Matteo, che si è addirittura spinto fino alla finale di Wimbledon 2021 poi persa con Djokovic. Entrambi, con il loro esempio, stanno ispirando le nuove generazioni. Ed essere fonte di ispirazione per i giovani è un privilegio riservato solo ad alcuni sportivi professionisti di alto livello. Anche per questo Lavoropiù ha deciso di sostenere la Nazionale azzurra di tennis, per ciò che rappresenta per i nostri ragazzi e le nostre ragazze con i suoi sani valori”.

RASSEGNA STAMPA

Corriere dello Sport_19.09.2022

Corriere dello Sport_Stadio_15.09.2022

Il Resto del Carlino_15.09.2022

la Repubblica_Bologna_14.09.2022

Agi.it_14.09.2022

Audiopress.it_14.09.2022

Lulop.com_12.09.2022

Zazoom.it_12.09.2022

Federtennis.it_12.09.2022

VIDEO

Lavoropiù al fianco del team Italia di Coppa Davis / intervista a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù – Sport Press – 16.09.2022

Matteo Berrettini commenta la vittoria contro Coric – Sport Press_15.09.2022

 

Guarda l’intervista di SuperTennis TV a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù

Lavoropiù scende in pista con Enea Bastianini!

Lavoropiù è Sponsor di Enea Bastianini!

Lavoropiù torna protagonista nel mondo della MotoGP. Lo fa attraverso una partnership di cui va particolarmente fiera: quella con Enea Bastianini, pilota del team Gresini Racing con la Ducati Desmosedici. Dalla prossima gara del 7 agosto, in Gran Bretagna, Lavoropiù apparirà infatti sul casco del campione romagnolo, di cui sarà sponsor fino al termine della stagione, previsto a novembre.

Classe 1997, nativo di Rimini, Bastianini quest’anno ha già vinto 3 gare del motomondiale, assurgendo al ruolo di outsider nella corsa al titolo iridato della classe regina. L’accordo, reso noto durante la convention aziendale #IDDAY25 dello scorso 9 luglio per voce dello stesso pilota, rimette in “pista” Lavoropiù dopo due anni di assenza dal circus internazionale del motociclismo. Un feeling che ha origini lontane, iniziato nel 2016 con la sponsorizzazione del team Aprilia di Lucio Cecchinello in MotoGP e proseguita tra il 2018 e il 2019 con quella del team di Marco Simoncelli in Moto3.

Del resto anche il mondo dei motori, così come ogni sport, esalta valori come l’impegno e la passione, principi che Lavoropiù ricerca da sempre nelle persone di cui si circonda. E Bastianini, che quest’anno ha scelto di tornare nel team Gresini anche per l’affetto che lo lega alla famiglia del compianto Fausto, tragicamente scomparso nel 2021, rappresenta in tutto e per tutto un modello da seguire. Noi lo seguiremo, e voi?

 

 

Inaugurato il Playground “Federico Dordei” realizzato con il sostegno di Lavoropiù

Il Playground intitolato alla memoria di Federico “Fede” Dordei è finalmente realtà!

 

Sì è tenuta questa mattina, presso il Giardino Decorato al valore civile di Bologna, la conferenza stampa di presentazione che ha chiuso ufficialmente i lavori di riqualificazione e ha restituito alla città un importante luogo di aggregazione, sport e socialità, da oggi intitolato alla memoria di Federico Dordei.
Il progetto grafico è stato affidato agli artisti di Truly Design Crew e il risultato è un’opera d’arte che ci lascia senza parole!
Un ringraziamento speciale al Comune di Bologna e alla Fondazione Rusconi, per il coinvolgimento in un progetto straordinario, che ci ha consentito di riqualificare quello che per gli abitanti del quartiere Porto-Saragozza e non solo, è da sempre un luogo del cuore.
Durante l’inaugurazione sono intervenuti: il Sindaco del Comune di Bologna, Matteo Lepore, Ivano Ruscelli, Presidente di Fondazione Rusconi, Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, Andrea Bianchini, Presidente di SG Fortitudo, i genitori di Federico, Luigi Dordei e Sara Mazzucato, Emiliano Fava di Truly Design Crew e due ospiti speciali come Davide Lamma e Maurizio Ragazzi.

RASSEGNA STAMPA

Gazzetta di Bologna_15.04.2022
BolognaToday_23.04.2022
èTV – Rete 7_18.06.2022
BolognaToday_18.06.2022
Il Resto del Carlino_18.06.2022
Bologna Basket_18.06.2022
Bolognaindiretta_18.06.2022
Emilia Romagna news 24_18.06.2022
Il Corriere di Bologna_19.06.2022
Il Resto del Carlino_19.06.2022

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Lavoropiù è Main Sponsor del 40° Walter Bussolari Playground dei Giardini Margherita

Da sempre Lavoropiù è attenta allo sport e a tutto ciò che succede sul territorio. In particolare, su quello di Bologna, città alla quale è particolarmente legata. Per questo, anche nel 2022, sarà al fianco del Playground dei Giardini Margherita.

Non poteva che essere così nell’anno del 40° compleanno di un torneo capace di scrivere pagine importanti nella storia del basket cittadino e che, come nel 2021, sarà intitolato a Walter Bussolari, storica voce del playground. Sono tantissimi, infatti, i giocatori di alto livello che nel corso degli anni si sono sfidati su questo “campetto”, regalando spettacolo e divertimento al pubblico – appassionato e sempre numeroso – nelle calde estati bolognesi.

 

“Siamo felici di essere di nuovo Main Sponsor del Walter Bussolari Playground – sottolinea Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù – perché crediamo fermamente nella forza dello sport e dei suoi valori. Il lavoro è anche inclusione, capacità di reggere alle pressioni e allo stress, saper agire di squadra, impegno e dedizione: tutti elementi che gli sportivi sviluppano allenandosi giorno dopo giorno andando alla ricerca di un obiettivo, personale o di gruppo. Ecco perché sono tanti anni che supportiamo numerose realtà sportive all’interno dei territori in cui operiamo: dai club più prestigiosi a tante piccole realtà locali, dal calcio al basket, passando per il padel, il volley e le ultime novità del futsal e del wheelchair hockey. Non vediamo l’ora assistere al Lavoropiù Walter Bussolari Playground, che quest’anno ospiterà, primo nella storia, la Drew League, selezione californiana nata nel 1973 tra le cui fila hanno militato anche Kobe Bryant, Lebron James e Kevin Durant, tra gli altri. A dimostrazione di come lo sport riesca sempre a valicare i confini, riunendo tutti sotto lo stesso tetto. O in un caso come questo, sotto lo stesso cielo”.

 

RASSEGNA STAMPA

Corriere del lo Sport – Stadio_17.06.2022
Il Resto del Carlino_17.06.2022
Sportiamoci_26.06.2022
Il Resto del Carlino_27.06.2022 

Margotta è candidata al Premio Mascagni 2022

 

Margotta, la società di consulenza aziendale fondata dall’Ing. Tomaso Freddi, Presidente Onorario di Lavoropiù, è candidata al “Premio Paolo Mascagni 2022”.

Il riconoscimento, istituito da Confindustria Emilia Area Centro e dedicato alle “imprese che crescono”, vuole valorizzare e far conoscere quelle realtà aziendali, di ogni dimensione e di differenti settori produttivi, che continuano a crescere a dispetto della crisi aumentando il fatturato, investendo in progetti di ricerca e innovazione, conquistando spazi su nuovi.

Per maggiori informazioni sull’iniziativa, è possibile consultare il sito confindustriaemilia.it

 

RASSEGNA STAMPA

Confindustria Emilia Area Centro_14.06.2022

Il Resto del Carlino_14.06.2022

 

 

#weareukraine: Bologna apre le porte alla Nazionale femminile di C5 dell’Ucraina

#weareukraine: Bologna apre le porte

alla Nazionale femminile di C5 dell’Ucraina

Il capoluogo dell’Emilia-Romagna ospita gli allenamenti delle gialloblù in vista della Final Four degli Europei 2022. Una settimana “speciale” organizzata dalla Divisione Calcio a 5 grazie al prezioso contributo del Comune di Bologna e di Lavoropiù, che hanno cercato di regalare un’esperienza unica a giocatrici e staff con una serie di iniziative extra sportive

Bologna, 13.06.2022 – Un modo per abbracciare le ragazze dell’Ucraina e far dimenticare loro la guerra, almeno per qualche giorno, mentre fanno quello che più amano: giocare a futsal. È questo l’intento che ha mosso la Divisione Calcio a 5 ad organizzare una settimana  “speciale” per la Nazionale di futsal femminile dell’Ucraina, impegnata dal 10 al 17 giugno a Bologna per preparare le Final Four degli Europei 2022, in programma dall’1 al 3 luglio a Pavilhão Multiusos de Gondomar (Oporto), in Portogallo. 

Giunte a Bologna venerdì 10 mattina a bordo del pullman della Figc, le giocatrici e lo staff della Nazionale ucraina alloggeranno all’Hotel Continental di Zola Predosa fino a venerdì 17 per poi volare alla volta di Parigi, ospiti della Federazione francese. Le doppie sedute di allenamento giornaliero, cominciate sin dal primo giorno, si terranno tutte nella Palestra Moratello, in via degli Orti, all’interno del parco della Lunetta Gamberini, tirata a lucido per l’occasione. Se è vero che l’ospitalità della Nazionale ucraina femminile è stata richiesta espressamente dall’UEFA a tutte le Federazioni europee per permettere una migliore organizzazione della Final Four dell’UEFA Women’s Futsal Euro 2022, l’Europeo di futsal femminile, dal canto suo la Divisione Calcio a 5 presieduta da Luca Bergamini non è rimasta con le mani in mano. Anzi, si è subito attivata per cercare di rendere unica l’esperienza in terra italiana delle ragazze ucraine. 

“In un periodo storico come questo – dichiara Bergamini – non è possibile restare indifferenti. Quando ci è stata prospettata la possibilità di ospitare la Nazionale dell’Ucraina, in vista della Final Four dell’Europeo femminile di Futsal, ci siamo immediatamente attivati. Devo ringraziare il Comune di Bologna, così come Lavoropiù, per essersi messi all’opera permettendo la buona riuscita di questa iniziativa. La nostra è una disciplina che ha nell’aspetto sociale la sua stella polare e venire incontro alle esigenze della squadra Nazionale ucraina, facilitando il loro processo di preparazione alla massima competizione continentale, era davvero scontato. Siamo felici di poterle permettere di allenarsi e competere durante questa settimana nel nostro Paese”. 

Se la sera di lunedì 13 è prevista la cena di gala nel circolo della Virtus Tennis, il tour guidato allo stadio Dall’Ara, proprio di fianco al portico di San Luca, patrimonio Unesco, organizzato anche grazie al supporto del Bologna FC 1909 e di Lavoropiù, allieterà il martedì della Nazionale gialloblù, che il giorno seguente sarà di scena a Prato per un’amichevole contro l’Italia mentre giovedì sfiderà il Bagnolo, società che milita in A2 femminile, alla Palestra Moratello. Venerdì, all’alba, partenza per la Francia alla volta di Parigi. “Questa iniziativa fa parte di un ventaglio più ampio di azioni messe in campo per supportare l’Ucraina – spiega Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù -, dal sostegno al concerto del 4 aprile in Piazza Maggiore a Bologna alla progettazione di interventi formativi mirati, fino alla presa in carico dei richiedenti asilo, grazie al dialogo attivato con Città Metropolitana. Tra le ultime novità c’è New Start, il progetto di Lavoropiù che prevede un supporto anche logistico per i candidati interessati a valutare la mobilità territoriale a fini assuntivi”.

A far gli onori di casa per la città è stata l’assessora allo sport del Comune di Bologna, Roberta Li Calzi. “Sono particolarmente orgogliosa, in qualità di ex calciatrice, che la nostra città ospiti le ragazze della Nazionale ucraina di calcio a 5 per una settimana di allenamenti in vista degli Europei – afferma Li Calzi -. Ci siamo subito resi disponibili, in collaborazione tra Comune e Quartiere, ad attivarci per l’accoglienza in una delle nostre palestre e ringrazio Lavoropiù per il prezioso sostegno che ancora una volta ha deciso di dare a un’iniziativa di sport”. 

Le fa eco, sul fronte sportivo istituzionale, Simone Alberici, presidente del Comitato Regionale Emilia romagna della Lnd. “È con orgoglio e soddisfazione che oggi partecipo a questa conferenza stampa per portare all’attenzione un’iniziativa che conferma quanto il calcio sia veicolo di valori fondamentali anche al di fuori del campo. Tutti conosciamo la grave situazione in cui versa l’Ucraina, ognuno, a suo modo, dimostra la sua solidarietà. L’iniziativa della FIGC e della Divisione Calcio a 5 va in questa direzione. Accogliere le giocatrici della Nazionale di calcio a 5 femminile ucraina significa inviare un messaggio: noi, come Federazione, come Lega Nazionale Dilettanti, ci siamo”.

 

RASSEGNA STAMPA

Corriere dello Sport – Stadio_14.06.2022

Corriere di Bologna_14.06.2022

la Repubblica_14.06.2022

Resto del Carlino_14.06.2022

ètv – Rete 7_13.06.2022

TGR Emilia-Romagna (edizione delle 14:00)

Divisionecalcioa5.it_12.06.2022

Anygivensunday.it_12.06.2022

 

Lavoropiù è tra le aziende promotrici di Fondazione Policlinico Sant’Orsola

La famiglia della Fondazione Policlinico Sant’Orsola, ente non profit nato per promuovere e sviluppare la cura e l’assistenza del Policlinico di Bologna, si allarga, accogliendo Lavoropiù, come azienda promotrice, all’interno del proprio Consiglio di Amministrazione.

La Fondazione è un punto di riferimento nazionale e internazionale per la salute delle persone, e Lavoropiù, dopo le tante iniziative realizzate insieme negli ultimi anni, è estremamente orgogliosa di annunciare l’inizio di un questo nuovo percorso. Un percorso che nasce da una profonda condivisione di valori e ci auguriamo possa portarci a raggiungere obiettivi ambiziosi, dedicati al benessere della comunità.

Giovedì 26 maggio si è svolta la prima riunione dopo l’ingresso delle nuove realtà promotrici, che passano così da undici a quindici. Per Lavoropiù erano presenti l’Ing. Tomaso Freddi e Matteo Naldi, rispettivamente Presidente Onorario e Direttore Marketing.

Questo il commento di Matteo Naldi: “Non solo profitto, ma cultura, coesione, sviluppo, essere impresa socialmente responsabile genera opportunità a beneficio della collettività e colloca la nostra azienda nella parte migliore della società, quella che favorisce la crescita di tutti e che si prodiga per il bene collettivo. Proprio l’attenzione al benessere comune e l’attitudine alla cura insiti nello Statuto della Fondazione Sant’Orsola rappresentano il punto di contatto più alto.”

Così, invece, si è espresso Giacomo Faldella, Presidente della Fondazione Sant’Orsola: “Il desiderio di dare un aiuto concreto a chi, nella malattia, vive un momento di particolare fragilità e il fatto che realtà tanto diverse si uniscano per raggiungere questo obiettivo è un segnale bellissimo per la nostra città. E per noi è lo stimolo a fare sempre di più e meglio. Il contatto quotidiano con chi cura ed è curato ci fa toccare con mano tutto quello di cui c’è bisogno così come la grande generosità di Bologna ci dà la certezza che insieme potremo realizzarlo.”

Visita il sito fondazionesantorsola.it

 

RASSEGNA STAMPA

Il Resto del Carlino_29.05.2022

Il Resto del Carlino_29.05.2022 (online)

Tustyle parla di Nice 2NEET Her!

Nell’ultimo numero del magazine settimanale Tustyle, in edicola da martedì 22 marzo,  si è parlato di Nice 2NEET Her, il progetto di Lavoropiù che aiuta le donne disoccupate a inserirsi nel mondo del lavoro attraverso un percorso formativo di riqualificazione professionale.

Clicca qui per leggere l’articolo

Dicono di noi / I dieci motivi che spingono le persone a cambiare lavoro

I dieci motivi che spingono le persone a cambiare lavoro

Dallo stipendio alla carriera, dalle dimensioni aziendali all’engagement, ecco cosa valutare.

Analizzati 60 mila colloqui di lavoro in tutta Italia.

Ci sono dieci fattori chiave da valutare quando si riceve un’offerta di lavoro (o quando l’azienda seleziona un candidato) per minimizzare il rischio di sbagliare e non finire nel gruppo, sempre più ampio, dei dimissionari. Li ha individuati Lavoropiù, agenzia del lavoro che ogni anno colloca oltre 70 mila lavoratori nell’industria, nei servizi, in sanità e in agricoltura.

“I dati del 2021 indicano una crescita delle dimissioni in molti casi del 15% rispetto agli anni precedenti, con punte del 30%: si tratta di un tasso di sostituzione difficile da sostenere per le imprese italiane, soprattutto in una situazione già caratterizzata da un forte squilibrio tra domanda e offerta di lavoro. Per fronteggiarla, occorre individuare le motivazioni di fondo che spingono le persone a sposare un’azienda oppure a cambiare”, spiega Fabio Francia, Area Manager di Lavoropiù.

“Per capirlo, abbiamo rielaborato le informazioni raccolte in oltre 60 mila colloqui di lavoro effettuati dai nostri reclutatori in tutta Italia negli ultimi sei mesi del 2021 e abbiamo individuato dieci driver principali che possono spingere al cambiamento”.

 

I dieci fattori chiave che spingono a cambiare lavoro, secondo Lavoropiù.

1 . Stipendio. La proposta economica è centrale per scegliere un posto di lavoro, ma il suo effetto sulla durata del rapporto di lavoro dipende da quanto il lavoratore percepisce la propria retribuzione come adeguata rispetto alle proprie competenze e al percorso professionale.

2 . Motivazione. Il lavoro è attrattivo se genera gratificazione, indipendenza, responsabilità. È la forza motivazionale che spinge a seguire le proprie passioni e ad autodeterminarsi al di fuori del proprio contesto familiare.

3 . Proiezione. La voglia di accrescere le proprie conoscenze e capacità, grazie all’interazione con colleghi e superiori e alla possibilità di usufruire di esperienze formative.

4 . Engagement. Il desiderio di lavorare per un’azienda di cui si condividono la mission e i valori. Un sentimento positivo nei confronti del marchio, che porta il dipendente a diventarne ambasciatore presso nuovi pubblici interni ed esterni.

5 . Interesse per il settore. Il settore di appartenenza dell’azienda può essere uno stimolo molto importante per il candidato. Può derivare dalla formazione, dal background professionale, da una passione personale o dal valore percepito in termini di reputazione.

6 . Dimensioni aziendali. La dimensione dell’impresa è un elemento quantitativo che genera considerazioni di tipo qualitativo. L’ambiente lavorativo, la capacità di innovare, la crescita professionale, la retribuzione, la competitività, la forza commerciale sono molto diverse in una start-up, in una Pmi o in una multinazionale e si attagliano a profili diversi.

7 . Proattività. La voglia di mettersi in gioco, affrontando con entusiasmo le nuove sfide in ambito professionale.

8 . Partecipazione attiva. Un aspetto chiave nella scelta del lavoro è l’opportunità di trasmettere il proprio know-how, una volta acquisito un buon livello di specializzazione ed esperienza. Questo fattore si traduce nella volontà di contribuire in maniera propositiva all’attività dell’impresa, anche se di piccole dimensioni e poco strutturata.

9 . Stimoli professionali. Al di là della considerazione che un candidato può avere nei confronti delle proprie esperienze precedenti, la propensione al cambiamento è legata al bisogno di trovare nuovi stimoli professionali.

10 . Metodologie. La decisione di cambiare lavoro può passare anche attraverso un’attenta valutazione delle metodologie applicate in azienda, siano esse legate agli aspetti qualitativi o a quelli quantitativi.

 

RASSEGNA STAMPA

Affari e Finanza_La Repubblica_20.03.22

La Nuvola del Lavoro_Corriere della Sera_15.02.22

Lamiafinanza.it_11.02.22

Pmi.it_09.02.22

Liberalcafe.it_08.02.22

Dicono di noi / Nice 2NEET Her!

Il progetto Lavoropiù ricolloca il 74% delle donne disoccupate

Grazie ai 15 laboratori realizzati finora dal progetto di orientamento Nice 2NEET Her! 60 donne su 81 hanno trovato una collocazione professionale. In Italia il 59,3% delle giovani donne fra i 15 e i 34 anni, cioè 6 su 10, non studia, non lavora e non cerca lavoro

Lavoropiù ha diffuso i primi risultati legati all’attività di Nice 2NEET Her!, il progetto di orientamento nato nel 2020, in piena pandemia, per aiutare le giovani donne disoccupate a inserirsi nel mondo del lavoro attraverso percorsi di riqualificazione professionale e laboratori di formazione. Partito in Piemonte e poi  replicato in Veneto, Toscana e Lazio, il team di progetto ha già realizzato 15 percorsi e laboratori formativi che hanno visto la partecipazione attiva di 81 donne, di cui 60 (pari al 74% del totale) ha trovato una collocazione professionale, 8 direttamente presso Lavoropiù.

“L’agenzia si è posta l’obiettivo di intercettare il pubblico femminile appartenente alla categoria dei “Neet” (Not in Education, Employment or Training) e cioè giovani donne inattive, in età tra i 18 e i 35 anni che una volta conseguito il diploma di scuole secondarie scompare da ogni statistica sull’occupazione”, spiega Giulia Forni, Project Manager di Lavoropiù. “Secondo dati Istat del 2021, il 59,3% delle donne fra i 15 e i 34 anni, cioè 6 su 10, non lavora e non cerca lavoro, in parte perché studia e in gran parte per motivi familiari. Per questo attraverso il nostro progetto di orientamento abbiamo valutato tutte le azioni possibili e gli strumenti disponibili per riuscire ad affiancare le giovani cittadine nella ricostruzione della propria autonomia verso un graduale rientro all’attività lavorativa. Per farlo, diamo un valore centrale al ruolo della formazione professionale in vari settori, con l’obiettivo di stimolare competenze diversificate e capacità personali.”

I laboratori formativi,  gratuiti e della durata di una settimana ciascuno, prevedono quattro incontri inizialmente svolti da remoto causa pandemia e ora ripresi in presenza: il primo presenta il progetto, il mercato del lavoro e il ruolo delle agenzie per il lavoro, vision e mission di Lavoropiù e il ruolo delle agenzie di collocamento; Il secondo illustra come scrivere il curriculum e la lettera di presentazione; Il terzo spiega le modalità di ricerca attiva del lavoro, il processo di selezione e come affrontare il colloquio di lavoro; L’ultimo prevede l’incontro con i selezionatori di Lavoropiù, una mini-presentazione e una panoramica delle ricerche attive e potenzialmente interessanti per le partecipanti. Al termine dei quattro incontri di gruppo, è previsto un colloquio motivazionale con un selezionatore di Lavoropiù per certificare le competenze, orientare le candidate per la ricerca del lavoro nella loro zona di residenza e individuare possibili ricerche di personale aperte presso le aziende del territorio.

Lavoropiù, che vanta al suo interno un organico femminile pari all’80% del totale dei dipendenti, attraverso questo progetto intende creare una connessione diretta con le realtà del territorio e le istituzioni, per avere accesso a dati più specifici sull’occupazione e valutare forme di collaborazione volte a sensibilizzare aziende e istituzioni sul tema dell’inattività femminile al fine di ridurre il gender-gap. Il progetto proseguirà nel 2022 anche in altre regioni fra cui l’Emilia Romagna. Per le informazioni sul progetto e le richieste di partecipazione ci si può rivolgere all’indirizzo email: progettodonne@lavoropiu.it.

 

RASSEGNA STAMPA

“Due Denari” – Radio 24 (ascolta l’intervista)_01.12.21

Ascolta anche su:

la Repubblica_Affari&Finanza_16.05.22

Tustyle_22.03.22

Corriere della Sera_25.01.22

La Nuvola del Lavoro @Corriere.it_11.12.21

Avvenire.it_10.12.21

Etribuna.com_10.12.2021

Lamiafinanza.it_09.12.21

Marketscreener.it_09.12.21

Milanofinanza.it_09.12.21

Tgcom24.it_09.12.21

Elle.com_07.12.21

DonnainAffari.it_01.12.21

Dicono di noi / Lavoropiù Go Riders

Lavoropiù Go Riders continua!

Negli ultimi giorni, il nuovo progetto di Lavoropiù dedicato al mondo della ristorazione e al servizio di consegna a domicilio ha ottenuto una risonanza notevole in tutto il Paese. Questo grazie all’interesse di alcune testate di livello nazionale che hanno scelto di raccontare l’iniziativa in una serie di articoli che abbiamo raccolto all’interno di questa speciale rassegna stampa.

Leggi gli articoli per saperne di più.

 

RASSEGNA STAMPA

STAMPA

Corriere della Sera_30.01.22

Corriere della Sera_25.01.22

L’Economia del Corriere della Sera_11.10.21

WEB

Corriere della Sera_22.01.2022

La Nuvola del Lavoro del Corriere della Sera 12.10.21

L’Economia del Corriere della Sera_12.10.21

La Stampa_07.10.21

La Repubblica 21.10.21

Che cos’è Lavoropiù Go Riders?

Lavoropiù Go Riders! è uno dei progetti più sfidanti degli ultimi anni: un’alternativa al food delivery che conosciamo e che ha lo scopo di garantire ai Riders i diritti e le tutele che purtroppo ancora oggi mancano nel settore. Forti di una solida esperienza nel mondo della ristorazione vogliamo proporre un’idea di consegna a domicilio differente e lontana dagli attuali modelli di business.

I Riders assunti da Lavoropiù hanno un nome, una storia e un contratto di lavoro trasparente.

I ristoranti che si affidano a Lavoropiù per il servizio di consegna a domicilio possono contare sul supporto di lavoratori a cui sono riconosciute: dignità professionale, garanzia retributiva e sindacale, tutela assicurativa e previdenziale.

Lavoropiù sostiene l’asta benefica delle luminarie di Via D’Azeglio!

Lavoropiù sostiene l'asta benefica delle luminarie di Via D'Azeglio!
Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione dell’evento benefico – in programma il prossimo 26 ottobre – nel corso del quale verranno vendute all’asta le luminarie dedicate a “Futura” di Lucio Dalla.
Lavoropiù è Main Sponsor dell’iniziativa, promossa dal Consorzio degli Esercenti di Via D’Azeglio Pedonale, con il patrocinio della Fondazione Lucio Dalla e del Comune di Bologna e realizzata in collaborazione con Sotheby’s.
L’intero ricavato sarà devoluto alla Fondazione Sant’Orsola e contribuirà alla ristrutturazione del reparto di lungodegenza oncologica del Policlinico.
Durante la conferenza stampa è intervenuto anche Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, che ha ribadito l’impegno da parte di Lavoropiù rispetto ai temi della solidarietà e della promozione artistica, oltre al legame con il territorio bolognese.
La gara della solidarietà comincia ora!
Per partecipare all’asta delle luminarie di “Futura”, visita il sito fondazionesantorsola.it

RASSEGNA STAMPA

WEB

Il Corriere di Bologna 09.10.2021

Il Resto del Carlino 09.10.2021

laRepubblica 08.10.2021

dalsociale24 08.10.2021

Dire.it 08.10.2021

inItalia 08.10.2021

La Rampa 08.10.2021

La Repubblica 08.10.2021

Promoguida 08.10.2021

TV

TRC Bologna_08.10.2021

STAMPA

Il Resto del Carlino 25.10.2021

Nuovo appuntamento degli E-Commerce Talk con Lavoropiù!

Da non perdere l’intervento di Marialisa Alberghini sulla ricerca del lavoro in tempi di crisi con la community digital di E-Commerce Guru.

Sono ripresi gli E-Commerce Talk curati da E-Commerce Guru, il portale italiano dedicato al canale di vendita più di tutti in via di sviluppo: l’e-commerce.

L’appuntamento fisso del mercoledì pomeriggio è nato dall’esigenza di rispondere alle domande e curiosità della community di E-commerce Guru. Grazie all’intervento di alcuni professionisti, vengono affrontati con semplicità alcune tematiche del settore, spesso molto tecniche, legate all’innovazione digital, al retail e al marketing.

Lavoropiù parteciperà attivamente ad un appuntamento in cui verranno interconnessi mondo del lavoro e digital transformation. Lavoropiù fornirà supporto nell’interessante e attuale dibattito “Come cercare lavoro in tempi di crisi”, in programma mercoledì 8 alle ore 16:30 con l’intervento della Strategy Manager Marialisa Alberghini.

Per seguire la diretta live: https://youtu.be/tq13WXij01s

Lavoropiù Overnight – Oltre il Giardino, dall’11 al 28 luglio

 

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione di Lavoropiù Overnight – Oltre il Giardino, il festival a tema jazz, talks e comedy in arrivo a Bologna nella splendida cornice di Piazza Carducci.

Lavoropiù è Main Sponsor dell’intera rassegna!

Tutti gli spettacoli sono completamente gratuiti. Iscrizioni aperte su EVENTBRITE!

 

LEGGI IL COMUNICATO STAMPA COMPLETO

LAVOROPIÙ OVERNIGHT: PIAZZA CARDUCCI SI ILLUMINA TRA JAZZ, AUTORI E SPETTACOLI

La rassegna estiva ideata dal Laboratorio delle Idee, in programma dall’11 al 28 luglio, è la prima in assoluto inserita nel cartellone di Bologna Estate a prendere vita in Piazza Carducci. Il giardino monumentale ospiterà tutti gli appuntamenti per 13 serate all’insegna dell’intrattenimento leggero e intelligente

Tredici serate tra visite guidate, jazz dal vivo, incontri con autori affermati e nuovi talenti della stand up comedy. Il tutto condito da street food di qualità. Con Lavoropiù Overnight – Oltre il giardino si accendono i riflettori su Piazza Carducci. La rassegna estiva ideata e organizzata dal Laboratorio delle Idee con il sostegno del Comune di Bologna e del Quartiere Santo Stefano, in programma da domenica 11 a mercoledì 28 luglio, è stata presentata oggi nel giardino monumentale di Casa Carducci. È qui, infatti, che si esibiranno gli artisti e gli scrittori selezionati da Emilio Marrese, curatore della rassegna. Niente palco, dunque: l’obiettivo di Lavoropiù Overnight – Oltre il giardino è valorizzare e porre l’accento su questo pezzo di storia della città di Bologna, su cui si affacciano due importanti istituzioni culturali come Casa Carducci e il Museo civico del Risorgimento.

 

“Piazza Carducci debutta nella mappa di Bologna Estate – spiega Camilla Consorti del Laboratorio delle Idee.

Dopo aver riscoperto il Chiostro di San Martino nel 2020, abbiamo pensato di proporre alla città un nuovo splendido punto di incontro: per la prima volta una vera e propria rassegna animerà la piazza e il meraviglioso giardino monumentale, suggestivamente illuminato da Radio Sata. Il programma vede in ognuna delle dodici serate, più la speciale anteprima dell’11 luglio, tre momenti chiave: jazz dal vivo, incontri con autori e spettacoli di stand up comedy o monologhi teatrali. Su un palcoscenico naturale davvero inedito si alterneranno tanti artisti e scrittori popolari o emergenti, talenti giovani da tutta Italia. Un calendario molto vario che, come comune denominatore, ha l’intrattenimento leggero e intelligente. Per divertirsi con le idee e le storie. Lo street food, curato dallo chef Max Poggi in collaborazione con la Cooperativa sociale Eta Beta, offrirà anche le proposte di Cremeria Santo Stefano e Camera con Vista e l’opportunità ai bolognesi di vivere questo luogo stupendo, ancora poco valorizzato, dal tramonto a sera inoltrata”.

Il programma sarà ricco, vario e fluido. Fatta eccezione per la preview dell’11 luglio, con il concerto jazz del quartetto Spooney Rhythm (ore 19.30), le altre dodici serate del cartellone si apriranno sempre alle 19 e alle 20 con due visite guidate del Museo civico del Risorgimento e di Casa Carducci.

 

Alle 19.30, spazio alla musica live dei gruppi jazz scelti da Piero Odorici di Camera Jazz & Music Club (Tom Kirkpatrick Trio, Emiliano Pintori Organ Trio, Lorenza Gambini Duo, Michela Calzoni Duo, The Swinging Cats, Trio Snap, Paolo Prosperini Trio, Serena Zaniboni Duo, Bernd Reiter Trio, Canio Coscia Quartet, Martirani Gipsy Swing, Connection Quartet). Alle 21 sarà la volta degli incontri con gli autori – dialoghi o monologhi- show su temi di attualità (denominati “Live podcast”) – mentre alle 22 sarà il momento delle performance artistiche. Si parlerà di noir, cronaca, letteratura, storia, natura, tv, cinema, calcio e futuro. Ospiti gli scrittori Fabio Bonifacci, Gianumberto Accinelli, Davide Longo, Alessandro Robecchi, Saverio Tommasi, Marilù Oliva, Enrico Franceschini, Alessandro Vanoli, Mariolina Venezia, Andrea Vitali, Chiara Moscardelli, Marcello Fois, Luca Telese, Gabriele Romagnoli e Fabio Genovesi. Il comico Paolo Cevoli spiegherà il “marketing romagnolo” di cui ha appena pubblicato un manuale, mentre Andrea Santonastaso presenterà un’anteprima di “Sandro”, spettacolo dedicato a Pertini e prodotto dal Teatro dell’Argine. Risate pure con la stand up comedy di Laura Formenti, Cristina Chinaglia, Yoko Yamada, Chiara Becchimanzi, Francesca Esposito, Daniele Fabbri e Mary Sarnataro.

“Con Lavoropiù Overnight – Oltre il giardino prosegue la nostra collaborazione con il Laboratorio delle Idee – afferma Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù -. Dopo Lavoropiù Sanmartime, il fortunato esperimento della scorsa estate realizzato nel chiostro della Basilica di San Martino, cercheremo anche quest’anno di conquistare il pubblico bolognese con un programma ancora più ampio ed eterogeneo. Lavoropiù sarà qualcosa in più di un semplice sponsor, perché oltre al sostegno economico alla manifestazione supporterà l’organizzazione attraverso il servizio di fornitura di personale specializzato in ambito accoglienza, stewarding e sicurezza. Del resto la nostra azienda è da sempre molto sensibile rispetto a tutte le attività e le iniziative che incentivano lo sviluppo artistico, culturale e sociale dei territori in cui opera. Ed è per questo che siamo molto orgogliosi di poter contribuire alla realizzazione di Lavoropiù Overnight – Oltre il giardino come Title Sponsor della rassegna”.

 

Un evento del genere non poteva che usufruire anche del sostegno del Comune e del Quartiere di pertinenza. “Ringrazio gli organizzatori di questa manifestazione per avere deciso di dare vita a una kermesse nel giardino monumentale di Casa Carducci, portando musica, spettacoli e incontri con scrittori in uno dei luoghi più importanti per la cultura bolognese – dichiara Matteo Lepore, assessore alla Cultura del Comune di Bologna-. Casa Carducci, con i suoi arredi e le sue suppellettili originali, è l’edificio nel quale Giosue Carducci, il primo italiano a ricevere il premio Nobel per la letteratura, ha abitato dal 1890 fino alla morte nel 1907. Nel 1921, esattamente cent’anni fa, è stata la prima casa-museo di uno scrittore aperta in Italia. Ricordo che a tutti quelli che quest’estate prenderanno parte alle visite guidate verrà regalato il libro-guida Visitando Casa Carducci”.

“Lavoropiù Overnight è un’occasione importante per valorizzare Piazza Carducci, il Museo del Risorgimento e il monumento a Giosuè Carducci – sottolinea Maria Rosa Amorevole, Presidente del Quartiere Santo Stefano –. Inoltre è un’opportunità per presidiare uno spazio di grande bellezza con un’offerta culturale di qualità. Faccio un plauso agli organizzatori che hanno saputo fare rete con le realtà associative ed economiche che già operano in loco”.

 

“Piazza Carducci offre non soltanto la possibilità di passare alcune ore attratti da proposte di intrattenimento intelligenti – afferma infine Roberto Grandi, Presidente Istituzione Bologna Musei – ma anche l’occasione di conoscere nella visita al Museo del Risorgimento le narrazioni più affascinanti, intriganti e poco conosciute che riguardano la città di Bologna dal 1976 alla fine della Prima Guerra Mondiale. I percorsi dell’allestimento del Museo del Risorgimento iniziano, infatti, con l’arrivo delle truppe rivoluzionarie francesi a Bologna nel 1796 e, passando attraverso storie e personaggi dell’epopea risorgimentale e dell’unità d’Italia, giungono fino alla Grande Guerra”.

 

Alla presentazione sono intervenuti anche Piero Odorici (Camera Jazz & Music Club), Joan Crous Ramio (Cooperativa Eta Beta) e Max Poggi (Chef e Presidente CNA Agroalimentare). La programmazione estiva di Lavoropiù Overnight – Oltre il giardino fa parte di Bologna Estate 2021, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune di Bologna e dalla Città metropolitana di Bologna – Destinazione Turistica.

 

La rassegna è stata possibile grazie al fondamentale contributo di Lavoropiù e al sostegno di Gruppo Hera e BPER Banca. Si ringraziano per il supporto Petroniana Group, Alì Supermercati e Maresca e Fiorentino, i partner tecnici Radio Sata, Quadricroma, Back Space e in qualità di media partner Radio Nettuno Bologna Uno. Infine, per la preziosa collaborazione La Confraternita dell’Uva e Hotel Holiday, Golden Group.

 

RASSEGNA STAMPA

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Ironwalk, la sfida di un uomo, la forza di tanti

Ironwalk, la sfida di un uomo, la forza di tanti

Omar ce l’ha fatta!

Cinquecento metri e novantasei scalini lungo la ripida salita del portico che conduce a un luogo simbolo della città di Bologna come il Santuario della Madonna di San Luca. Questa la sfida vinta da Omar Bortolacelli, giovane di 37 anni di Sant’Agata Bolognese (BO) e operatore del 118 che questa mattina, a distanza di dieci anni dall’incidente che lo ha costretto su una sedia a rotelle, è riuscito a superare ancora una volta i suoi limiti, raggiungendo il punto più alto del Colle della Guardia.

Tanta forza di volontà e un intenso percorso di allenamento che ha portato Omar al successo di oggi, reso possibile grazie all’ausilio dell’esoscheletro di ultima generazione Rewalk 6, messo a disposizione da Progettiamo autonomia Robotics di Reggio Emilia.

Ironwalk – la sfida di un uomo, la forza di tanti “San Luca Edition 2021” è una storia di passione, impegno e determinazione… valori che da sempre Lavoropiù si impegna a sostenere e promuovere in tutte le iniziative presenti nei propri territori di riferimento che abbiano la capacità di veicolare messaggi di valore etico e sociale per la comunità.

 

 

Ancora prima delle 12, orario previsto per l’arrivo, Omar ha tagliato il simbolico traguardo al piazzale del santuario della Madonna di San Luca. Ad accoglierlo, anche il Presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, l’Assessore regionale all’Ambiente, Irene Priolo, e Matteo Lepore, l’Assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della città del Comune di Bologna.

Siamo felici per il traguardo raggiunto da Omar e orgogliosi di aver sostenuto Ironwalk. Un progetto che, tra le varie attività legate alla prova di questa mattina, ha soprattutto l’obiettivo di sensibilizzare sul tema della sicurezza stradale. L’AFVS – Associazione Familiari e Vittime della Strada | basta sangue sulle strade ONLUS, infatti, è una delle quattro associazioni destinatarie dei fondi raccolti tramite il crowdfunding avviato sulla piattaforma Gofundme.

 

 

RASSEGNA STAMPA

Ironwalk – Guarda la diretta Facebook del 29/06/2021

(tv)

Rai 1 – TG1 ore 13:30 del 29/06/2021

Rai 3 – TGR Emilia-Romagna ore 14:00 del 29/06/2021

(stampa)

Corriere della Sera 29/06/2021

ANSA 29/06/2021

(web)

Incronac@ Unibo_29/06/2021

 

La conferenza stampa di presentazione di Sequoie Music Park

Lavoropiù è Gold Sponsor ed HR Partner di Sequoie Music Park

Si è tenuta questo pomeriggio, al Parco delle Caserme Rosse di Bologna, la conferenza stampa di presentazione di Sequoie Music Park.

Dopo l’intervento di Matteo Lepore, per il Comune di Bologna, c’è stato il saluto di Barbara Martelli, Responsabile Marketing di Lavoropiù.

Lavoropiù è Gold Sponsor ed HR Partner dell’intera manifestazione, in partenza domani con la prima serata di OLTRE Festival.

RASSEGNA STAMPA
(stampa)
Il Resto del Carlino_23.06.21
la Repubblica_23.06.21
(web)
ANSA_22.06.21

Conferenza stampa di presentazione del Lavoropiù Walter Bussolari Playground dei Giardini Margherita!

Conferenza stampa di presentazione del Lavoropiù Walter Bussolari Playground dei Giardini Margherita!

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione della 39a edizione del Walter Bussolari Playground dei Giardini Margherita, sostenuta da Lavoropiù come Main Sponsor. Tra gli interventi che si sono susseguiti nel corso dell’evento, c’è stato il saluto di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, che ha espresso grande soddisfazione per questa collaborazione avviata già dallo scorso anno, e confermata per l’edizione 2021 del torneo.

RASSEGNA STAMPA

(stampa)

Corriere dello Sport – Stadio_18.06.21

Il Corriere della Sera_18.06.21

Il Resto del Carlino_18.06.21

La Repubblica_18.06.2021

(web)

Il Resto del Carlino 17.06.21

InCronac@ – UniBO_22.06.21

Lavoropiù è Main Sponsor di IRONWALK, la nuova sfida di Omar Bortolacelli!

Lavoropiù sostiene Omar Bortolacelli e il progetto IRONWALK la sfida di un uomo, la forza di tanti “San Luca edition”

Bologna, 25 maggio 2021 – Lavoropiù sostiene IRONWALK, la nuova sfida di Omar Bortolacelli, giovane di 37 anni di Sant’Agata Bolognese (BO) e operatore del 118, che il 29 giugno 2021, a dieci anni esatti dall’incidente che lo ha costretto su una sedia a rotelle, percorrerà a piedi il Portico di San Luca, nel tratto che va dal Mistero XIV fino al piazzale del Santuario della Madonna di San Luca, grazie al supporto dell’esoscheletro Rewalk 6.

Lavoropiù è una realtà che da sempre rivolge la massima attenzione alle iniziative di welfare, solidarietà e beneficenza realizzate a sostegno delle fasce di popolazione che vivono in condizioni di fragilità o vulnerabilità. Crediamo che le imprese siano attori sociali, ancor prima che economici, rispetto ai territori in cui operano. È per questa ragione che sentiamo forte la responsabilità di agire concretamente, veicolando presso le nostre comunità di appartenenza messaggi di valore in grado di innescare nuove opportunità di sviluppo.

 

“Siamo molto felici di far parte di questa iniziativa, – ha dichiarato Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù – abbiamo avuto l’opportunità di conoscere la storia di Omar soltanto pochi giorni fa e abbiamo capito immediatamente che le nostre strade erano destinate a incontrarsi, in un modo o nell’altro. I temi dello sport e della solidarietà sono estremamente importanti per Lavoropiù. Sono tante le partnership che abbiamo costruito nel tempo. Tutte, però, nonostante gli ambiti a volte totalmente differenti, sono legate da un unico filo conduttore: la voglia di dare risalto alle storie in grado di creare condivisione intorno a valori universali. E quella di Omar è una storia di grande determinazione e coraggio che ci unisce e ci impone una riflessione su diversi temi: l’accessibilità, non solo in relazione ai luoghi, ma in senso più ampio come accessibilità al lavoro, ai diritti, alle risorse e ai servizi; lo sport e la sicurezza stradale. Siamo al fianco di Omar perché amiamo valorizzare il lavoro e le persone. Per noi il lavoro è inclusione, cultura, sviluppo, territorio e tutto ciò che dà significato all’azione umana, in relazione all’individuo e alla comunità. Ci appassioniamo alle storie che fanno la differenza, senza un secondo fine. Ecco perché Lavoropiù non poteva far mancare il proprio sostegno alla bellissima impresa con cui Omar si prepara a sfidare ancora una volta i propri limiti. Buona fortuna Omar!”.

Lavoropiù è un’agenzia per il lavoro con capitale interamente italiano che opera sul mercato da oltre 23 anni. Oggi Lavoropiù conta 80 sedi, tra filiali e divisioni specializzate, distribuite in 6 regioni italiane – Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto – e all’estero – Regno Unito, Brasile e Cina. Dal 1997 il nostro obiettivo è quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, mettendo in campo tutte le strategie e gli strumenti necessari per ridurre il mismatch tra le competenze dei candidati e le esigenze delle imprese. A Bologna, Lavoropiù è leader assoluta del mercato di riferimento, con Sede Legale e Direzionale nel capoluogo emiliano. Ogni giorno, grazie a un team di 400 professionisti, offriamo lavoro a più di 4.000 persone e supportiamo 1.900 aziende, orientando le decisioni e le inclinazioni attitudinali dei candidati e garantendo alle Aziende Clienti i migliori talenti per le loro esigenze.

 

 

Info:

marketing@lavoropiu.it

Ufficio stampa:

Giò Castagnoli

Cell.: 347.0487975

Mail: gc@comunicamente.it

Lavoropiù celebra la Giornata Internazionale dell’Infermiere in occasione di Bologna-Genoa

Campioni di altruismo, di solidarietà e di responsabilità… anche nei momenti più difficili: gli infermieri!

Non vediamo l’ora di metterci alle spalle tutto questo, e quando accadrà, ci auguriamo prestissimo, ricorderemo di aver vinto la partita più difficile soprattutto grazie a voi!

Lavoropiù, Official Partner del Bologna FC 1909, è Matchday Sponsor di Bologna-Genoa, in programma questa sera alle 20:45 allo Stadio Dall’Ara.

Il nostro contributo, grazie alla collaborazione di Federico Poggipollini, è una performance che dedichiamo a tutto il personale infermieristico italiano in occasione della Giornata Internazionale dell’Infermiere.

Ancora una volta… GRAZIE!

GUARDA IL VIDEO

 

RASSEGNA STAMPA

la Repubblica (video)

Il Resto del Carlino (video)

 

Lavoropiù partecipa all’Hackathon del Laboratorio Next Generation EU!

Siamo molto felici di annunciare la partecipazione di Lavoropiù all’evento finale dell’Hackathon organizzato dal Laboratorio Next Generation EU dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza.

Martedì 4 maggio, oltre ai saluti di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, parteciperemo al tavolo di lavoro che decreterà il progetto vincitore, tra i dieci realizzati dagli studenti di Economia Politica della LM in Gestione d’Impresa.

Il gruppo che avrà tradotto in maniera più concreta e originale uno dei tanti temi legati al Piano Nazionale di Rilancio e Resilienza, appena presentato in Parlamento, avrà accesso a un pacchetto formativo realizzato da Lavoropiù, e finalizzato allo sviluppo delle soft skills necessarie per inserirsi in maniera efficace all’interno del mercato del lavoro.

Scopri come seguire l’evento live sui canali di Lab NgEU!

 

Lavoropiù partecipa all’Hackathon del Laboratorio Next Generation EU!

Si è conclusa con successo l’asta benefica di Lavoropiù e Fortitudo per AIL Bologna!

link
Lavoropiù disegna la divisa Fortitudo per il derby
Si è appena conclusa l’asta che ha messo in palio la speciale divisa realizzata da Lavoropiù per Fortitudo. Solidarietà, sport, passione: il connubio non poteva che essere vincente.

Leggi il comunicato stampa:

Un successo. Per la Fortitudo Pallacanestro, per AIL Bologna, per la città. L’iniziativa benefica targata Lavoropiù ha lasciato il segno: 8.300 euro, per l’esattezza. È questa la cifra che i tifosi della Effe hanno donato all’Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma acquistando all’asta le 12 divise che i loro beniamini indosseranno nel derby di domenica 28 marzo con la Virtus, il n. 110 di questa storia infinita. Tifosi che ora potranno vivere da protagonisti la partita più attesa dell’anno, vedendo il proprio nome inciso sulla “canotta” o sui pantaloncini dei giocatori della Fortitudo grazie a una speciale patch stampata che li porterà virtualmente sul campo. La cerimonia di consegna delle divise avverrà domani, sabato 27 marzo, alle ore 13.15 per mano dei giocatori della prima squadra della Lavoropiù: l’evento virtuale, visibile a tutti, si svolgerà on-line sulla pagina Facebook ufficiale della Fortitudo Pallacanestro Bologna 103 e sulla piattaforma ufficiale Twitch. A seguire, si terrà la conferenza pre-derby di coach Luca Dalmonte, visibile sempre su Twitch.

L’idea della patch stampata, partorita da Matteo Naldi, direttore marketing di Lavoropiù, si è dimostrata dunque vincente.

“Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto – spiega –. Un risultato che acquista un significato ancora più importante in questo particolare momento storico. Ringrazio tutti i vincitori, tutti coloro che hanno fatto un’offerta e i numerosi testimonial del mondo della musica e dello sport che hanno contribuito a rendere virale l’iniziativa”. Tra i tifosi più noti che hanno sostenuto pubblicamente la causa Luca Carboni, Lodo Guenzi, Altre di B, Chicco Giuliani, Federico Poggipollini, Lorenzo Rossi ma anche sportivi come Fabio Bazzani, Davide Lamma e Gennaro Sorrentino.

Come anticipato in conferenza, Lavoropiù non ha svolto soltanto il ruolo di organizzatore dell’asta ma vi ha partecipato, aggiudicandosi una maglia che avrà una patch speciale dedicata allo slogan che identifica i progetti che legano l’azienda alla città: “Bologna ci sta a cuore”. Inoltre, ha versato un ulteriore contributo per raggiungere la cifra di 10.000 euro: “Crediamo sia il minimo per valorizzare ancora di più il significato di tutta l’iniziativa – conclude Naldi – così da contribuire anche noi alla ricerca scientifica e al lavoro quotidiano di supporto ad AIL Bologna”.

Si è conclusa con successo l'asta benefica di Lavoropiù e Fortitudo per AIL Bologna!

Entusiasta dell’iniziativa anche Christian Pavani, Presidente della Fortitudo Pallacanestro 103. “Non avevamo alcun dubbio sul fatto che, anche questa volta, la sensibilità dei nostri tifosi avrebbe consentito di tagliare un traguardo di questo tipo – sottolinea il patron della Effe -. La nostra missione di essere sempre in primissima linea, anche grazie all’Associazione ‘Fortitudo per il Sociale’, quando si tratta di sostenere progetti benefici non muterà mai. Ci siamo e ci saremo sempre. Il sentito e sincero ringraziamento, da parte nostra, va a tutti coloro che hanno partecipato in questi giorni all’asta, consentendo di destinare ad AIL una cifra di cui siamo orgogliosi”.

Gli fa eco Aurelio Luglio, consigliere AIL Bologna. “L’iniziativa in favore di AIL Bologna mi rende contento tre volte: da ex-giocatore appassionato di basket, da paziente guarito dalla leucemia grazie alle cure ricevute all’Istituto Seràgnoli e da consigliere di AIL Bologna. Una bella idea, nata dallo spirito di innovazione e dall’amore per il territorio e, soprattutto, dal gioco di squadra tra Lavoropiù e Fortitudo. Anche AIL Bologna è una grande squadra composta dal personale sanitario, dai ricercatori, dai volontari e dai tanti sostenitori. Quando lo sport adotta una causa come quella di AIL vince due volte: in campo e nella vita delle persone che affrontano una malattia ematologica”.

Le divise ideate da Lavoropiù sottolineano il lungo rapporto che unisce il marchio alla squadra in un legame che va ben oltre le logiche commerciali, fatto di passione, ricerca del talento e attenzione per il territorio. Questa virtuosa condivisione di intenti è ben rappresentata attraverso la sfumatura di colore della divisa che unisce il blu, simbolo della Fortitudo, ai due colori del logo di Lavoropiù, il ciano e il magenta. Chi non è riuscito ad acquistare una delle 12 maglie all’asta, potrà comunque acquistarle attraverso i canali di vendita usuali. E una parte del ricavato delle vendite di tutte le maglie confluirà in un’ulteriore donazione prevista per AIL Bologna.

 

Lavoropiù disegna la divisa Fortitudo per il derby

Questa mattina, Lavoropiù e Fortitudo Pallacanestro Bologna hanno presentato in una conferenza stampa la divisa “Lavoropiù edition”, che a partire da oggi sarà al centro di una speciale iniziativa benefica in favore di AIL – Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma.

Sono intervenuti: Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù; Christian Pavani, Presidente di Fortitudo Bologna; Aurelio Luglio, Consigliere di AIL Bologna.

Lavoropiù disegna la divisa Fortitudo per il derby

COMUNICATO STAMPA

Grazie a Lavoropiù, quello tra Fortitudo e Virtus del 28 marzo non sarà un derby come tutti gli altri. Almeno per i tifosi della Effe. Già, perché l’azienda bolognese, main sponsor della Fortitudo Pallacanestro, ha deciso di rendere il derby n. 110 indimenticabile per i propri supporters. Come? Disegnando e mettendo all’asta le 12 divise che i giocatori indosseranno durante la partita: chi se le aggiudicherà, avrà l’onore di vedere il proprio nome stampato sulla “canotta” di uno dei suoi beniamini.

 

Un’idea volta a regalare un sorriso a Bologna e ai suoi cittadini in un momento davvero difficile.

Quello tra Lavoropiù e Fortitudo Pallacanestro è un rapporto che va ben oltre un semplice accordo commerciale – spiega Matteo Naldi, direttore marketing dell’azienda la nostra è una partnership vera, attiva e reciproca.

Un legame sentito che, stagione dopo stagione, si rafforza sulla base dei tanti valori che condividiamo. La direzione che vogliamo tracciare insieme è la stessa da anni: interagire con le nostre comunità, essere presenti nei territori, creare opportunità di sviluppo dal forte valore etico e sociale.

 

Le divise ideate da Lavoropiù sottolineano il lungo rapporto che unisce il marchio alla squadra in un legame che va ben oltre le logiche commerciali, fatto di passione, ricerca del talento e attenzione per il territorio. Questa virtuosa condivisione di intenti è ben rappresentata attraverso la sfumatura di colore della divisa che unisce il blu, simbolo della Fortitudo, ai due colori del logo di Lavoropiù, il ciano e il magenta.

 

Ma c’è dell’altro, perché le 12 divise che saranno utilizzate durante la partita dai giocatori andranno all’asta e tutto il ricavato andrà in beneficenza per AIL, l’Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mielomi. L’asta si apre questa sera e si chiuderà il 25 marzo.

Per partecipare basta mandare una mail a info@fortitudobologna.it indicando nickname, importo e numero di telefono (che non verrà pubblicato, ma servirà per contattare i vincitori una volta finita l’asta). Sono ammessi rilanci da un minimo di €10,00 e un massimo di €50,00.

L’asta verrà aggiornata e pubblicata due volte al giorno sui social e sul sito.

 

Il tempo che intercorre fra la chiusura dell’asta e la data del derby servirà per personalizzare le 12 “canotte” con i nomi dei fortunati che saranno riusciti ad aggiudicarsele. In questo modo i tifosi scenderanno letteralmente in campo con i loro giocatori preferiti. Chi non sarà riuscito ad accaparrarsi una delle 12 maglie in campo, potrà comunque acquistarle attraverso i canali di vendita usuali. E una parte del ricavato delle vendite di tutte le maglie confluirà nella donazione prevista per l’AIL.

Lavoropiù disegna la divisa Fortitudo per il derby

 

Clicca qui per accedere all’asta attiva sul sito della Fortitudo Bologna!

 

CONFERENZA STAMPA

Guarda il video

RASSEGNA STAMPA

(adv “Gioca il derby con AIL e Fortitudo”)

Corriere di Bologna 17.03.21

il Resto del Carlino 17.03.21

la Repubblica 17.03.21

(stampa)

Stadio-Corriere-dello-Sport 27.03.21

il Resto del Carlino 17.03.21

Il Corriere dello Sport 17.03.21

la Repubblica 17.03.21

La Gazzetta dello Sport 17.03.21

(web)

il Resto del Carlino 17.03.21

il Resto del Carlino 16.03.21

Lega Basket Serie A 16.03.21

Pianeta Basket 16.03.2021

Sportando 16.03.2021

Incronac@ Unibo 16.03.21

Basket Universo 16.03.21

 

TV

Lavoropiù disegna la divisa della Fortitudo per il derby

Questa mattina, Lavoropiù e Fortitudo Pallacanestro Bologna hanno presentato in una conferenza stampa la divisa “Lavoropiù edition”, che a partire da oggi sarà al centro di una speciale iniziativa benefica in favore di AIL – Associazione Italiana contro le leucemie, linfomi e mieloma.

Sono intervenuti: Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù; Christian Pavani, Presidente di Fortitudo Bologna; Aurelio Luglio, Consigliere di AIL Bologna.

Lavoropiù disegna la divisa Fortitudo per il derby

COMUNICATO STAMPA

Grazie a Lavoropiù, quello tra Fortitudo e Virtus del 28 marzo non sarà un derby come tutti gli altri. Almeno per i tifosi della Effe. Già, perché l’azienda bolognese, main sponsor della Fortitudo Pallacanestro, ha deciso di rendere il derby n. 110 indimenticabile per i propri supporters. Come? Disegnando e mettendo all’asta le 12 divise che i giocatori indosseranno durante la partita: chi se le aggiudicherà, avrà l’onore di vedere il proprio nome stampato sulla “canotta” di uno dei suoi beniamini.

 

Un’idea volta a regalare un sorriso a Bologna e ai suoi cittadini in un momento davvero difficile.

Quello tra Lavoropiù e Fortitudo Pallacanestro è un rapporto che va ben oltre un semplice accordo commerciale – spiega Matteo Naldi, direttore marketing dell’azienda la nostra è una partnership vera, attiva e reciproca.

Un legame sentito che, stagione dopo stagione, si rafforza sulla base dei tanti valori che condividiamo. La direzione che vogliamo tracciare insieme è la stessa da anni: interagire con le nostre comunità, essere presenti nei territori, creare opportunità di sviluppo dal forte valore etico e sociale.

 

Le divise ideate da Lavoropiù sottolineano il lungo rapporto che unisce il marchio alla squadra in un legame che va ben oltre le logiche commerciali, fatto di passione, ricerca del talento e attenzione per il territorio. Questa virtuosa condivisione di intenti è ben rappresentata attraverso la sfumatura di colore della divisa che unisce il blu, simbolo della Fortitudo, ai due colori del logo di Lavoropiù, il ciano e il magenta.

 

Ma c’è dell’altro, perché le 12 divise che saranno utilizzate durante la partita dai giocatori andranno all’asta e tutto il ricavato andrà in beneficenza per AIL, l’Associazione Italiana contro le Leucemie, linfomi e mielomi. L’asta si apre questa sera e si chiuderà il 25 marzo.

Per partecipare basta mandare una mail a info@fortitudobologna.it indicando nickname, importo e numero di telefono (che non verrà pubblicato, ma servirà per contattare i vincitori una volta finita l’asta). Sono ammessi rilanci da un minimo di €10,00 e un massimo di €50,00.

L’asta verrà aggiornata e pubblicata due volte al giorno sui social e sul sito.

 

Il tempo che intercorre fra la chiusura dell’asta e la data del derby servirà per personalizzare le 12 “canotte” con i nomi dei fortunati che saranno riusciti ad aggiudicarsele. In questo modo i tifosi scenderanno letteralmente in campo con i loro giocatori preferiti. Chi non sarà riuscito ad accaparrarsi una delle 12 maglie in campo, potrà comunque acquistarle attraverso i canali di vendita usuali. E una parte del ricavato delle vendite di tutte le maglie confluirà nella donazione prevista per l’AIL.

Lavoropiù disegna la divisa Fortitudo per il derby

 

Clicca qui per accedere all’asta attiva sul sito della Fortitudo Bologna!

 

CONFERENZA STAMPA

Guarda il video

RASSEGNA STAMPA

(adv “Gioca il derby con AIL e Fortitudo”)

Corriere di Bologna 17.03.21

il Resto del Carlino 17.03.21

la Repubblica 17.03.21

(stampa)

Stadio-Corriere-dello-Sport 27.03.21

il Resto del Carlino 17.03.21

Il Corriere dello Sport 17.03.21

la Repubblica 17.03.21

La Gazzetta dello Sport 17.03.21

(web)

Bologna Basket 26.03.21

il Resto del Carlino 17.03.21

il Resto del Carlino 16.03.21

Lega Basket Serie A 16.03.21

Pianeta Basket 16.03.2021

Sportando 16.03.2021

Sportpress 16.03.2021

Incronac@ Unibo 16.03.21

Basket Universo 16.03.21

 

TV

Lavoropiù Official Partner della LBA e Gold Partner della Frecciarossa Final Eight

Lavoropiù Official Partner della LBA e Gold Partner della Frecciarossa Final Eight_

Lavoropiù sarà Official Partner della Lega Basket e Gold Partner della Frecciarossa Final Eight, che si disputeranno a febbraio al Mediolanum Forum di Milano.

“Siamo molto soddisfatti e orgogliosi per l’accordo raggiunto con LBA – dichiara Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù – perché si tratta di un accordo che proietta in una dimensione nazionale il nostro impegno nei confronti del movimento cestistico, da sempre prioritario per Lavoropiù.
Portare il nostro marchio nelle competizioni più importanti della pallacanestro italiana è una scelta strategica, in termini di visibilità, che si basa su una serie di valori condivisi: valorizzazione del talento, miglioramento costante, fair play e gioco di squadra. Crediamo che la passione sia l’unico sentimento in grado di rendere il lavoro una sana opportunità di sviluppo, ed è lo spirito con cui affrontiamo ogni nuova partnership. Il nostro claim riassume al meglio questo concetto: Work As You Play, Play As You Work!”

Lavoropiù Go Riders! – Rassegna Stampa



Lavoropiù Go Riders! è uno dei progetti più sfidanti degli ultimi anni: un’alternativa al food delivery che conosciamo e che ha lo scopo di garantire ai Riders i diritti e le tutele che purtroppo ancora oggi mancano nel settore.

Forti di una solida esperienza nel mondo della ristorazione vogliamo proporre un’idea di consegna a domicilio differente e lontana dagli attuali modelli di business.

I Riders assunti da Lavoropiù hanno un nome, una storia e un contratto di lavoro trasparente.  

I ristoranti che si affidano a Lavoropiù per il servizio di consegna a domicilio possono contare sul supporto di lavoratori a cui sono riconosciute: dignità professionale, garanzia retributiva e sindacale, tutela assicurativa e previdenziale.

RASSEGNA STAMPA

Stampa

dicembre 2020 “La dignità dei Riders al centro di dibattiti e manifestazioni in tutta Italia”,_Futuro GI 50

16.11.2020 “Tutele e diritti per i riders con il progetto di Lavoropiù”, Il Resto del Carlino – Bologna (web)

16.11.2020 “Tutele e diritti per i riders con il progetto di Lavoropiù”, Il Resto del Carlino – Bologna

11.11.2020 “Riders assunti, lo fa Lavoropiù”, la Repubblica (web)

11.11.2020 “Riders assunti col contratto del commercio”, la Repubblica

TV

06.11.2020 “èTG Bologna”, èTV  Rete 7 – Intervento di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù

04.11.2020 “Bologna in diretta”, TRC Bologna – Intervento di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù

Radio

04.11.2020 “State Comodi”, Radio International – Intervista a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù

 

 

 

Lavoropiù Fortitudo Bologna presenta le nuove maglie e i giocatori Adrian Banks ed Ethan Happ!

 

Presso il Chiostro del Teatro Arena del Sole, Fortitudo Pallacanestro Bologna e Lavoropiù hanno tenuto la conferenza stampa di presentazione dei due nuovi acquisti Adrian Banks ed Ethan Happ, rispettivamente guardia e centro della squadra che si prepara a tornare in campo il prossimo 27 settembre per l’inizio della nuova stagione di Serie A.

Durante l’evento, sono state presentate anche le nuove maglie ufficiali di Lavoropiù Fortitudo Bologna.

Ad aprire la conferenza stampa, Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù: «Ormai questo è diventato un appuntamento canonico. Quasi un rituale scaramantico, in vista della stagione, che quest’anno ha un valore emotivo ancora più forte. Principalmente per due motivi: il primo è che dopo mesi, riusciamo a parlare finalmente di sport e di basket; il secondo è che Lavoropiù ritorna Main Sponsor della Fortitudo Pallacanestro. “Ora come allora”… come dice lo slogan della stagione. Ora come il 2013, l’anno in cui Fortitudo è rinata. Ora come nel 2018, quando, dopo qualche difficoltà, è bastata una mia telefonata a Pavani per far diventare Lavoropiù Main Sponsor. Quest’anno è andata più o meno come nel 2018, ci abbiamo messo veramente poco a trovare un accordo che sarà biennale. Crediamo nel progetto e nella forza della città di Bologna. Da questo momento difficile per tutti, dobbiamo uscirne più forti di prima.»

Subito dopo arriva il commento di Christian Pavani, Presidente di Fortitudo Pallacanestro: «Ringrazio Lavoropiù proprio perché dal lontano 2013 ci ha sempre accompagnato nel nostro percorso. È stata un’azienda che ha creduto subito in noi, come tante altre. Ma Lavoropiù c’è sempre stata nel momento del bisogno. Oggi – in questa location stupenda – vogliamo ripartire. Non dimentichiamo il momento difficile che abbiamo passato, per cui avere al nostro fianco un’azienda che oggi ci aiuta con tanto entusiasmo è una cosa per nulla scontata.»

Per l’ottavo anno consecutivo, dunque, Lavoropiù è orgogliosa di poter sostenere Fortitudo Pallacanestro, in un rapporto che va ben oltre le logiche commerciali: passione, ricerca del talento, attenzione per il territorio e gioco di squadra, sono gli elementi che uniscono da sempre le due società. Lavoropiù, oltre alla presenza sulle maglie da gioco, si conferma fornitore ufficiale del personale addetto alle mansioni di steward e hostess in occasione di tutte le gare casalinghe della Fortitudo.

 

RASSEGNA STAMPA

stampa

Corriere dello Sport Stadio_18.09.2020

Corriere di Bologna_18.09.2020

Il Resto del Carlino_18.09.2020

la Repubblica_18.09.2020

web

Il Resto del Carlino 17.09.2020

la Repubblica 17.09.2020

Pianeta Basket 17.09.20

1000cuorirossoblu 17.09.20

Sportando Basketball 17.09.20

 

video

TRC Sport – puntata del 17.01.2020

Sport Press (youtube)

SenzaFiltro intervista Matteo Naldi

«L’arresto dei flussi turistici con il lockdown di marzo ha azzerato un’attività che proprio nel trimestre marzo-maggio ha storicamente la sua fase di rilancio stagionale».

Il commento di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, nell’analisi di Francesca Druidi pubblicata nell’ultimo numero di

Senza Filtro.

Inclusione dei lavoratori stranieri: necessità o opportunità?

Lunedì 13 luglio si terrà il webinar “Inclusione dei lavoratori stranieri: necessità o opportunità?”, organizzato da Lai-momo Cooperativa Sociale nell’ambito del progetto europeo #MIRaGE e rivolto a imprese, consulenti e responsabili HR che desiderano avviare percorsi di inclusione di personale straniero all’interno della propria realtà.
Nel corso dell’evento, interverrà Leonardo Apicella, Chief Operating Officer di Careerpiù e Tor, gruppo Lavoropiù.
Per accedere al programma completo e iscriversi al webinar: https://www.mirageproject.eu/it/registrati/Registrati

La conferenza stampa di presentazione di Lavoropiù Sanmartime

Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione di Lavoropiù Sanmartime, la rassegna di stand up comedy e live music in programma dal 3 a 12 luglio presso il Chiostro della Basilica di San Martino a Bologna.

Sono intervenuti, nell’ordine: Camilla Consorti per Laboratorio delle Idee; Matteo Lepore,  Assessore alla Cultura del Comune di Bologna; Emilio Marrese, Direttore Creativo del Festival, vice caporedattore di Repubblica e Master of Journalism & Storytelling di Lavoropiù Masterclass; Rosa Maria Amorevole, Presidente del Quartiere Santo Stefano; Fulvia De Colle per Musica Insieme; Barbara Martelli, Responsabile Marketing di Lavoropiù; Federico Poggipollini, special guest dell’evento e Master of Music di Lavoropiù Masterclass.

Per partecipare alle serate è necessario iscriversi su labidee.eventbrite.com

RASSEGNA STAMPA:

Il resto del Carlino Bologna

Repubblica Bologna

Corriere Bologna

RETE 7

Repubblica online

Comune di Bologna

 

 

Corriere di Bologna – Le professioni più richieste in Emilia Romagna ai tempi del Covid-19

Quali sono le professioni più richieste in Emilia-Romagna ai tempi del Covid-19?
Leggi il commento di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, nell’articolo di approfondimento pubblicato oggi dal Corriere di Bologna.
“Infermieri, corrieri e sanificatori. Trovare lavoro ai tempi del covid” – Corriere di Bologna – 10/05/2020 (versione web)
“Infermieri, corrieri e sanificatori. Trovare lavoro ai tempi del covid” – Corriere di Bologna – 10/05/2020

Tor partecipa a Nobìlita B2B

Lavoropiù è Sponsor di Nobìlita – il festival della cultura del Lavoro organizzato dalla Business Community di FiordiRisorse. Un evento in cui pensiero manageriale, opportunità e condivisione di buone pratiche si fondono per dar vita a un unico momento di dialogo.

Dall’11 al 13 maggio, si terrà online Nobìlita B2B, non il solito appuntamento commerciale fra società di consulenza e prospect, ma vere e proprie sessioni di aggiornamento sui temi organizzativi più strategici a livello nazionale e internazionale.

Lavoropiù, parteciperà alla rassegna con due interventi tenuti dai consulenti di Tor, il team specializzato in servizi HR per selezioni di Middle & Top Management.

Prenota gratuitamente il tuo posto e ricevi il link per lo streaming

Addio a Giuseppe Gazzoni Frascara

Lavoropiù esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Giuseppe Gazzoni Frascara, Presidente Onorario del Bologna FC, alla guida del Club dal giugno 1993 al settembre 2005. Uomo colto, distinto e grande protagonista del salvataggio del Club nel 1993. In sole 3 stagioni riportò il Bologna in serie A e di lì gli anni di gloria con Beppe Signori e Roberto Baggio. Addio Presidente

 

“Lavoropiù Fortitudo Bologna conquista la serie A – 31 Marzo 2019”

Esattamente un anno fa è successa una cosa straordinaria! La Fortitudo Bologna ha conquistato la promozione in serie A dopo 10 lunghissimi anni. E lo ha fatto in casa sua, anzi in casa nostra, dentro il nostro “piccolo Madison”, dopo aver disputato una stagione spettacolare.

“Lavoropiù Fortitudo Bologna in serie A”! Per quella stagione, infatti, il nostro marchio campeggiava felice sulle canotte da gioco come Main Sponsor. È stato il coronamento di una partnership storica, inziata nel 2013 e annunciata in Conferenza Stampa con queste parole di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù: “Permettetemi di prendermi due minuti per dirvi che cosa significa per me essere qui. La mia prima partita vista dal vivo al Palazzo, perché è così che lo chiamano i bolognesi, è stata una partita della Fernet Tonic a fine anni ’70 mentre la mia prima partita della Fortitudo, marchiata I&B è stata nel 1981. Forse a voi, qualcuno di voi, molti di voi, la cosa in sé non dice nulla ma c’è una cosa che accomuna questi due avvenimenti…. In campo c’era il Presidente, Dante Anconetani.

Continuando con i ricordi, da quel 1981, sfruttando quella meravigliosa tessera 100 buchi regalatami non ricordo da chi, ebbi la possibilità di vedere all’opera John Douglas, il Leone, George Bucci e soprattutto il grandissimo Giacomo Zatti. Sommando questo al fatto di avere “toccato con mano” quel tifo meraviglioso mi resi conto quasi folgorato dove mi avrebbe portato il cuore. Ho assistito dal vivo a tutte o quasi le tappe epiche della storia Fortitudo… dalle salvezze sudate di Cremona e Reggio Emilia, ai mille saliscendi A1/A2, agli scudetti (troppo pochi), all’inferno di Casalecchio del 1998 e al paradiso di Assago del 2005.Ora sono qui a rappresentare una importante azienda bolognese, Lavoropiù SpA, che si occupa di Somministrazione e ricollocazione del personale, presente in Italia con oltre 40 filiali da Roma a Milano, in Veneto ed in Toscana ma con il cuore pulsante in Emilia Romagna ed in particolare a Bologna. Siamo molto attenti alle sponsorizzazioni sportive, non a caso siamo Sponsor del Bologna FC… e di tante altre realtà importanti e siamo fermamente convinti che questo rimanga uno dei modi migliori per diffondere il nostro marchio. Rischiando di essere pleonastico Vi aggiungo che per me, sedere a questo tavolo e sponsorizzare non questa squadra ma questa storia, è molto più che un onore.”

Matteo Naldi su Radio Bologna Uno

 

Matteo Naldi è stato intervistato da Leonardo Vicari su Radio Bologna Uno all’interno del programma “Quasi Goal”.

Il Direttore Marketing di Lavoropiù ha parlato della partnership con Fortitudo e della stagione positiva da Main Sponsor.

 

 

“Città Metropolitana di Bologna – Un territorio di imprese ideali”

La Città Metropolitana di Bologna ha lanciato la campagna “Un territorio di imprese ideali” per valorizzare le imprese che fanno parte dell’Albo metropolitano delle aziende inclusive e che realizzano azioni di inclusione lavorativa per persone svantaggiate.
Uguaglianza, inclusione e diversità sono da sempre parte integrante della cultura, dei valori e del codice etico di Lavoropiù come ha raccontato in questa intervista il Direttore Generale, Rudy Parracino

https://www.cittametropolitana.bo.it/impreseresponsabili/

Lavoropiù conferma la partnership con Fortitudo e dà il benvenuto a Maarten Leunen

Oggi alle ore 12:30 presso la Sala Conferenze di Lavoropiù Fortitudo Pallacanestro Bologna ha presentato alla stampa Maarten Leunen.

Americano, classe 1985, 206 cm, ha iniziato la sua carriera alla Redmond High School. Scelto col numero 54 dagli Houston Rockets al Draft NBA 2008, Leunen si è poi trasferìto in Turchia, al Darussafaka, per la stagione 2008-2009. Nell’estate 2009 ha avuto inizio la sua lunga esperienza nel campionato italiano. In Fortitudo indosserà la maglia numero 10.

Durante la conferenza stampa Matteo Naldi, Direttore Marketing Lavoropiù, ha confermato la sponsorizzazione per il sesto anno consecutivo. Lavoropiù e Fortitudo, infatti, giocano insieme dal 2013 condividendo la stessa mission: passione, attaccamento alla maglia, allenamento costante e gioco di squadra.

GUARDA I VIDEO DELLA CONFERENZA

SportPress

Servizio andato in onda su Nettuno TV

 

 

RASSEGNA STAMPA

Corriere dello Sport – Stadio 29.08.18

Il Resto del Carlino – 29 agosto 2018

Corriere di Bologna – 29 agosto 2018

La Repubblica – 29 agosto 2018

1000 Cuori Rossoblu – Presentazione di Maarten Leunen

www.fortitudo103.it – Presentato Maarten Leunen – Gallery

Venti di Sport – Il collante della Fortitudo Bologna, Maarten Leunen

 

Matteo Naldi ai microfoni di Ètv Rete 7

Questa mattina Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, è stato intervistato da Ètv Rete 7.

L’occasione è stata utile per ricordare l’appuntamento del Career Day IMT – Industry Meets Talent e di Sani Day in programma per venerdì 23 marzo 2018 presso le Aree Hospitality dello Stadio dall’Ara di Bologna.

 

Telesanterno intervista Matteo Naldi

Ieri sera, all’interno del telegiornale di Telesanterno (canale 18 del digitale terrestre), è andata in onda l’intervista a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, sul Career Day IMT 2018 che si svolgerà il 23 Marzo presso lo Stadio Dall’Ara di Bologna.

Guarda il video

Lavoropiù ospita la Conferenza Stampa di Fortitudo Pallacanestro Bologna

 

Giovedì 1 Marzo, presso la Sala Conferenze di Lavoropiù, il Coach Matteo Boniciolli ha presentato alla stampa la Coppa Italia 2018 della Fortitudo Pallacanestro Bologna.   

Lavoropiù è felice di aver ospitato questa conferenza stampa per due motivi: è la prima conferenza stampa di Coach Boniciolli dopo la lunga assenza per motivi di salute ed è la conferenza stampa di presentazione delle Final Eight di Coppa Italia della Fortitudo, di cui Lavoropiù per l’occasione sarà Main Sponsor. Lavoropiù è inoltre Official Partner della Coppa Italia, quindi, le Final Eight in programma a Jesi assumono un significato ancora più importante.  Il legame tra Lavoropiù e il mondo della pallacanestro e, più in generale, dello sport italiano è sempre più forte.

Guarda il video integrale della conferenza stampa:

Rassegna Stampa

Corriere dello Sport Stadio Bologna 02_03_18

La Repubblica Bologna 02_03_18

Basketinside.com

1000cuorirossoblu.it

Bolognabasket.it

 

Lavoropiù partecipa a “Oh My Job”

Il 15 Febbraio Lavoropiù ha partecipato, con uno stand dedicato, alla terza edizione di “Oh My Job”, l’evento organizzato dal Centro Informagiovani del Comune di Comacchio per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro. I giovani partecipanti hanno potuto incontrare i nostri selezionatori e le aziende del territorio alla ricerca di personale anche in previsione della stagione estiva.

RASSEGNA STAMPA

La Nuova Ferrara

 

Lavoropiù è Official Partner della Coppa Italia 2018 e della Lega Nazionale Pallacanestro

Lunedì 12 Febbraio 2018, presso la sala conferenze della sede romana del Corriere dello Sport-Stadio, si è svolta la presentazione del torneo LNP Coppa Italia 2018!

Lavoropiù è Official Partner della Coppa Italia 2018 e della Lega Nazionale Pallacanestro confermando il suo forte legame con lo sport e con il basket. La partnership prevede la visibilità del marchio Lavoropiù sui cubi dei campi di Lega Nazionale Pallacanestro.

Durante la Conferenza Stampa, Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, ha spiegato le ragioni di questa nuova partnership ponendo l’accento sulla mobilità territoriale e sulla volontà di attrarre talenti anche al di fuori dei territori in cui Lavoropiù opera per favorire il match perfetto tra domanda e offerta di lavoro.

Guarda il video!


Da sinistra: Pietro Basciano, Presidente della Lega Nazionale Pallacanestro e Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù


Barbara Martelli, Responsabile Marketing di Lavoropiù

RASSEGNA STAMPA

BOLOGNA BASKET – PRESENTATA A ROMA LA LNP COPPA ITALIA OLD WILD WEST 2018

BOLOGNA BASKET – MANCINELLI, “FAREMO DI TUTTO PER VINCERE LA COPPA ITALIA”

BASKET INSIDE – PRESENTATA A ROMA LA LNP COPPIA ITALIA OLD WILD WEST 2018

LEGA PALLACANESTRO – PRESENTATA A ROMA LA LNP COPPIA ITALIA OLD WILD WEST 2018

FORTITUDO BOLOGNA – PRESENTATA A ROMA LA FINAL EIGHT DI COPPA ITALIA LNP OLD WILD WEST

 

Conferenza Stampa “Progetti di Lavoropiù contro la disoccupazione, successi e nuove proposte”

Oggi, presso la sede di Confindustria Emilia Area Centro, l’Ing. Tomaso Freddi, Presidente di Lavoropiù e Rudy Parracino, Direttore Generale di Lavoropiù, hanno presentato alla stampa i risultati di “IMT – Industry Meets Talent” e  “La Bellezza dei Grigi” – due progetti organizzati da Lavoropiù nel 2017 e patrocinati da Confindustria rivolti alle aziende associate per supportare la ricerca e selezione di profili tecnici di cui le aziende del nostro territorio sono “affamate”.

“IMT – INDUSTRY MEETS TALENT”

Lavoropiù, attraverso un attento e scrupoloso processo di selezione, ha individuato 150 profili tecnici e li ha invitati a partecipare a una giornata di incontro e presentazione con le aziende del territorio presso lo Stadio Dall’Ara di Bologna il 24 Marzo 2017.

RISULTATI

  • 40 aziende del territorio bolognese
  • 150 profili tecnici junior provenienti da 12 regioni (in particolare dal Centro Sud Italia)
  • 900 colloqui di lavoro
  • ogni candidato ha sostenuto mediamente 6 colloqui
  • ogni azienda ha colloquiato mediamente oltre 20 candidati

113  candidati su 150 hanno trovato un’occupazione

“LA BELLEZZA DEI GRIGI”

Lavoropiù si è posta l’obiettivo di individuare 50 profili di “over 50” privi di occupazione e iscritti nella banca dati delle proprie 10 filiali bolognesi, disponibili a intraprendere percorsi per il rafforzamento della propria spendibilità nel mercato del lavoro.

RISULTATI

  • 50 profili “over 50” privi di occupazione individuati nella banca dati delle filiali Lavoropiù della provincia di Bologna
  • 28 persone prese in carico
  • 28 percorsi individuali di supporto alla ricollocazione

13 persone su 28 prese in carico hanno trovato un’occupazione

 

Durante la Conferenza, Rudy Parracino, ha annunciato una nuova edizione di entrambi i progetti, che muoveranno numeri sicuramente più alti rispetto alle edizioni precedenti.
Gli obiettivi del 2018  sono ambiziosi e prevedono di:

raddoppiare il numero dei profili tecnici da presentare alle aziende rispetto al 2017

facilitare la mobilità territoriale tra “territori affamati di profili tecnici e territori dove la disoccupazione è molto forte” come afferma Rudy Parracino.

divenire un ponte efficace tra il mondo della scuola e quello del lavoro e tramite l’apprendistato duale costruire figure professionali adeguate alle esigenze delle aziende.

RASSEGNA STAMPA

Bolognatoday

Il Resto del Carlino – Bologna

Corriere della Sera – Bologna

SERVIZIO TRC BOLOGNA

20 anni di Lavoropiù – Rassegna Stampa

Ieri, 22 Ottobre 2017, Lavoropiù ha compiuto 20 anni di attività!

RASSEGNA STAMPA

La Repubblica Bologna Online – In occasione del Ventennale di Lavoropiù Emilio Marrese de La Repubblica intervista l’Ing. Tomaso Freddi, Presidente della Società

Il Resto del Carlino Bologna – Lavoropiù festeggia vent’anni di attività

Libero 24×7- “La crisi sta finendo, torna il lavoro ma è cambiato”

LA NOSTRA PUBBLICITA’ SUI QUOTIDIANI

La Repubblica Bologna

Corriere di Bologna

Corriere dello Sport – Stadio Bologna

La Repubblica Bologna – 25.10.17

Corriere dello Sport – Stadio Bologna 25/11/2017

 

Il Career Day IMT è stato un successo! Rassegna stampa

La prima edizione del Career Day IMT organizzato da Lavoropiù SpA con il patrocinio di Unindustria è stata un successo!

Venerdì 24 marzo 2017, nelle Aree Hospitality dello Stadio Dall’Ara di Bologna, Lavoropiù ha creato opportunità di incontro tra oltre 40 aziende bolognesi leader di mercato e 150 profili tecnici junior.

I candidati, provenienti da 12 regioni italiane, in particolare dal Centro Sud, sono stati individuati e selezionati accuratamente dalla squadra di recruiter di Lavoropiù, sulla base delle esigenze espresse dalle aziende.

Durante la giornata sono state pianificate scalette di colloqui molto serrate per organizzare al meglio l’incontro tra candidati e aziende. Si sono svolti circa 900 colloqui di lavoro della durata media di 15 minuti. Ogni candidato ha svolto una media di 6 colloqui a testa e ogni azienda ha avuto la possibilità di conoscere e colloquiare in media oltre 20 candidati.

Con questo evento Lavoropiù ha realizzato il perfetto match tra domanda e offerta di lavoro, confermando la sua leadership e il suo ruolo decisivo nel tessuto socio economico bolognese.

Lavoropiù ringrazia ufficialmente le aziende intervenute al Career Day e i candidati che hanno partecipato. In bocca al lupo e arrivederci alla prossima edizione del Career Day firmato Lavoropiù!

 

RASSEGNA STAMPA

Il Resto Del Carlino Bologna 25 Marzo 2017

Il Corriere Della Sera Bologna 25 Marzo 2017

Servizio Magazine Ètv Career Day IMT 24 Marzo 2017: https://www.youtube.com/watch?v=whJfegf2_dg&feature=youtu.be

Servizio Telesanterno Career Day IMT 24 Marzo 2017: http://www.telesanterno.com/al-career-day-di-lavoropiu-tante-aziende-hanno-incontrato-giovani-di-tutta-italia-0324.html

News Bologna FC 1909: https://www.bolognafc.it/al-dallara-il-career-day-imt-industry-meets-talent-di-lavoropiu/

La Repubblica Bologna 23 Marzo 2017: http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/03/23/news/career_day-161151682/

Intervista Matteo Naldi TRC 18 Marzo 2017: https://youtu.be/rM-cyC1I_e0

Intervista Matteo Naldi Telesanterno 14 Marzo 2017: http://www.telesanterno.com/lavoro-a-bologna-un-appuntamento-per-trovarlo-e-offrirlo-0314.html

Intervista Matteo Naldi Ètv  13 Marzo 2017: https://www.youtube.com/watch?v=LJcIFu20Ako

Il Resto del Carlino Bologna 01 Marzo 2017: http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/economia/colloqui-lavoro-1.2934292

Fare Magazine Marzo 2017 http://old.lavoropiu.it/wp-content/uploads/2017/03/FARE.pdf

 

A Bologna sbarca il Career Day IMT firmato Lavoropiù

 

Si sta svolgendo con grande affluenza la prima edizione del Career Day IMT – Industry Meets Talent. L’evento, ospitato nella splendida cornice dello Stadio Dall’Ara, è stato organizzato da Lavoropiù con il patrocinio di Unindustria. Sono ancora in corso i colloqui dei 150 profili tecnici junior selezionati accuratamente dallo staff di Lavoropiù con oltre 40 aziende prestigiose del territorio bolognese.

Clicca sul link per guardare il servizio mandato in onda dal TG di Ètv sul Career Day IMT:

 

Clicca sul link per leggere l’articolo redatto da Il Resto del Carlino Bologna:

http://www.ilrestodelcarlino.it/bologna/economia/colloqui-lavoro-1.2988183/amp

 

 

Anche Repubblica parla del Career Day di Lavoropiù

E’ tutto pronto per il Career Day IMT – Industry Meets Talent!
Domani, 24 Marzo, presso le aree hospitality dello Stadio Dall’Ara di Bologna, si svolgerà il grande “match” per più di 150 neodiplomati e neolaureati.
Anche l’edizione bolognese di Repubblica ha dedicato un articolo a questo ambizioso progetto.

(Clicca sul Pulsante a destra per leggere l’articolo)

 

TRC Bologna intervista Matteo Naldi

Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, ha rilasciato un’intervista anche per TRC Bologna sul Career Day IMT! L’evento che permetterà a più di 150 profili tecnici junior di incontrare le migliori aziende del territorio bolognese sta ricevendo una grande risonanza mediatica su stampa, televisioni e radio locali.

Continua la promozione del Career Day IMT sulle reti televisive locali

L’evento organizzato per venerdì 24 marzo presso le Aree Hospitality dello Stadio Dall’Ara di Bologna è di forte richiamo per la stampa, grazie agli obiettivi ambiziosi che Lavoropiù si è posta.

In Emilia Romagna si registra un’evidente carenza di profili tecnici qualificati, soprattutto nel campo dell’industria meccanica. Le aziende che soffrono la carenza di profili necessari alle loro esigenze produttive hanno il diritto di poter contare su operatori professionali in grado di prevedere, interpretare e gestire le dinamiche proprie del mercato del lavoro che caratterizzano il tessuto socio economico dei territori in cui opera.
Per sopperire alla carenza di competenze tecniche e trasversali, Lavoropiù selezionerà 150 profili tecnici junior privi di di occupazione e disponibili a partecipare a una giornata di incontro e presentazione con le aziende del territorio bolognese.

Oggi, all’interno del telegiornale di Telesanterno (canale 18 del digitale terrestre), va in onda l’intervista a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù.

Qui trovi l’intervista completa: http://www.telesanterno.com/lavoro-a-bologna-un-appuntamento-per-trovarlo-e-offrirlo-0314.html

Matteo Naldi ai microfoni di Ètv Rete 7

 

Questa mattina Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, è stato intervistato da Ètv Rete 7.

L’occasione è stata utile per ricordare l’appuntamento del Career Day IMT – Industry Meets Talent, in programma per venerdì 24 marzo 2017 presso le Aree Hospitality dello Stadio dall’Ara di Bologna.

Il “Resto del Carlino Bologna” intervista Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù sul Career Day IMT

Il “Resto del Carlino di Bologna” ha intervistato Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, per parlare del progetto IMT – Industry Meets Talent, il primo Career Day organizzato da Lavoropiù, che si svolgerà il 24 Marzo presso lo Stadio Dall’Ara di Bologna e permetterà a giovanissimi profili tecnici di incontrare le migliori aziende del territorio bolognese.

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Lavoropiù presenta due progetti a supporto della ricerca e selezione di profili tecnici

Oggi, presso Unindustria Bologna, Lavoropiù ha presentato alla stampa due progetti per supportare la ricerca e selezione di profili tecnici.
Il progetto IMT (Industry Meets Talent) si pone l’obiettivo di individuare 200 profili tecnici nati, orientativamente, negli anni dal 1990 al 1996, attualmente privi di occupazione e iscritti nella banca dati nazionale di Lavoropiù, disponibili a valutare offerte di lavoro di aziende, associate ad Unindustria, ubicate nel territorio bolognese. Lavoropiù, attraverso un attento e scrupoloso processo di selezione, individuerà 150 profili tecnici disponibili a partecipare a una giornata di incontro e presentazione con le aziende. Lavoropiù si pone l’obiettivo che 50 profili tecnici, grazie allo svolgimento del progetto, diventino appetibili per le aziende che parteciperanno all’iniziativa, si incaricherà di supportare i lavoratori nelle fasi di trasferimento e organizzerà percorsi formativi mirati per i candidati.
Con il progetto La Bellezza dei Grigi Lavoropiù si pone l’obiettivo di individuare 50 profili di “over 50” attualmente privi di occupazione e iscritti nella banca dati delle proprie 10 filiali bolognesi, disponibili a intraprendere percorsi per il rafforzamento della propria spendibilità nel mercato del lavoro. L’erogazione del percorso verrà articolata e declinata su due azioni: assistenza personalizzata al servizio per la ricollocazione e supporto alla ricollocazione lavorativa. Le attività finalizzate alla promozione del profilo del candidato ed all’individuazione di opportunità congrue con le aspettative e le caratteristiche del destinatario dell’intervento possono definirsi il cuore del Progetto.

Lavoropiù ritiene che il suo principale compito sia quello di favorire l’incontro tra domanda e offerta nel mercato del lavoro. Tanto più riuscirà Lavoropiù a fare incontrare candidati idonei alle esigenze dei clienti, tanto più il suo ruolo nel tessuto socio economico diverrà decisivo. Al fine di raggiungere tali obiettivi, Lavoropiù intende agire sia sul fronte candidati sia sul fronte clienti. Lavoropiù si candida a svolgere questo fondamentale ruolo di supporto a tutti i protagonisti del mercato del lavoro. Il mercato del lavoro cambierà i suoi meccanismi di funzionamento in modo irrefrenabile, solo chi ha nel proprio “core business” il presidio di tali dinamiche potrà fornire al sistema socio economico il necessario, sofisticato, contributo per giungere a un equilibrio che soddisfi tutti i “portatori di interesse del mercato del lavoro”.

Alla Conferenza Stampa di oggi sono intervenuti l’Ing. Tomaso Freddi, Presidente di Lavoropiù SpA, la Dott.ssa Tiziana Ferrari, Direttore Generale di Unindustria Bologna e il Dott. Rudy Parracino, Direttore Generale di Lavoropiù SpA che ha sottolineato l’importanza delle “competenze specifiche che si costruiscono attraverso dei percorsi d’istruzione e l’importanza delle competenze trasversali, la capacità di sostenere un colloquio, la capacità di porsi nella giusta maniera con le aziende che hanno delle richieste, la capacità di gestire il lavoro di squadra e di inserirsi in un gruppo di lavoro e la capacità di “vivere migliorandosi” (lifelong learning). Riteniamo che sempre di più sia necessario che le persone comprendano come il loro successo derivi dalla capacità di migliorarsi mese dopo mese, anno dopo anno attraverso percorsi formativi. A questo proposito riteniamo che anche le aziende debbano accogliere questa mission e, ogni volta che inseriscono una risorsa, debbano predisporre adeguati percorsi di “benvenuto a bordo” (on boarding), percorsi di formazione, addestramento e accoglienza.”

 

Nella foto il Dott. Parracino, la Dott.ssa Ferrari e l’Ing. Freddi.

 

Servizio TG TRC

Resto del Carlino 21.12.16

Progetti Lavoropiù contro disoccupazione – Emilia-Romagna – ANSA

Lavoro, un progetto per giovani e over 50_ i più ricercati sono i tecnici

Alternanza Scuola-Lavoro. Qual è il ruolo delle Agenzie per il Lavoro?

Il 2016 è stato, senz’ombra di dubbio, un anno importante per la scuola italiana, che ha visto nella riforma “Buona Scuola” il principio di una vera e propria rivoluzione. L’alternanza Scuola-Lavoro rappresenta un’opportunità unica per avvicinare gli studenti al mondo professionale e per permettere loro di acquisire le competenze necessarie per inserirsi nel mercato del lavoro.

Il Ministero dell’Istruzione ha presentato i risultati per l’anno scolastico 2015/2016 e i numeri sono decisamente positivi. Nel primo anno in cui l’alternanza è diventata obbligatoria per tutti gli studenti delle terze classi superiori (licei e istituti tecnico-professionali) sono stati oltre 652mila (+139% rispetto all’anno precedente) i ragazzi che hanno svolto un periodo di “conoscenza” del mondo del lavoro.

Tomaso Freddi, presidente di Lavoropiù e consigliere delegato di Assolavoro con delega all’Education, spiega a Il Sole 24 Ore qual è il ruolo delle agenzie per il lavoro nell’ambito della riforma.

 

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2016-11-07/oltre-650mila-studenti-il-canale-scuola-lavoro-173955.shtml?uuid=AD8koHgB

 

 

 

Lavoropiù rinnova la partnership con Fortitudo e da il benvenuto a Justin Knox

Ieri la Fortitudo ha presentato il suo nuovo centro statunitense, Justin Knox, nella sala conferenze di Lavoropiù. Classe 1989, alto 206 centimetri, il lungo americano è alla sua prima esperienza in Italia. A seguire il video con le dichiarazioni del giocatore e di Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, che per il quarto anno consecutivo ha rinnovato la partnership con la Fortitudo.

“Fare ordine attraverso la conoscenza applicata” – Giovanni Ciafré intervistato da Lavoropiù

Giovanni Ciafrè, docente di Analisi Finanziaria e Piani Aziendali presso l’Università Politecnica delle Marche, docente Luiss BS nelle tematiche Marketing & Finance e docente senior della Academy FAV di Bologna, collabora con Lavoropiù nella progettazione e realizzazione di percorsi formativi aziendali.

 

 

 

 

1. Iniziamo dalla Sua storia personale, chi era Giovanni Ciafré prima di diventare un professore? Quali erano i suoi sogni? Le sue aspirazioni?

 

 

 

Uscito dall’università non avevo un’idea precisa di quello che sarebbe stato il mio percorso, ero desideroso di misurarmi con il mondo del lavoro e applicare le conoscenze acquisite durante gli anni di studio. Ciò che mi aspettavo era di trovare un mondo somigliante a quel cosmo ordinato che avevo trovato nei libri. Mi si è invece parato davanti un mondo più simile ad un grande caos. Tutto ciò inizialmente mi ha sconvolto, mentre ora è diventato il motivo fondamentale di tutta la mia attività: fare ordine attraverso la conoscenza applicata.

 

 

 

 

2. La formazione: accademia e impresa stanno imparando a dialogare sempre più strettamente, ma siamo ancora ben lontani dalla stretta collaborazione presente negli Stati Uniti o in Giappone, per fare solo due esempi. Quando ci arriveremo? Che cosa ha rallentato nei decenni questa interazione?

 

 

 

Non credo che la nostra strada debba essere necessariamente quella già percorsa da altri; il nostro contesto culturale ed il nostro tessuto imprenditoriale sono diversi da tutti gli altri e quindi devono trovare una sintesi personale. Per quanto riguarda il motivo della distanza tra accademia e impresa le ragioni sono varie ed alterne nella nostra storia, a volte l’accademia non si è rivelata all’altezza dell’impresa, altre l’impresa non è stata disponibile ad accettare il supporto dell’accademia. In un certo senso questa dialettica è un aspetto fondante della nostra storia culturale e spirituale. Ciò che auspico non è tanto l’incontro tra la teoria e la pratica, bensì la rinascita di una cultura tecnica che si sviluppi in seno alle stesse imprese, proprio com’è accaduto all’interno delle navi, delle botteghe, delle gilde, delle associazioni e di tutti quei centri di aggregazione che hanno segnato la storia produttiva dell’occidente.

 

 

 

3. Nell’ottica del marketing, per produrre ricavi e utili è necessario analizzare il mercato. L’analisi del mercato consente di dare una forma e definire il mercato circostante, in altre parole di misurarlo. Quanto è importante quest’analisi per un’azienda?

 

 

 

Non so con certezza quali sono le attività prioritarie per ogni impresa; sono sicuro che ogni impresa debba essere redditizia, solida e liquida. Alcune aziende, sempre più spesso, per raggiungere queste condizioni, hanno bisogno di porsi degli obiettivi collegati al miglioramento nel mantenere o sviluppare il proprio portafoglio clienti. Quando questo accade l’impresa diventa bisognosa di marketing e cioè deve analizzare, capire e prendere possesso del proprio mercato. Ancora una volta vorrei porre l’accento sulla commistione necessaria tra il momento riflessivo e quello operativo. L’attività commerciale senza una strategia di marketing è cieca, mentre la strategia, senza una concreta e quotidiana applicazione, è una pura astrazione.

 

4. Secondo la Sua esperienza che cosa manca oggi all’imprenditore italiano? Quali sono invece i punti di forza di maggior valore su cui dovrebbe focalizzarsi un imprenditore per avere successo?

 

 

 

 

 

Credo che questa domanda meriti un’attenzione particolare in quanto è il residuo di una concezione dell’impresa, e soprattutto dell’imprenditore, che va superata. È nella storia e ormai nei geni degli operatori della formazione e della consulenza la tendenza a presupporre di dover colmare le deficienze che le imprese hanno e di cui l’imprenditore non si avvede. In questo modo, il regime dei discorsi che si è affermato nelle nostre menti soffre della presuzione che consulenti e formatori conoscano l’impresa meglio dell’imprenditore. Egli, in realtà, è l’unico che sa quali sono le priorità all’interno della sua organizzazione e quali le mancanze; la consulenza e la formazione devono avere in realtà l’obiettivo di fornirgli gli strumenti per sviluppare il valore là dove egli sa che si trova. Per questo motivo la domanda non è più cosa manca all’azienda, ma cosa l’azienda ha da valorizzare.

 

 

 

5. Durante un incontro promosso da Renner Italia, ha parlato di capitale immateriale. Può spiegare di che cosa si tratta?

 

 

 

A proposito di quanto detto in precedenza posso affermare che Renner sa bene dove è riposto il suo valore. Una parte del valore di questa azienda sta proprio in quello che genericamente viene chiamato capitale immateriale. Tale concetto è estremamente ampio; a prescindere da definizioni di tipo strettamente finanziario, marketing oriented o giuridico, credo che il capitale immateriale sia una specifica disponibilità dell’impresa a fare emergere il proprio valore al di là di quello che gli stakeholders percepiscono in modo immediato. Il capitale immateriale, in questo senso, non è un valore numerico, una forma giuridica o uno strumento di pressione, bensì lo sforzo ininterrotto di materializzare idee, valori, capacità, conoscenze, proteggerle e metterle nelle condizione di generare fatturato e utili.

Il Direttore Marketing di Lavoropiù, Matteo Naldi, incontra la Fortitudo

Lavoropiù SpA sostiene la Fortitudo in qualità di sponsor istituzionale. Il Direttore Marketing di Lavoropiù, Matteo Naldi, ha incontrato il coach Matteo Boniciolli, il capitano Davide Lamma, il plurititolato Marco Carraretto e Christian Pavani, Direttore Generale della società, ai quali ha fatto un regalo…

Lo sport è passione, talento, costanza, impegno e determinazione. Il basket in particolare è anche velocità, tanta emozione, adrenalina e batticuore.

La Fortitudo ha una storia ricca di emozioni: 10 finali scudetto disputate in 11 anni, soltanto 2 scudetti vinti, di cui uno con un tiro da tre punti all’ultimo secondo, una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e una Coppa Italia LNP Serie A Dilettanti. Dopo essere stata per anni ai vertici della pallacanestro italiana ed europea, ha vissuto anni bui dovuti al fallimento della società. Nel 2013 si è ricostituita e ha cominciato a giocare in serie B2 tentando di risalire la classifica verso categorie più alte, più adatte ad un vasto pubblico, uno dei più numerosi e probabilmente il più caloroso d’Italia.

 

1. Durante un corso di Management motivazionale legato allo sport mi ha colpito una frase di coach Anastasi: “una squadra è come si allena e non lascia spazio alla casualità.” Tu che cosa ne pensi?

 

coach Matteo Boniciolli: Sono assolutamente d’accordo. Anche il tiro di Rubens Douglas che ha consegnato il secondo scudetto alla Fortitudo è il coronamento positivo di un percorso fatto per la costruzione di un’identità. L’allenatore era molto bravo, la squadra era una squadra molto ben allenata e c’erano delle persone di una grande solidità. Ad esempio un Gianluca Basile, che ho avuto la fortuna di allenare. Sono giocatori esemplari per il rispetto del loro lavoro e per atteggiamento.

Molti giocatori, e per me questo è il fallimento della pallacanestro italiana, hanno interpretato il basket come un divertimento. Il divertimento viene dopo, prima c’è un’attitudine e un impegno per il lavoro.

Io sposo il discorso di Anastasi al 110 per cento.

Ai ragazzi, prima di venire da Voi, ho detto che noi saremo quello che facciamo durante la settimana, poi i momenti di fortuna e sfortuna se capitano si pareggiano, però il lavoro fatto durante la settimana/periodo/anno è quello che si vede sul campo.”

 

2. Quando sono venuto a trovarVi nella settimana prima di Pasqua, la cosa che mi ha colpito è che gli ultimi giocatori a lasciare il campo al termine dell’allenamento sono stati proprio Davide e Marco. Avete costruito la vostra carriera in virtù di questa attitudine a lavorare duro oppure ora è una necessità visto che non siete più tanto giovani?

 

Davide Lamma: Le abitudini nel nostro lavoro sono importanti. L’allenamento ci consente di migliorare e di mantenere delle sicurezze. Le abitudini consolidate sono sane. Fermarsi a fare due tiri in più ti aiuta a tornare a casa sapendo che hai fatto tutto quello che dovevi fare.

Marco Carraretto: Per non lasciare niente al caso, ognuno di noi cerca di fare tutto quello che è possibile per farsi trovare più pronto il giorno della partita, che è poi il coronamento del lavoro fatto in settimana. Chiaramente per noi sportivi essere pronti nel momento in cui tutti ti guardano è qualcosa che ti dà la spinta per prepararti di più in settimana.

 

3. Prendo come esempio due Vostri colleghi molto famosi: Agassi e Tiger Woods. Nella sua splendida biografia, Agassi racconta che suo padre gli ripeteva: “Se colpirai 2.500 palline al giorno, 17.500 alla settimana e quindi 1 milione all’anno, diventerai un campione.” Non esiste un piano B. E così anche Tiger Woods: quando era giovane il padre gli insegnava dei colpi veramente impossibili dicendogli: “Se imparerai a fare questo tiro non avrai più paura di niente”. Tutto questo è allenamento intenzionale, cioè allenamento non come dovere ma come miglioramento continuo. La preparazione è sufficiente a diventare campioni?

 

Davide: L’equazione non è cosi semplice. La variante caso esiste, però come diceva il mio allenatore: “la fortuna è quando la preparazione incontra l’occasione”. Bisogna prepararsi, ma non sai quando può capitarti l’ultimo tiro di Rubens Douglas o la chiamata in serie A se non ci sei ancora arrivato. Molti giocatori pensano che due mesi di lavoro extra portino risultati immediati e invece magari ci vogliono anni. La costanza nella preparazione ti fa arrivare pronto a quel momento importante.

 

4. Uno studio di un’università americana molto nota sostiene che l’allenamento intenzionale abbia frutti non prima di otto, dieci anni.

 

Davide: Esatto. Magari ci sono squadre che fanno settimane di super lavoro e poi la domenica giocano male, oppure il contrario.

coach Boniciolli: Infatti quello che dico sempre ai miei ragazzi è che, contrariamente a ciò che pensano molti spettatori, il mestiere del giocatore è un lavoro usurante.

Innanzitutto perché i giocatori vivono con la consapevolezza che la loro prospettiva di carriera è limitata. E i giocatori bravi, che non sono necessariamente dei campioni, desiderano ottimizzare la carriera lavorando molto duramente.

E questo è il motivo per il quale molte generazioni e molti talenti si sono persi. Un esempio negativo è stato Gianmarco Pozzecco, al quale io voglio un bene dell’anima… non ho mai visto un talento come lui. Ma un vero sportivo non può permettersi neanche 15/20 giorni di vacanza. Tuttavia, per i professionisti, allenarsi da soli, quando praticano uno sport di squadra, è difficilissimo. Una volta i giocatori erano di proprietà della società e quindi c’era un reale interesse a tenerli in forma e allenati. Oggi in qualità di libero professionista andare ad allenarsi da solo non è semplice. Bisogna trovare un equilibrio… Ho conosciuto ragazzi che sono degenerati nella maniacalità. Ad esempio Gregor Fucka era un giocatore maniacale nella preparazione atletica.

Conservo sempre nel portafoglio un articolo che uscì su una famosa rivista americana, dove si diceva che in rapporto al numero di lavoratori di ogni singolo settore, le morti per infarto degli allenatori sportivi professionisti sono molto più frequenti. La mia categoria è considerata più a rischio di tutte le altre categorie professionali. Quando sei a +1 nella finale di Eurolega, gli avversari tirano e la palla rimbalza sul ferro del canestro, ti tremano le gambe.

I giocatori hanno un vantaggio, perché quando si mettono in bermuda e canottiera possono dimostrare sul campo la concretezza della loro prestazione.

La carriera dell’allenatore invece dipende da tantissimi fattori non controllabili. Ho visto della gente andare fuori di testa… Lo stress che vive un allenatore di bambini di 17 anni è lo stesso di un allenatore di Eurolega. Il coinvolgimento emotivo nei confronti di quello che fai è uguale.

 

5. Tu vieni da Trieste, a mio modo di vedere una città meravigliosa, multietnica e malinconica. La consideri ancora la Tua base?

 

coach Boniciolli: Può sembrare una cosa banale o melensa all’italiana, in realtà credo che la mia base sia la mia famiglia, non Trieste.

Trieste è una magnifica città dove tornare, ma per me è una città complicata dove vivere. Io sono un inquieto di natura, gli ultimi tre anni li ho vissuti in Asia a 7.000 km da casa ed ero solo. In realtà sto molto meglio a Bologna che a Trieste… Ho litigato anche con mia moglie per prendere casa qua.

 

6. Marco, Ti nomino 3 giocatori: Antonello Riva, Alessandro Abbio e Marco Carraretto. La mia militanza in Fortitudo risale al 1978 e Ti propongo quindi un giocatore degli anni ’80 come Antonello Riva, un giocatore degli anni ’90 come Alessandro Abbio e uno come te degli anni duemila. Tutti “nemici” del popolo Fortitudo. Di solito, però, il nemico è colui che fa la differenza, è un grandissimo vincente. Ora però Tu sei dall’altra parte della barricata… Come hai vissuto l’arrivo in Fortitudo?

 

Marco: Quando ho firmato in Fortitudo sono arrivati un sacco di messaggi dalla gente di Siena chiedendomi perché sono venuto proprio qui. Per me è stata una grande opportunità in un momento difficile della mia carriera e della mia vita personale. Dopo Forlì ero senza lavoro, dovevo mantenere la mia famiglia e si prospettavano offerte che per tanti motivi non potevo accettare, quindi, rischiavo di rimanere fermo per tutta la stagione e alla mia età non sarebbe stato sicuramente facile ricominciare.

Quindi, l’ho vissuta come una grande opportunità e ho sposato soprattutto il grande progetto che c’è qui perché, nonostante la serie in cui milita la società, c’è comunque l’ambizione e la voglia di giocare per vincere. Ed è una cosa che sento mia: non c’è niente di più bello che vincere, perché ti ripaga di tutte le fatiche che fai settimanalmente.

 

7. Il rapporto con il pubblico com’è?

 

Marco: Quando sono venuto qui mi hanno detto “Tu lo sai che noi ti odiamo?”. Però anche i tifosi hanno la speranza che io possa aiutare questa squadra a raggiungere obiettivi importanti e portare la mia esperienza e il mio bagaglio di tante finali e partite giocate per aiutare questa squadra.

Come dicevo prima, non mi sento legato a una società, poteva essere Siena ma poi purtroppo è finita male. Vivo da professionista, forse è brutto da dire, però in qualsiasi posto cerco di fare del mio meglio e raggiungere gli obiettivi che sono stati richiesti dalla società e da chi mi paga per fare quello che devo fare. Tante volte ho detto che di giocatori campioni, anche a Siena e in altre squadre dove ho giocato, ne passano, ma il mio desiderio è quello di lasciare anche un bel ricordo come persona. Per me la persona vale molto di più del giocatore. Se poi persona e giocatore possono aiutare una squadra e una città a realizzare dei sogni, ben venga.

 

8. Tu hai vinto 8 scudetti. 7 di fila con Siena e uno da giovane. C’è qualcuno che ne ha vinti più di Te?

 

Marco: Dino Meneghin, anche se dicono che lui li abbia vinti quando c’era una formula diversa nel basket italiano, cioè quando non c’erano i playoff.

 

9. Qual è il giocatore più forte con cui hai giocato?

 

Marco: Lamma (ride, ndr). A Siena mi è piaciuto tanto Henry Domercant perché è un tiratore come me. Ho avuto anche la fortuna di giocare con Charlie Smith a Udine che poi ha avuto una carriera Nba. Ricordo poi Shaun Stonerook che non era un grande realizzatore ma era un’entità presente in campo che faceva tanto. E ancora Terrell McIntyre e Bo McCalebb che per me erano dei fenomeni.

 

10. Per Te Davide, il giocatore più forte?

 

Davide: Aleksandar Djordjevic, mai visto un giocatore così. Faceva tutto con una facilità che era spaventosa. Faceva sempre la cosa giusta. Gli ho visto fare un passaggio di sinistro dietro la schiena di 20 metri al Paladozza… Indimenticabile.

 

11. Il giocatore più forte che hai mai allenato?

 

coach Boniciolli: Dejan Bodiroga non l’ho mai allenato da capo allenatore, ma solo da assistente. Lo vidi a 17 anni che giocava da playmaker contro Reggio Calabria e fece 52 punti. Il suo punto di forza era l’unione di talento, volontà e lavoro. Lui era l’affermazione assoluta che se il talento non è lavorato non arrivi da nessuna parte e, al contrario, l’affermazione del fatto che se uno è un talento soprattutto a livello mentale, anche in condizioni fisiche modeste, può arrivare ad essere un giocatore sublime.

 

12. Davide, per Te giocare a Bologna è come giocare in un’altra città?

 

Davide: Assolutamente no. L’impatto emotivo è diverso. Non è tanto la società o la maglia, è l’ambiente. Mi è capitato di tornare nella mia scuola media per un incontro con gli studenti e l’emozione è stata fortissima. Tornare a Bologna per me è stato un grande obiettivo e significa anche una conquista nella mia carriera visto che la Fortitudo è sempre stata una delle squadre più importanti d’Italia.

 

13. E il posto dove sei stato meglio, escludendo Bologna?

 

Davide: Reggio Calabria è stato un posto in cui, a quell’età, per una serie di motivi, ho vissuto il mio primo anno da numero uno. La gente mi aveva adottato. E’ un posto a cui sono molto legato. Anche l’anno scorso a Mantova è stata una bellissima esperienza.

Dopo tanti anni ho capito che i posti in cui c’è molto attaccamento alla persona, prima ancora del valore del giocatore, come diceva Marco prima, sono i posti dove lasci il cuore. In campo si dà molto di quello che si è come persona, come uomo. Apprezzo molto chi usa al massimo le proprie qualità attraverso il proprio lavoro.

 

14. Christian Pavani, Tu sei il Direttore Generale della Fortitudo, ma prima di tutto sei un tifoso, vero? È difficile per Te ricoprire questo ruolo all’interno della squadra per cui tifi?

 

Christian: È molto difficile. Il basket, in confronto al calcio, è un’emozione continua. Nel calcio hai emozioni più tranquille, nel basket le emozioni sono triplicate. Sono troppo forti.

coach Boniciolli: Io impazzisco quando una grande azienda o un grande imprenditore diventa proprietario di una squadra di basket e dice “Gestiremo questa squadra come un’azienda”. La componente emotiva è tale per cui non possono dirmi queste cose, non è possibile. Mi ricordo ancora Seragnoli dopo un derby perso… Lì ho capito la sofferenza di una persona che investe nei soldi e subisce una delusione.

Quando una persona compra una società sportiva e pensa che trasferire i criteri di un’azienda nello sport sia il punto di forza per un successo garantito, sbaglia di grosso.

 

Matteo Naldi chiude l’intervista regalando agli ospiti il libro: “Endurance” di Alfred Lansing che racconta la storia di Ernest Henry Shackleton, un esploratore britannico. Nell’agosto 1914 salpò per l’Antartide con la sua seconda spedizione, che aveva lo scopo di attraversare via terra il Continente Antartico da ovest a est. A sole 80 miglia dalla destinazione, la nave Endurance rimase intrappolata nei ghiacci del mare di Weddell. I partecipanti alla spedizione rimasero bloccati per 21 mesi, durante i quali diedero prova di grande coraggio e incredibile resistenza. Dopo una terribile odissea, Shackleton riuscì avventurosamente a portare in salvo tutti i membri dell’equipaggio.

Matteo Naldi: Questa è la storia di un leader, ma soprattutto di una squadra che lotta insieme per raggiungere un obiettivo… Esattamente come la Fortitudo!

Il “Corriere di Bologna” intervista Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù

Lavoropiù è stata contattata dal “Corriere di Bologna” per esprimere la propria opinione sullo stato di salute dell’occupazione a Bologna e in Emilia Romagna nel primo semestre del 2015.

 

Alleghiamo l’intervista rivolta a Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù SpA.

 

Corriere di Bologna – 11 giugno 2015 – Intervista a Matteo Naldi

Luca Corsi, Direttore Comunicazione ed Eventi della Vorwerk Folletto, intervistato da Lavoropiù

Innovazione, coinvolgimento e multisensorialità.
Abbiamo intervistato Luca Corsi, Direttore Comunicazione ed Eventi di un’azienda solida che fonda le sue radici nella tradizione italiana e gioca in
prima linea nel settore della vendita diretta: Vorwerk Folletto.

Nata in Germania nel 1883 e presente in Italia dal 1938, da 75 anni la Vorwerk è sinonimo di cura della casa per milioni di famiglie italiane. Un fatturato annuo di oltre 498 milioni di euro, più di due milioni e mezzo di famiglie contattate ogni anno, una rete di oltre 400 centri assistenza autorizzati e una sede direzionale a Milano, in via Ludovico di Breme, dove operano circa 185 dipendenti. Questi, in estrema sintesi, i numeri di Vorwerk Folletto, che nel 2013 ha compiuto 75 anni di vita in Italia, proprio mentre il gruppo Vorwerk, presente in più di 70 Paesi del mondo, festeggiava il suo 130° compleanno. Luca Corsi è a capo della Comunicazione e Eventi di Vorwerk Folletto ormai da anni, ed è lui il “creativo” di tutti gli eventi che contraddistinguono l’azienda.

 

 

 

1.         Se dovesse definire con tre parole il lavoro del Responsabile della Comunicazione ed Eventi di un’azienda solida e di grande tradizione come la Vorwerk Folletto, quali sceglierebbe?

Innovazione, coinvolgimento, multisensorialità, emozionalità, pensare in grande, multicanalità, social. Poi, continuo aggiornamento e grande capacità di adattamento al continuo mutare dei costumi e della società. Insomma come insegna la formazione: modulari e situazionali.

 

2.         Quali innovazioni hanno caratterizzato maggiormente l’azienda negli ultimi anni?

Negli ultimi anni l’azienda ha puntato molto sul comunicare la professione del venditore: la vendita diretta è il cuore dell’attività di Vorwerk Folletto, che investe moltissimo sulla preparazione dei propri Agenti e sullo sviluppo del loro talento. A mio parere, negli ultimi anni siamo riusciti a far conoscere agli italiani una realtà lavorativa dove contano l’impegno, la voglia di fare e la professionalità, e dove la bravura viene premiata. Una realtà meritocratica, insomma, dove ci si mette in gioco e le soddisfazioni sono commisurate alla determinazione e alla volontà. Ci siamo concentrati molto su questo tema, sia tramite i mezzi tradizionali (campagne pubblicitarie e attività mirata di ufficio stampa), sia con iniziative del tutto nuove per il mondo della comunicazione italiana, come il “plot placement” della professione di Agente Folletto all’interno di una fiction, i Cesaroni. Parallelamente, abbiamo puntato sul comunicare i nostri valori aziendali (correttezza, trasparenza, pensare positivo) attraverso un progetto, Folletto.Pensa Pulito, che ha coinvolto tutti gli italiani attraverso sito web, social network, guerrilla marketing ed eventi realizzati anche in partnership con il Parma F.C., la squadra di Serie A di cui siamo main sponsor.

 

3.         In controtendenza con la crisi economica che colpisce altri reparti, quello della vendita diretta risulta in crescita da anni. Il punto di forza della Vorwerk Folletto sono i quattromila agenti di vendita presenti su tutto il territorio nazionale e un sistema di commercio basato esclusivamente sul canale di vendita porta a porta. Questo tipo di scelta aziendale come viene vista dal consumatore italiano? E’ davvero un punto di forza?

Gli italiani guardano alla vendita diretta con curiosità e, come dicevo prima, negli ultimi anni siamo riusciti a presentare loro la professione del venditore in maniera nuova e positiva. La vendita porta a porta è il nostro punto di forza perché i prodotti Vorwerk Folletto, sistemi di pulizia modulari che si adattano alle specifiche esigenze di ogni famiglia, vanno guardati, toccati, provati. In una parola, vissuti. L’esperienza diretta che i nostri venditori propongono agli italiani attraverso la celeberrima “dimostrazione” dei prodotti è la nostra carta vincente. Ci permette di instaurare un rapporto di fiducia che la clientela non sperimenta con gli altri marchi.

 

4.         Gli eventi, le pubblicità e le campagne di comunicazione vengono promosse e coordinate dall’Ufficio Comunicazione e Eventi, addirittura a Lisbona per la convention aziendale è riuscito a organizzare un vero flash mob messo in scena dai 600 ospiti Vorwerk Folletto. E’ l’evento di cui va più fiero o ce ne sono altri che ci vuole raccontare?

Effettivamente no, l’evento più forte per impatto e approccio multimediale è Folletto.Pensa Pulito, che ha avuto il suo massimo momento di contatto con il pubblico con il Folletto.Pensa Pulito Village in centro a Parma. E’un evento che ha davvero unito gli italiani attraverso dei valori comuni, ed è piaciuto perché ha mixato intrattenimento, animazione, sport e intento benefico, in un clima di grande entusiasmo e positività.

 

5.         Questo evento ha visto ad oggi più di 12.000 partecipanti. Come si prepara un Responsabile come Lei a un evento simile?

Organizzazione, studio, relazioni, scelta e motivazione dei collaboratori interni e dei partner esterni, gioco di squadra.

 

6.         Come pubblicità aziendale sfruttate tutti i canali di comunicazione. Quanto lavoro c’è dietro le campagne di comunicazione della Vorwerk Folletto? E qual è il messaggio centrale che volete trasmettere?

Ciò che vogliamo presentare agli italiani sono soprattutto i valori che Vorwerk Folletto porta avanti da oltre 75 anni: cura dei rapporti fra le persone, professionalità, qualità, correttezza. Questi sono i messaggi che decliniamo a seconda dei destinatari e dei canali scelti. Per far questo abbiamo un solido staff interno che segue e coordina tutte le iniziative, affiancato da una serie di agenzie di grande esperienza che ci affiancano su attività più specifiche come l’ufficio stampa, le pubbliche relazioni, la gestione dei profili social, gli eventi.

 

7.         Un’azienda leader del terzo millennio deve necessariamente essere 2.0 e social: come avete organizzato la comunicazione digitale? Quali sono i vostri media target e cosa pensate dei Social Network?

I social network sono senz’altro un canale fondamentale non solo per dialogare con la propria clientela di riferimento, ma per farsi conoscere da tutti. Noi abbiamo consolidato la nostra presenza su Facebook attraverso le pagine dedicate all’azienda e a uno dei suoi prodotti più recenti, il robot Folletto VR200. Sono pagine attentamente gestite, sempre aggiornate di contenuti interessanti, coinvolgenti. Più di recente abbiamo sfruttato le grandissime potenzialità di Instagram per la condivisione delle immagini dei nostri eventi. Anche Youtube è un’importante vetrina per i nostri contenuti video, con il canale Folletto Italia.

 

8.         Quanto è importante per la Vorwerk Folletto investire in sponsorizzazioni sportive?

I motivi che spingono la Vorwerk Folletto ad investire cifre considerevoli in sponsorizzazioni sportive sono da ricercare innanzitutto nelle possibilità di accesso ad una piattaforma esclusiva, quella dell’evento sportivo, contraddistinta da un rilevante carico emozionale, tanto ricercato da qualsiasi sponsor, che vuole unire il proprio nome ad un qualcosa di coinvolgente emotivamente.
Inoltre, vi sono anche le opportunità di ottenere una buona copertura sui principali media di riferimento. Non c’è dubbio che il calcio sia lo sport più amato dagli italiani e che un’azienda che cuce il proprio nome sulle maglie di una squadra di Serie A entri nelle case di milioni di persone ogni volta che i giocatori scendono in campo. Si tratta di un veicolo potentissimo.

 

9.         C’è un progetto specifico a cui lavorerete a breve? Quali sono i prossimi obiettivi?

Si, sicuramente proseguire nell’implementazione del progetto Folletto.PensaPulito che per è noi è solo all’inizio e poi ci sono altri progetti in cantiere, ma non voglio bruciare l’effetto sorpresa.

 

10. Come ultima domanda, Le chiediamo se ha un desiderio professionale che sogna di realizzare al più presto?

Più di uno, ma si dice che se si dichiarano non si realizzano, quindi…

Due generazioni a confronto: Alessandro Lucarelli e Josè Agustin Mauri del Parma FC

Alessandro Lucarelli nasce a Livorno, il 22 luglio 1977. È un difensore centrale mancino, capitano del Parma FC. Cresce nel vivaio del Piacenza, entrando nel giro della prima squadra a partire dalla stagione 1995-1996. Ha esordito da professionista con il prestito al Leffe in Serie C2 nella stagione ’97-’98 (29 presenze senza reti). È poi rientrato al Piacenza nell’estate del 1998, debuttando in Serie A il 13 settembre 1998 nel pareggio interno contro la Lazio. Rimane in Emilia-Romagna da titolare fino al 2002, conquistando la promozione in Serie A al termine della stagione 2000-2001. Nel 2008 il Genoa lo cede al Parma e il 29 agosto 2008 esordisce contro il Rimini, segnando pure il suo primo goal e risultando decisivo (1-1). A fine stagione la squadra ottiene la promozione in Serie A. Della squadra, nella stagione ’11-’12, diventa anche il vice capitano, collezionando 35 presenze e 2 reti. Alla 6° stagione al Parma diventa il capitano della squadra.

 

 

 

 

Josè Agustin Mauri (Realicó, 16 maggio 1996) è un calciatore argentino naturalizzato italiano, centrocampista del Parma. Gioca come centrocampista centrale, ma può ricoprire anche altre posizioni a centrocampo. Ambidestro, predilige gli inserimenti offensivi grazie ad una buona tecnica di base ed una discreta rapidità con la palla al piede. Cresciuto nelle giovanili del Parma, ha esordito in campionato il 26 gennaio 2014 nella gara vinta contro l’Udinese, entrando nei minuti finali al posto di Marco Marchionni. Conclude la sua prima stagione da professionista totalizzando 3 presenze tra campionato e Coppa Italia. Nella stagione successiva, debutta da titolare il 24 settembre 2014 contro la Roma, gara finita 2 a 1 per i giallorossi. Il 29 settembre ha segnato il primo goal in Serie A, quello del temporaneo 0-1, partita terminata 4 a 2 per i Friulani.

 

1. Il calcio in tre parole?

Lucarelli: Passione, lavoro, vita

Mauri: Passione, divertimento, responsabilità

 

2. Il calciatore più forte ammirato dal vivo?

Lucarelli: Ronaldo

Mauri: Antonio Cassano

 

3. Il tuo idolo da bambino?

Lucarelli: Paolo Montero

Mauri: Javier Mascherano

 

4. Perché hai scelto il calcio e non un altro sport da bambino?

Lucarelli: Perché ero appassionato solo di quello

Mauri: Perché era l’unica cosa che sapevo fare

 

5. Ricordi il tuo esordio?

Lucarelli: Si, Leffe – Biellese campionato C2 girone A

Mauri: Si, nel campionato scorso, in casa con l’Udinese. Quasi faccio prendere gol e poi quasi ne segno uno io. Tutto in 8 minuti…

 

6. E’ importante per un bambino avere un ruolo in una squadra, oppure è importante lasciarlo giocare dove preferisce?

Lucarelli: E’ importante farlo divertire

Mauri: Meglio dove si sente

 

7. L’allenatore che devi ringraziare più degli altri e perché?

Lucarelli: Mazzarri perché mi ha rilanciato a Reggio Calabria

Mauri: Donadoni perché mi ha dato fiducia

 

8. Il calcio del domani come lo vedi?

Lucarelli: In crisi, come l’Italia

Mauri: Se continua così, male

 

9. Molti ragazzi sognano da grandi di diventare dei calciatori di successo: ma come si fa a riconoscere se un giovanissimo è davvero sulla “buona strada” o se il suo è destinato a rimanere un sogno?

Lucarelli: Si riconosce dalle capacità tecniche e dalla voglia che ci mette

Mauri: Lo si riconosce dal talento, anche se poi per emergere veramente è importante non accontentarsi mai ed avere le persone giuste vicino

 

10. Un commento su questa stagione?

Lucarelli: Difficile, ma siamo pronti a lottare

Mauri: Non bene…

 

11. Cosa significa per te vestire questa maglia?

Lucarelli: Dopo 7 anni la sento mia

Mauri: Orgoglio

 

12. Tre parole per descrivere il tuo compagno di squadra?

Lucarelli: Giovane, forte, con personalità

 

Mauri: Esempio, simpatia, leader

 

13. Cosa vuoi fare da grande?

Lucarelli: Vorrei rimanere nel calcio

Mauri: Prima spero di fare altri 15 anni almeno il calciatore, poi vedrò

Lavoropiù incontra Roberto Zecchino, Direttore Risorse Umane di Bosch Italia

Esistono imprese manifatturiere che rappresentano degli esempi di gestione aziendale universalmente riconosciuti. Le politiche di gestione del personale, le iniziative per aumentare l’employer branding, le innovazioni tecnologiche per migliorare i propri prodotti o servizi fanno di queste realtà delle case history oggetto di studio e di emulazione. Tra queste si colloca sicuramente il Gruppo Bosch Italia. Ed è con queste premesse che decidiamo di chiedere un’intervista al Dott. Roberto Zecchino, Direttore delle Risorse Umane.


Il Dott. Zecchino ha accolto volentieri la nostra richiesta e ci ha incontrato presso i suoi uffici in Via Colonna 35 a Milano, sede centrale del Gruppo Bosch Italia.

 

 

1. Dott. Zecchino Lei si è laureato nel 1994 in Scienze Politiche all’Università di Teramo e dal 2003 è in Bosch Italia, che scelte ha fatto dopo la laurea?

 

Dopo la laurea in Scienze Politiche ho fatto un percorso in Economia dello Sviluppo presso l’Università di Ginevra dove ho iniziato a lavorare come assistente occupandomi soprattutto di formazione legata allo sviluppo internazionale. Dopo di che, nel 1997 ho avuto la possibilità di fare una splendida esperienza in una start up del Gruppo Bosch a Bari e nel 2000 ho lasciato il Gruppo Bosch per fare un’altra esperienza in Svizzera presso la multinazionale americana, AutoDesk. E da fine 2003 sono Responsabile Risorse Umane del Gruppo Bosch Italia.

Sono state più scelte geografiche, ma sempre legate all’ambito delle Risorse Umane.

 

2. Attualmente dirige il personale di cinque Paesi nel sud Europa per la Bosch, quali responsabilità ha la figura di Direttore delle Risorse Umane in un’azienda così grande?

Il Gruppo Bosch in Europa, è legato soprattutto alla presenza sul territorio italiano con una realtà di 6.000 persone e con una ventina di entità legali sul territorio. Il mio ruolo comprende anche le responsabilità su Grecia, Cipro, Albania e la figura delle Risorse Umane è soprattutto una figura di coordinamento di tutte queste realtà, realtà sia di prodotti diversi, sia di tipologie commerciali e industriali diverse.

L’attenzione a tutte le dinamiche gestionali, di relazione industriale, ma anche legate al tema della selezione, sviluppo e formazione del personale rivestono una delle responsabilità più importanti della mia professione.

 

3. Quanti sono i CV che ricevete al mese e come avviene la selezione all’interno dell’azienda?

Soprattutto in questa fase di altissima disoccupazione giovanile, riceviamo quasi 4.000 CV al mese. Il numero è molto aumentato perchè tantissimi sono i ragazzi che cercano un lavoro. Il nostro è un processo di selezione molto serrato, cerchiamo sia per i tirocini formativi sia per le posizioni a tempo indeterminato persone che dimostrano competenze tecniche e competenze personali, come ad esempio la capacità di lavorare in gruppo piuttosto che la predisposizione internazionale, conoscenza delle lingue straniere unite a quella passione che devono dimostrare fin dai primi colloqui.

I nostri colloqui, per quanto riguarda l’iter selettivo, avvengono attraverso degli Assestement di gruppo, poi si procede per colloqui individuali e il colloquio finale avviene con i responsabili. Possiamo dire che è una selezione abbastanza standard, ma l’attenzione che mettiamo nelle caratteristiche personali è di un livello maggiore rispetto alle competenze tecniche.

 

4. Per quali ruoli/percorsi di studi prevedete in futuro maggiori occasioni all’interno di Bosch?

Noi siamo una Società legata molto allo sviluppo, all’innovazione, alla ricerca e alla produzione dei nostri vari prodotti. Una laurea in ingegneria meccanica piuttosto che elettronica, quindi una laurea tecnica, nel nostro Gruppo diciamo che ha maggiori occasioni sia di inserimento sia di percorso all’interno dell’azienda.

Tuttavia, anche le lauree economiche o umanistiche ci vedono reclutare su tutto il territorio del nostro Gruppo, decine di ragazzi da inserire in azienda.

Ma la laurea in Ingegneria rappresenta sicuramente la via preferenziale.

 

5. In Bosch siete molto attenti agli aspetti che riguardano i vostri dipendenti e avete avviato in questi anni considerevoli iniziative e proposte, come ad esempio il Progetto Women@Bosch.

Qual è la percentuale di donne ingegneri presenti oggi in Bosch?

L’analisi di clima del benessere della nostra organizzazione rispetto anche ad una qualità della vita interna, rappresentano uno dei pilastri del Gruppo Bosch.

Noi siamo una Fondazione di circa 300.000 persone attiva in tutto il mondo e dobbiamo fare in modo di avere collaboratori e collaboratrici motivati.

L’aspetto della diversity è una delle sfide più importanti per noi. Non è solo una questione di genere, ma anche di generazione, di cultura e vogliamo sempre di più incontrare giovani laureande (23 giugno – Girls’s Day) per poterle inserire laddove oggi, per motivi di fattispecie della ricerca che facciamo, la percentuale di giovani donne ingegnere è abbastanza bassa rispetto al resto della popolazione.

Vogliamo cercare di accrescere questa popolazione femminile laureata in ingegneria attraverso il progetto “Women@Bosch” dove andiamo ad incontrare su tutto il territorio nazionale delle potenziali future collaboratrici.

 

6. Quanta importanza ha per voi il programma Junior Managers Program? I giovani che futuro hanno in Bosch?

Il JMP è uno dei programmi di punta che ogni anno il Gruppo Bosch sviluppa.

È un programma rivolto a giovani futuri manager che attraverso un percorso di 36 mesi fanno un’esperienza all’interno della nostra Società, di cui 18 mesi all’estero.

Tutto questo perchè vogliamo, in 18 mesi di Training on the job, dare loro la possibilità di vedere diverse realtà sia sul territorio italiano sia sul territorio estero.

18 mesi è la durata che inseriamo in un contratto di apprendistato di 36 mesi per permettere un’esperienza di crescita all’estero.

Per il futuro dei giovani in Bosch basta guardare la maggior parte del Top Management che ha fatto un percorso di sviluppo all’interno del Gruppo Bosch. Siamo una realtà che coltiva i talenti, partendo ovviamente dalla selezione fino ad arrivare a essere membri del Board.

 

7. Nel 2013 Lei è stato un relatore al Digital Festival sviluppando il tema dei social network. Oggi il Festival è alla sua V edizione e ha lo scopo di far capire come il digitale può aiutare a risolvere le necessità di tutti i giorni e migliorare la qualità della vita, creare opportunità di lavoro e favorire lo sviluppo economico e sociale. Che importanza hanno i social network all’interno di un’organizzazione aziendale?

I social network ormai sono una realtà imprescindibile da qualsiasi organizzazione. All’interno del Gruppo Bosch abbiamo sviluppato una piattaforma condivisa a livello mondiale, che si chiama Bosch Connect, dove vogliamo che tutti i collaboratori e collaboratrici condividano competenze, conoscenze e informazioni. Oggi grazie anche alla scuola di formazione Bosch Tech abbiamo anche lanciato un programma che si chiama RiversMentory, col quale vogliamo formare anche le generazioni che storicamente non hanno avuto una famigliarità evoluta sul tema del social network.

Il social network non è solo un modo per scambiare comunicazione, ma è diventato anche un modo di sviluppare opportunità e sviluppare business. Il trend è quello di fare assestement della popolazione interna, affinchè esista un programma di comunicazione che gli permetta di essere sempre di piu social anche all’interno di un’organizzazione.

Tech è la scuola di formazione del gruppo Bosch Italia che da oltre 12 anni si occupa di formazione sia dei nostri 6000 collaboratori sia del nostro network, di distributori o persone che lavorano in stretto contatto con il Gruppo Bosch. Ci occupiamo anche di formazione manageriale e tecnologica anche rivolgendoci al mercato esterno.

Tech ha voluto sviluppare anche una forte collaborazione con il mondo dello sport andando a toccare dei temi come la collaborazione, la resistenza e l’allenamento che troviamo nel mondo dello sport come nella vita aziendale.

 

8. Curiosando sui suoi profili social abbiamo notato che è un grande appassionato di sport, in particolare di calcio e tennis. Cosa ne pensa delle sponsorizzazioni come strumento di marketing e promozione di immagine?

Sono un grosso appassionato di sport e, come dicevo prima, l’allenamento, il metodo, la determinazione devono far parte anche del bagaglio di ogni collaboratore.

Le sponsorizzazioni incrementano non solo la visibilità ma anche le logiche di partnership che connotano l’azienda come una realtà vicina ai giovani e allo sport. La sponsorizzazione, quindi, non può prescindere dalla strategia di comunicazione e marketing dell’azienda.

 

9. Che cosa può consigliare ai giovani che si apprestano ad entrare nel mondo del lavoro?

Lo citavo prima, 4.000 CV ricevuti mensilmente fanno capire come sia molto difficile entrare nel mondo del lavoro soprattutto per i giovani. Bosch ha lanciato il progetto “Allenarsi per il futuro” su scala italiana, in particolar modo nelle regioni del Sud dove la disoccupazione è molto alta per cercare, attraverso testimonianze e offerte di tirocinio, di fare in modo che il giovane si alleni in quelle che possono essere le varie dinamiche.

Noi consigliamo ai giovani di fare tante esperienze, prima si inizia e meglio è… esperienze che possono essere diverse e a volte non coerenti con il proprio profilo e aspettative. Proprio perchè qualsiasi esperienza, breve o lunga che sia, darà al ragazzo o alla ragazza l’idea concreta di quello che poi sarà il suo mestiere.

E poi consiglio di seguire le proprie passioni, anche per la scelta di un percorso universitario. Da un lato bisogna informarsi: se scelgo un determinato percorso, che tipo di occupabilità questo percorso mi darà?

Però poi la scelta dovrà essere validata sul campo attraverso tirocini, ma soprattutto dovrà essere validata dalle proprie passioni.

E “last but not least” suggerirei anche di considerare un’iniziativa imprenditoriale. Frequentando decine e decine di università pochi sono i ragazzi che hanno l’idea di intraprendere un percorso imprenditoriale, anche se l’Italia si fonda sulle piccole medie aziende.

Avere un’idea imprenditoriale a inizio carriera può essere uno stimolo a proseguire in direzioni nuove e interessanti.

Lavoropiù incontra il Maestro Giorgio Zagnoni

Il Teatro Manzoni è a due passi dalla Sede Direzionale di Lavoropiù, nascosto in una traversa di Via Indipendenza, che non rende giustizia alla bellezza dell’edificio. Per la prima volta Lavoropiù sponsorizza una realtà artistica e teatrale di alto livello e cogliamo l’occasione per rivolgere qualche domanda al Direttore, il Maestro Giorgio Zagnoni.

 

Giorgio Zagnoni è considerato uno dei più grandi flautisti di fama internazionale. Ha vinto numerosi e prestigiosi premi e riconoscimenti, tra cui anche l’ onoreficenza di Grande Ufficiale Ordine al Merito della Repubblica Italiana, conferitagli dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nel 2003.

 

 

1.         Lei è considerato dalla critica, italiana e straniera, uno dei più grandi flautisti di fama internazionale. Qual è l’ingrediente segreto per arrivare fino a qui?

Molti artisti sostengono che da subito hanno sentito il richiamo della musica.

Nel mio caso è stato un discorso completamente diverso.

Faccio una piccola retrospettiva.

Nasco in un paese che si chiama Porretta Terme, figlio di un barbiere e di una parrucchiera, con una prerogativa: mio padre faceva il barbiere ma era un grande amante della musica e come in tutti i paesi esisteva una banda e lui era il capo banda.

Il sogno di mio padre era far fare al figlio quello che lui non aveva potuto fare, pur avendo una gran passione per la musica.

All’età di 5 anni inizia a insegnarmi il solfeggio. Poi guardando l’organico della banda si rese conto che mancava chi suonava l’ottavino, che è il flauto piccolo. E quale migliore occasione per farlo suonare a suo figlio? Lui suonava il flicorno tenore, che sarebbe il trombone a pistoni, ordina l’ottavino per me e inizia a insegnarmelo.

All’età di 6/7 anni inizio a fare le prime sfilate in paese con la banda e avevo sempre l’incubo di stare al passo, perché per suonare l’ottavino mentre suoni devi leggere il leggio che è fissato sul tuo braccio. E per leggere la musica, tutte le volte che la banda faceva una curva io andavo dritto e mio padre mi correva dietro e mi tirava uno scopaccione.

All’età di 10 anni mio padre mi fa fare l’esame di ammissione al Conservatorio di Bologna. Entrando al Conservatorio tutta la mia famiglia si trasferisce a Bologna e io inizio la mia esperienza in Conservatorio con il flauto classico.

Il mio maestro, Salvatore Alfieri, mi spronava a partecipare a tutti i concorsi. E per la prima volta nella storia del Conservatorio di Bologna il Premio Bagnini fu vinto da un flautista, il sottoscritto.

Parte così la mia nuova avventura col maestro Alfieri, sempre sotto lo stretto controllo di mio padre che aveva deciso che il figlio doveva fare il musicista. Io non volevo studiare e lui mi controllava, io pensavo di fare il furbo ma lui mi beccava sempre.

Poi succede che il mio maestro viene trasferito a Firenze e un giorno viene a casa mia e dice “Io devo andare a Firenze, ma Giorgio voglio diplomarlo io”. I miei genitori però, dopo aver già fatto il salto nel buio da Porretta Terme a Bologna, non potevano permettersi di trasferirsi ancora una volta e per di più a Firenze. Ma il maestro Salvatore Alfieri pagò tutte le spese del mio trasferimento purchè io andassi con lui.

Dopo due anni mi diplomai al Conservatorio di Firenze con il massimo dei voti, 10 e lode, prima volta per un flautista a Firenze.

Fino a quel momento io avevo una grande facilità nel suonare il flauto, ma il mio vero sogno era quello di fare il calciatore.

Quando tornai a Bologna, immediatamente feci un provino con Biavati nei ragazzi del Bologna e fui preso. Quello era il mio vero sogno, la musica la facevo di riflesso. Facevo finta che mi piacesse anche se tutto quello che facevo mi veniva bene, ma io non sapevo perché veniva così.

Durante una partita, però, mi feci male ad una mano e quando mio padre lo scoprì mi vietò di giocare a calcio.

La mia carriera sportiva terminò lì.

Un giorno mio padre sentì per radio che c’era il  “Bando di concorso di primo flauto nell’orchestra sinfonica della Rai di Milano”

Obbedendo al suo volere, andai a Milano accompagnato da mio nonno, un’avventura unica in stile Fantozzi.

E il mattino dopo feci il concorso. La commissione non la conoscevo, ma era formata dai più grandi artisti che c’erano in Italia a quei tempi: Antonino Votto (maestro di Muti), Franco Ferrara (il miglior direttore d’orchestra d’Italia), Franco Caracciolo. I partecipanti erano tutti i primi flauti d’Italia, il primo flauto della Scala di Milano, il primo flauto di Santa Cecilia perché la Rai era una vetrina, era un posto in cui si guadagnava tanto e si lavorava poco e quindi era ambito da tutti.

Feci il primo provino e mi dissero di presentarmi al pomeriggio perché ero passato subito in finale. Alla fine della seconda selezione ci dissero solo che avremmo ricevuto comunicazione scritta dell’esito dell’esame.

Ma la mia curiosità era tanta e contattai Arturo Danesin, primo flauto dell’Orchestra sinfonica di Torino. Mi disse che avevo vinto io il concorso alla Rai di Milano. (Giorgio Zagnoni fu il primo flautista alla Rai di Milano 1965-1975, ndr).

Fino a quel momento la musica non mi aveva ancora fatto innamorare: ero un bambino e avevo altri interessi, non ero ancora stato rapito dalle palline nere. Ero solo il frutto dell’interesse di un genitore.

Vinto il concorso, vado a Milano, inizio l’esperienza alla Rai e improvvisamente nasce in me l’amore per la musica.

Io credo che nella musica sia necessario avere una dote impossibile da studiare o da ottenere in qualche modo… si identifica quando uno dice “guarda che musicalità”.

La musicalità significa che uno deve avere la dote innata di poter in qualche modo trasmettere emozioni attraverso la musica. C’è una frase sul primo testo di scuola del solfeggio: “la musica esprime i diversi sentimenti dell’anima” di Pasquale Bona. In fondo è una banalità, ma è la realtà. Se sei un meraviglioso musicista che non sbaglia una nota, ma non trasmetti nulla, rimani un qualche cosa di estraneo alla musica. E la dote fondamentale per un musicista è madre natura che te la dà, perché altrimenti fai parte di una schiera di musicisti bravissimi senza però nulla da dire.

 

2.         Nella Sua carriera ha svolto importanti tournée, dal Giappone all’Australia, dal Messico alla Russia. Ha tenuto un concerto anche alla Casa Bianca. Quale esperienza è stata la più significativa?

Tutte le sale da concerto che ho avuto la fortuna di frequentare sono ovviamente fra le più prestigiose e fanno parte di un ricordo importante, di emozioni importanti, sono tutte caselle della mia carriera. L’esperienza alla Casa Bianca, proprio perché non è un percorso che nella carriera di un solista prima o poi incontri, è stata la più emozionante.

Ai tempi ero il secondo musicista a entrare alla Casa Bianca, il primo fu scelto da Kennedy ed era Pablo Casals, grandissimo violoncellista.

Avevo 22 anni. Per l’occasione avevano allestito un patio nel giardino con 200 rose donate dal Comune di Sanremo e io dovevo suonare lì. Preso da un mio momento di follia mi rifiutai di suonare all’aperto per un problema di acustica.

Mi fanno capire che non posso permettermi di discutere vista la mia posizione, ma io presi la mia valigetta e mi incamminai verso l’uscita continuando a ribadire di non suonare all’aperto. Ad un certo punto arriva il Presidente Carter. Mi presento, spiego le mie motivazioni, cioè che mi rifiuto di suonare in un giardino senza la minima acustica visto che voglio dimostrare quanto valgo, lui mi ascolta, appoggia le mie motivazioni e mi apre il Teatro della Casa Bianca. Nessuno prima di allora ci aveva mai suonato, il teatro non era mai stato aperto.

Alla fine mi chiesero di autografare il repertorio che ancora oggi è esposto nel museo della Casa Bianca.

 

3.         Il Jazz a Bologna ha origini molto lontane, la città inizia ad appassionarsi verso la fine degli anni 30. Secondo Lei le atmosfere musicali e le nuove tendenze della città di Bologna, continuano a dare il giusto spazio a questo genere musicale?

Da quando ho iniziato a gestire il Teatro Manzoni abbiamo costituito un’Orchestra di nome “Etno Jazz Pan Orchestra” per divertimento. Io ho fatto per molti anni quello che è il repertorio tradizionale ma, la programmazione del Manzoni lo dimostra, io penso che la musica sia bella tutta. E quindi ho ideato questa Orchestra per fare dei percorsi musicali nuovi: dalla musica napoletana a quella brasiliana, dal concerto sul tango, alle musiche rom.

Il jazz a Bologna ha un enorme tradizione che anche grazie all’impegno di Mutti è stato riportato all’attenzione della città, e tuttora lo è. Credo si possa fare anche di più, ma penso che sia un genere musicale  che occupa uno spazio importante.

 

4.         Cosa l’ha spinto a lasciare la realtà dell’orchestra e dedicarsi esclusivamente all’attività solistica?

Mi hanno spinto i fatti. Quando sono entrato in Rai per me era già il coronamento di un sogno neanche mai pensato.

Fu proprio la Rai stessa a chiedermi di fare i concerti da solista e il primo anno feci il primo concerto: il concerto di Jaques Ibert, reputato il concerto più difficile per i flauti.

E dopo ti chiamano da una parte, ti chiamano da un’altra e inizi a prendere coscienza che sei tu e sei da solo.

 

5.         Esiste un brano o un motivo che preferisce sopra a qualsiasi altra cosa?

Non esiste né un brano né un motivo preferito. Esiste un repertorio.

Quello che amo di più è tutto il repertorio legato al ‘700. Come carattere e come sensibilità amo molto l’800, il Romanticismo, ma è un periodo in cui i compositori non hanno dedicato quasi nulla al flauto, perché non era considerato uno strumento particolarmente importante.

 

6.         Dopo aver ricevuto premi di grande prestigio, dal 2008 è Direttore artistico del Teatro Auditorium Manzoni di Bologna e ha dato spazio a molteplici linguaggi artistici della nostra epoca. Com’è l’esperienza?

Dal 2008 sono Direttore del Teatro e da pochi mesi sono Presidente. Bello, interessante, affascinante… Ho dato spazio alle mie idee musicali. Nella programmazione del Manzoni si può vedere Bolle, la Zakharova, si può vedere Liza Minnelli, Micheal Bolton, Brian Adams, etc.

Come dicevo prima l’idea che la musica ci deve stare dentro tutta mi ha sempre accompagnato.

E qui è nata un’altra scommessa: riempire un teatro da 1300 posti, inserirsi dentro un’attività musicale abbastanza consistente come quella della città di Bologna e trovare uno spazio per dire “ci siamo anche noi”. E piano piano abbiamo conquistato una nuova fetta di pubblico, visibilità, persone che non conoscono l’artista ma vengono lo stesso spettacolo.

E stata un’altra avventura complicata, soprattutto perché nei teatri non si guadagna ma si rimette sempre, il più bravo è quello che ci rimette meno. E noi siamo sempre nella situazione in cui l’abilità sta nel trovare uno sponsor in più e una rimessa in meno. Danaro pubblico non ne abbiamo, viviamo solo di denaro privato e far quadrare i conti non è sempre facile.

Lo dissi anche in una conferenza stampa: quando uno torna dall’Africa ha il Mal d’Africa, io ho il Mal  del Manzoni, mi sono ritrovato due tre volte nella situazione di pensare di mollare, ma poi non ce l’ho mai fatta, sono ancora qua.

 

7.         Ci ha dichiarato che la Sua passione per la musica è stata influenzata da Suo padre. E’ stato così anche con le Sue figlie?

Io ho due gemelle e quando erano nell’età di dover fare la scelta di cosa fare da grandi, mi sono sentito molto preoccupato anche se non ho mai voluto interferire più di tanto nella loro vita.

Alla fine sicuramente sono state condizionate da me, ma senza mai dire “fate questo“. È stata una bellissima esperienza avere due figlie che hanno seguito le volontà dei genitori senza che i genitori imponessero le scelte, penso sia il desiderio di qualsiasi padre.

Gli avevo solo detto di “non fare le musiciste” e ovviamente una è diplomata in pianoforte e una in flauto.

Io sono dove sono per volontà di mio padre, non avrei fatto nulla di quel che sono riuscito a fare se non ci fosse stato lui. Loro sono lì per scelta personale senza nessuna imposizione da parte mia… È ovvio che se mi si chiede se sono contento, rispondo di sì.

 

8.         Negli ultimi anni i licei musicali hanno registrato un boom di consensi e iscrizioni, cosa ne pensa di queste realtà?

Non so se al Conservatorio c’è stato un boom di consensi, sicuramente nei Conservatori dove ci sono i Licei Musicali un’attenzione maggiore c’è. Ma il problema non è quanta gente è iscritta.

È giusto avere e dare un’educazione musicale? Io dico sì e in Italia noi non rispecchiamo quello che siamo. Siamo la culla dell’arte e la musica dovrebbe iniziare subito dopo l’asilo nido, per far conoscere gli strumenti musicali. Purtroppo abbiamo scarsa educazione musicale nelle scuole, che necessita di molta più attenzione.

Per quanto riguarda i Conservatori, è bello che ci sia tanta gente che vuole frequentarli, ma cosa offre il panorama musicale a questa gente? Quanti di loro potranno vivere di musica?

Se pensiamo che questa scuola sia una scuola per un hobby, per un arricchimento culturale, evviva. Se da questa scuola, però, vogliamo ricavarne una professione, prima dobbiamo trovare quelle che possono essere le zone di occupazione e poi andare a gioire per l’alto numero di iscrizioni.

Adesso siamo nella situazione in cui dobbiamo far sopravvivere le istituzioni musicali, i teatri, le orchestre perché si stanno chiudendo… A cosa serve quindi avere tanti iscritti al Conservatorio?

Bisogna creare un tessuto musicale, un tessuto occupazionale che in questo momento si sta completamente sfaldando.

Il Presidente di Unindustria Bologna Alberto Vacchi risponde alle nostre domande

Si presenti ai nostri lettori.

Ricopro la carica di Presidente di Unindustria Bologna dal 2011 e sono Presidente di I.M.A. Industria Macchine Automatiche SpA.

 

In qualità di Presidente di Unindustria Bologna, quali prospettive individua per la città per uscire definitivamente dalla crisi?

Il nostro territorio ha tutte le potenzialità per reagire a questa congiuntura economica sfavorevole. Tuttavia è evidente che una città da sola non basta a risolvere una crisi economica strutturale come quella che stiamo attraversando. In primo luogo servono misure economiche incisive  e di largo respiro a livello nazionale. A livello locale, invece, ciò di cui abbiamo bisogno non sono grandi opere, ma dei progetti concreti e realizzabili.

 

L’industria meccanica bolognese è ancora un’eccellenza italiana o ha perso terreno negli ultimi anni?

È certamente ancora oggi un’eccellenza, anche se il tessuto produttivo si è in parte trasformato per adattarsi ai cambiamenti che il mercato globale esige. Basti pensare all’automazione, che è ancora oggi una delle punte di diamante di questo territorio.

 

Oltre a ricoprire il ruolo di Presidente di Unindustria Bologna, Lei è anche a capo di I.M.A. Industria Macchine Automatiche SpA, leader mondiale nella progettazione e produzione di macchine automatiche per il processo e il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari, tè e caffè. Come riesce a portare la Sua esperienza di imprenditore nell’Associazione degli industriali bolognesi?

Per rappresentare e difendere le aziende bisogna anzitutto comprenderne le esigenze. E non c’è sistema migliore che vivere sulla propria pelle queste stesse esigenze, nella quotidianità dell’impresa.

 

Che significato ha oggi per un’azienda far parte di un’Associazione o di una rete di imprese? Di quali vantaggi può beneficiare l’azienda associata?

Far parte di un’Associazione come Unindustria Bologna significa anzitutto poter usufruire di una serie di servizi tarati appositamente sulle esigenze delle imprese. Ma significa anche far parte di un sistema dove ciascuna azienda, piccola, media o grande che sia, ha un ruolo da giocare. Far parte di una rete di imprese, invece, significa condividere obiettivi e interessi con imprese che operano nello stesso settore, mantenendo la propria autonomia gestionale.

 

Se dovesse indicare il punto di forza del tessuto imprenditoriale bolognese rispetto ad altre aree italiane, quale indicherebbe?

Io credo che il vero punto di forza sia l’esistenza di veri e propri distretti produttivi, dove la collaborazione tra i vari attori delle filiere è costante e proficua. È un sistema che ci invidiano in tutto il mondo.

 

La Sua azienda si è sviluppata negli anni diventando una multinazionale. Che importanza riveste oggi l’apertura verso altri mercati da parte delle piccole, medie e grandi imprese bolognesi?

Oggi ci troviamo in una situazione molto particolare: la flessione della domanda interna nel nostro Paese ha fatto sì che per sopravvivere le aziende debbano cercare sbocchi all’estero. Esportare oggi è molto importante. Ma per farlo sono necessarie due caratteristiche: una grande competitività e la capacità di innovare.

 

La crisi economica di questi anni si traduce in crisi occupazionale. Quanto, secondo Lei, servizi di supporto alla gestione del personale (somministrazione, ricerca e selezione, ricollocazione professionale) possono aiutare concretamente un’azienda?

Quello del lavoro è un tema delicatissimo su cui è necessaria fare una riflessione attenta, per cui mai come oggi per un imprenditore è importantissimo poter contare su un valido supporto nella gestione del personale.

Il campione di scherma Aldo Montano intervistato da Lavoropiù

ALDO MONTANO ha vinto la medaglia d’Oro nella gara individuale e la medaglia d’Argento nella gara a squadre alle Olimpiadi di Atene 2004, la medaglia di Bronzo nella gara a squadre alle Olimpiadi di Pechino 2008 e la medaglia di Bronzo nella gara a squadre alle Olimpiadi di Londra 2012.

 

Si presenti brevemente ai nostri lettori.

Sono Aldo Montano, nickname “il manzo” livornese di scoglio, ma amante del tortellino bolognese. Sciabolatore tesserato per la polizia penitenziaria con società di allenamento la gloriosa Virtus Scherma Bologna.

 

In questi anni in Virtus ha avuto modo di vivere la città di Bologna. Se dovesse scegliere 3 parole che descrivono Bologna, quali sceglierebbe?

Affascinante, accogliente, organizzata.

 

La Sua è una famiglia di schermidori. Lei si è avvicinato allo sport da giovanissimo. Quanto è importante avviare i bambini allo sport fin da piccoli?

È molto importante. Infatti solo avvicinandoli da piccoli riescono a vivere un ambiente sano che si spera poi possa consentire loro di vivere la vita nel rispetto delle regole e dell’avversario.

 

Per quale motivo ha scelto la sciabola, lasciando da parte fioretto e spada?

Perché la mia famiglia è sempre stata di sciabolatori e quindi è stato molto naturale avvicinarmi a quest’arma.

 

Il panorama sportivo italiano è quasi completamente occupato dal calcio. Perché, secondo Lei, la scherma è meno seguita rispetto al calcio?

La scherma, immotivatamente, fa parte di quel gruppo di sport così detti minori. Intorno al totale di  questi sport ruota molto meno danaro rispetto al solo calcio e questo è sicuramente un motivo di attenzione. È da sottolineare inoltre come nel calcio o nel basket le regole che consentono di apprezzare una partita sono facilmente comprensibili, nella scherma, che non dimentichiamo è una disciplina prima di essere uno sport, questo è molto più difficile, fatta eccezione per la spada.

 

Quali sono i valori fondamentali ai quali si ispira nella vita e nella Sua carriera?

Certamente la lealtà e il rispetto dell’avversario. Secondo me sono regole dalle quali non  si può prescindere.

 

Lei ha vinto diverse competizioni nazionali e internazionali, tra cui un’Olimpiade. Vincenti si nasce o si diventa?

Certamente lo si diventa. Certo il talento è una buona condizione per partire, ma se questo non viene alimentato con un duro e costante lavoro il successo non è affatto scontato.

 

Come convivono talento e impegno nella scherma? Quanto è importante l’impegno e quanto è importante il talento?

Il talento è quel qualcosa che ti consente il così detto “colpo di classe” che nessuno si aspetta.  È evidente che questo può accadere solo se è presente un lavoro intenso e ben programmato che possa mettere in condizioni il fisico di reagire adeguatamente, altrimenti non c’è colpo di classe che tenga.

 

Quali sono le Sue passioni, a parte la scherma?

Tutti gli sport che hanno a che fare con l’acqua, cinema e motori.

 

Qual è la Sua ambizione più grande?

Poter costruire in futuro un sistema innovativo per far crescere l’immagine della scherma e sviluppare al meglio le potenzialità dei baby atleti.

 

La scherma italiana investe moltissimo sui giovani e sulla loro crescita sportiva. Quale incoraggiamento darebbe ai ragazzi che si allenano duramente e che la vedono come un modello da seguire?

Io mi alleno costantemente tutti i giorni e qui a Bologna ho trovato un ambiente particolarmente favorevole. I miei allenamenti si svolgono in più sessioni e spesso una o due di queste, vengono svolte insieme ai giovani schermidori della Virtus, in queste occasioni ho la possibilità di essere attorniato da tanti giovani che si allenano con serietà e determinazione ed io con loro ci concediamo solo pochi minuti di relax tra una sessione e l’altra. Chi fa scherma sa bene che la differenza la fanno i dettagli e per poter arrivare a livelli di eccellenza bisogna lavorare quasi maniacalmente sui dettagli. Questo porta via tempo e sacrificio.

 

Se non avesse fatto questo mestiere, cosa avrebbe fatto?

Questo mestiere (la scherma).

 

Tra 20 anni come si immagina?

Ancora tra le pedane ma con un ruolo differente.

 

Qual è il Suo motto?

No pain, no glory.

Il Professore Leonardo Callegari sulle Politiche Attive del lavoro

Può ricapitolare per i nostri lettori il Suo ruolo in CSAPSA, il Suo percorso formativo e professionale e le principali attività da Lei svolte.

Svolgo il ruolo di Presidente di CSAPSA ma prevalentemente di coordinatore dell’area formativa e di referente tecnico e organizzativo su diversi progetti, in particolare con la Provincia di Bologna – servizio Lavoro, rimanendo sul versante dell’orientamento, formazione e inclusione lavorativa e sociale di persone svantaggiate. La mia formazione è inizialmente tecnica, sono un perito meccanico, ma poi mi sono laureato in Sociologia (Scienze Politiche) a Bologna. Successivamente ho fatto diversi corsi di perfezionamento post laurea sul versante della sociologia sanitaria e dell’economia e cooperazione. In particolare, ciò che credo mi sia stato utile, anche per le funzioni che svolgo attualmente, è un corso di specializzazione biennale di Relazioni Industriali e del Lavoro a Bologna. La base formativa tecnica e la successiva formazione umanistica e sociale si sono perfettamente integrate nelle attività che svolgo.

La mia attività lavorativa è cominciata dall’essere Operatore di servizi per i minori, nei primi anni ’80, sviluppandosi poi in coordinamento di progetti di formazione in situazione e del settore di transizione al lavoro in CSAPSA. Io, come quasi tutti gli altri colleghi della cooperativa, non svolgo un’unica funzione distinta dalle altre, ma, contestualmente ai ruoli di rappresentanza rivestiti, continuo a svolgere un’attività specifica sul campo, direttamente a contatto con i destinatari finali.

Nel tempo è andato ad acquisire sempre maggiore importanza il rapporto con le imprese, nell’ambito della formazione in situazione che si basa sull’apprendimento nell’ambito di contesti reali di lavoro.

 

Cosa si intende per politiche attive del lavoro oggi?

Noi agiamo all’interno delle politiche attive del lavoro insieme a quelli che sono i servizi di welfare. Le due cose andrebbero considerate in termini strettamente integrati, il che non avviene sempre. Dentro al concetto di politica attiva del lavoro ci sta la valorizzazione di quelle che sono le potenzialità, le capacità degli individui. Avendo a mente però che il concetto di politiche attive e il concetto di attivazione che lo presuppone, andrebbero interpretati a nostro avviso avendo l’accortezza di considerare senz’altro le risorse dei singoli, che devono essere magnificate, ma consapevoli che i singoli, soprattutto in una fase di crisi economica, occupazionale, produttiva e anche culturale, non sono entità astratte ma sono entità radicate all’interno di contesti (di vita, sociali e di lavoro). Allora il tema dell’inserimento lavorativo di persone svantaggiate è senz’altro riconducibile alle politiche attive del lavoro e ad un concetto di attivazione che fa leva sulle responsabilità individuali e cerca di valorizzare il singolo, senza però attribuirgli una colpa e una responsabilità esclusiva quando non approda ad un esito assuntivo, soprattutto nel momento in cui il lavoro manca per tutti, anche per chi di difficoltà non ne ha.

Avendo a mente la logica dei casi marginali, il concetto di attivazione va senz’altro bene, ma va commisurato e relativizzato soprattutto quando si parla di fasce deboli con determinate problematiche non è sufficiente invocare l’attivazione del soggetto per agire in termini efficaci; perché altrimenti può diventare una grande ipocrisia, soprattutto quando le politiche attive del lavoro non riescono ad integrarsi adeguatamente con i servizi di welfare.

 

Lavoropiù SpA, da qualche anno, ha intrapreso la strada dell’inclusione lavorativa e sociale, investendo risorse ed energie nel progetto A.I.L.eS.. Secondo Lei, la certificazione A.I.L.eS. in che modo può accrescere il valore di un’impresa?

Noi crediamo che sia giusto dare un riconoscimento simbolico per dare pubblica evidenza ai comportamenti socialmente responsabili che vengono testimoniati sul versante dell’inclusione lavorativa e sociale delle persone svantaggiate. In particolare su questo versante, segmento minimale della responsabilità sociale d’impresa e tra i più trascurati, accogliere all’interno di un’organizzazione di lavoro profit una persona disabile o in situazione di disagio è una cartina di tornasole particolarmente sensibile di una responsabilità sociale di impresa non basata sulla destinazione di utili e profitti ad opere di bene. In questo caso parliamo di filantropia, cosa buona e ammirevole, ma non coincidente con la responsabilità sociale di impresa, che va invece considerata come una scelta di politica aziendale e di organizzazione del lavoro che si realizza in comportamenti, anche dei singoli membri dell’impresa.

Il fatto di rilasciare un logo può essere un primo passo per dare evidenza a quelle aziende che possono testimoniare questa capacità inclusiva e poter agire in termini di volano emulativo.

Sappiamo bene che le aziende sono governate da un orientamento prevalentemente strumentale legato alla loro mission. Non possiamo quindi aspettarci che siano enti benefici che agiscono in nome della solidarietà. Riteniamo, però, che andrebbe fortemente considerato il fatto di poter coniugare dei vantaggi per le imprese non solo dal punto di vista simbolico e di conseguenza reputazionale e di immagine, ma anche dal punto di vista economico, ad esempio con incentivi e sgravi dal territorio. A nostro avviso la responsabilità sociale d’impresa dal punto di vista inclusivo potrebbe essere riconosciuta con una posizione privilegiata e con dei punteggi aggiuntivi all’interno di capitolati di gara nella Pubblica Amministrazione.

 

La responsabilità sociale d’impresa è un concetto ampio e spesso sottovalutato o addirittura sconosciuto alle aziende di oggi. Ci aiuta a capirne l’importanza?

È generalizzata una volgarizzazione del concetto di responsabilità sociale di impresa: alcuni riducono la responsabilità sociale di impresa al rispetto della legalità.

Da una ricerca svolta alcuni anni fa dall’Università di Milano-Bicocca, gli imprenditori interpellati riconducevano l’essere impresa socialmente responsabile al fatto di rispettare la legge.

Naturalmente questo non è il concetto di responsabilità sociale di impresa.

Il fatto che si riconduca la responsabilità sociale di impresa ai comportamenti impegna maggiormente le imprese verso scelte che non dovrebbero essere soltanto figurative o di marketing. Un’altra distorsione interpretativa della responsabilità sociale di impresa è che si assumono comportamenti che possono essere considerati socialmente responsabili o si fanno comunicazioni in questa direzione per azioni di marketing che possono accrescere i vantaggi commerciali. Questo è sicuramente un risvolto della responsabilità sociale di impresa, ma non può essere la motivazione principale alla base dei comportamenti socialmente responsabili.

È necessario, quindi, metabolizzare il fatto che l’assunzione di principi di responsabilità sociale d’impresa debba essere in qualche modo interiorizzata nell’organizzazione di lavoro e gli effetti in termini di benefici possono verificarsi non nell’immediato, ma nel medio periodo. Con l’indagine che abbiamo svolto con l’Università di Bologna – Facoltà di Scienze della Formazione abbiamo rilevato che quelle imprese che testimoniavano comportamenti socialmente responsabili sul versante dell’inclusione erano anche organizzazioni in grado di uscire relativamente indenni dalla crisi economica. Allora può anche essere che chi riesce a dimostrare responsabilità sociale d’impresa sul versante dell’inclusione è perché ha un’organizzazione del lavoro capace di affrontare le sfide di un periodo critico, come quello attuale.

 

Secondo Lei, perché un’azienda dovrebbe includere al suo interno risorse disabili o svantaggiate?

Credo che l’azienda innanzitutto debba dare una risposta a una domanda…

Noi pensiamo sempre che le persone disabili o svantaggiate che chiedono di lavorare provengano dall’esterno, dimenticandoci invece che è molto frequente che le persone che costituiscono l’impianto organico dell’impresa, anche ad alti livelli, possono vivere momenti, per sfortunate contingenze (personali, familiari, di salute, incidenti ecc.) che portano ad una condizione di disabilità.

Le risorse umane in un’impresa hanno un grande valore, certo quelle forti e produttive offrono spinta e valore aggiunto all’attività e necessitano di essere motivate e di sentirsi parte dell’azienda per esprimere il massimo di se stessi.

Potrebbero essere maggiormente motivate e sentirsi maggiormente parte dell’impresa se a fronte di eventuali contingenze sfavorevoli non vengano buttate fuori dall’azienda ma possano trovare un supporto, una collocazione.

Quindi, un’organizzazione del lavoro pronta anche a questa eventualità valorizza le risorse umane e le conserva anche nei momenti di difficoltà. Questo può creare movimenti di investimento, di commitment che poi si traducono in minore conflittualità, maggiore motivazione al lavoro e, se vogliamo, anche maggiore produttività.

Allora forse le organizzazioni in grado di assorbire un quantum di inefficienza interna sono quelle che riescono a reggere meglio le turbolenze del mercato, perchè hanno una cultura che non è solo produttivistica.

 

Quali sono le principali difficoltà che incontra quando tenta di diffondere una cultura di impresa aperta alla diversità e disponibile a ricomprendere risorse deboli?

Le difficoltà sono quelle tradizionali: l’inclusione lavorativa viene percepita come un costo, come scarsa produttività, diminuisce l’efficienza, le aziende non possono esporsi perché sono in difficoltà nel mantenere i dipendenti già presenti.

Non sono molte le aziende che si dispongono naturalmente per una vocazione solidale ad accogliere le persone svantaggiate. La disponibilità spontanea spesso nasce dalla sensibilità dell’imprenditore che, anche inconsapevolmente, si fa carico della persona svantaggiata, perché magari sua conoscente. In questi casi non viene nemmeno riconosciuto come comportamento virtuoso perché è quasi una scelta personale del titolare, una scelta di dovere civico.

Questi comportamenti mostrano forse la parte migliore della nostra imprenditoria che non accoglie persone svantaggiate per un ritorno o per un interesse secondario, ma lo fa con una logica non economicistica, ma di responsabilità sociale.

Il Prof. Michele La Rosa, sociologo del lavoro, dice che le imprese non sono solo soggetti economici al di fuori della società. Sono socialmente responsabili nella misura in cui c’è una richiesta, un’aspettativa proveniente dalla società, di fronte alla quale l’azienda può reagire positivamente.

Ma aldilà del fatto che sono soggetti prevalentemente economici, quindi che sono guidati da una razionalità strumentale secondo una logica di scambio, ci sono elementi di socialità all’interno.

 

Alla luce della Sua specializzazione universitaria e delle attività che svolge con passione da anni, quali strade ipotizza per il futuro e la ripresa dell’imprenditoria italiana?

Non so dare una risposta.

Da quello che vediamo c’è una grande aspettativa verso l’economia green e su cui anche noi orientiamo lo sguardo per capire se ci possono essere delle opportunità.

Un movimento su quel versante lo vediamo. Una ripresa è auspicabile in termini compatibili con l’ambiente.

Eufranio Massi sul Decreto Lavoro: un punto di vista autorevole

Attualmente in pensione, è stato per 40 anni dipendente del Ministero del Lavoro. Per 10 anni ha svolto il ruolo di funzionario presso l’Ufficio di Roma con responsabilità nelle Unità che si occupavano delle controversie collettive di lavoro e del collocamento. Ha diretto, in qualità di Dirigente, le strutture di Parma, Latina, i Servizi Ispettivi centrali, Modena, Verona, Padova e Piacenza (le ultime tre DTL in reggenza insieme alla titolarità di Modena). Ha fatto parte di numerose commissioni che si sono occupate di mercato del lavoro, di incentivi all’occupazione, di ammortizzatori sociali e di controversie di lavoro e collabora, da sempre, con riviste specializzate. Attualmente scrive su riviste specializzate, cura il sito dottrinalavoro.it nel quale si è trasformato il vecchio dplmodena.it e partecipa a seminari e convegni su tutta la materia del lavoro e sulle relative novità.

 

1.         Quale disposizione avrebbe elaborato nel decreto lavoro in maniera differente dal legislatore?

È facile parlare non stando sui banchi parlamentari ove alcune disposizioni sono frutto, necessariamente, di compromessi. In ogni caso, a mio avviso, con riferimento ai contratti a termine si sarebbe dovuto focalizzare il momento della percentuale del 20% non al 1° gennaio ma al momento dell’assunzione, come è stato fatto, di recente, nel Turismo, (le imprese nascono, crescono, diminuiscono l’organico anche durante l’anno), si sarebbe dovuta scrivere meglio la sanzione amministrativa prevista in caso di sforamento della percentuale del 20% (non è chiarita se è la sola ed, inoltre, non è previsto, come nella maggior parte dei casi, un possibile pagamento in misura minima attraverso l’istituto della diffida). Una piccola critica anche per l’apprendistato: è stato previsto che il  piano formativo desumibile dalla contrattazione collettiva, sia scritto in  “forma sintetica” (ma gli accordi nazionali, sovente, non si soffermano molto sui vari profili) ma è stata tolta ai datori di lavoro la possibilità di elaborare il piano nei trenta giorni successivi all’assunzione. Ciò costringerà i datori di lavoro a fare tutto prima dell’instaurazione del rapporto, cosa che, sotto l’aspetto prettamente operativo (per coloro che vogliono, ad esempio, passare al vaglio degli Enti bilaterali) potrebbe creare qualche problema, soprattutto se l’approvazione di detti Enti dovesse tardare. Ma, detto questo, il giudizio sulla Legge n. 78 è positivo, soprattutto alla luce della fine delle ragioni giustificatrici che sono state, finora, all’origine di molto contenzioso.

 

2.         Secondo Lei, la cosiddetta Legge Fornero ha avuto ripercussioni negative sull’occupazione? Se si, per quale motivo?

Si, per una certa rigidità su alcuni istituti contrattuali soprattutto sul contratto a termine (si pensi, all’intervallo tra un contratto e l’altro che era strato portato fino a 90 giorni). In ogni caso, si è fortemente “scontato” il periodo recessivo.

 

3.         Perché il contratto di apprendistato risulta ad oggi poco utilizzato dai datori di lavoro?

Perché fino al 26 aprile 2012 (data dell’entrata in  vigore piena del D.L.vo n. 167/2011) la normativa era molto rigida e parcellizzata nelle competenze. Dopo, ha inciso fortemente la crisi.

 

4.         Ritiene che l’istituzione dell’Agenzia Nazionale per l’Impiego possa fare cambiare pelle ai Centri per l’Impiego come auspicato nel Jobs Act?

Non  è una norma che può far cambiare pelle: ma sono i comportamenti, le modalità, un nuovo approccio ai problemi del lavoro che lo possono fare. Sono in grado i centri per l’impiego, la cui esperienza (salvo rarissime eccezioni) non è stata particolarmente positiva di far ciò, in un momento in cui le Province nel cui ambito sono inseriti, hanno vita grama?

 

5.         Nel 2014 la disoccupazione in Emilia Romagna (fonte Sole24Ore) si attesterà al 9,00% circa; un tasso impensabile 5 anni fa. Collaborazione sempre più stretta tra Agenzie per il Lavoro e Centri per l’Impiego, introduzione di un sistema di Accreditamento Regionale per l’erogazione dei servizi e di un Sistema Dotale per il disoccupato: potrebbero essere queste, secondo Lei, le possibili novità da adottare, replicando modelli già in vigore in altre regioni italiane, al fine di agevolare la crescita occupazionale in Emilia Romagna?

Senz’altro, il sistema da Lei ipotizzato potrebbe essere positivo: in  ogni caso, anche a costo di ripetermi, serve un vero cambio di passo da parte dei centri per l’impiego.

 

6.         La Legge 78/2014 generalizza l’assenza di ragioni giustificatrici e l’acausalità tout-court nell’attivazione di un contratto di somministrazione a tempo determinato (STD) e nell’attivazione di un contratto a tempo determinato (CTD). Quali saranno, secondo Lei, i primi effetti di questa importante novità: un drastico calo del contenzioso, un aumento dell’occupazione, tutti e due i fattori od altro?

Senz’altro un  drastico calo del contenzioso, ove “magna pars” era rappresentata dai ricorsi sulle ragioni giustificatrici. L’occupazione aumenta con le opportunità di lavoro e non con le tipologie contrattuali: però non si può non rimarcare come, oggi, il datore di lavoro possa assumere, sostanzialmente, a tempo determinato per un massimo di 36 mesi senza alcuna paura circa le motivazioni alla base del contratto. Per quel che concerne, invece, il contratto di somministrazione, direi che le opportunità e lo spettro occupazionale siano di molto aumentati anche alla luce delle possibilità offerte dal nuovo CCNL, recentemente rinnovato.

 

7.         Lo Staff Leasing quale strumento di contrasto e di regolarizzazione per gli appalti non genuini. Ad oggi, però, non sembrerebbe avere ancora incontrato il successo auspicato dal legislatore. Quali i motivi secondo Lei?

Le fornisco una risposta tecnica: fino a quando l’art. 18 del D.L.vo n. 276/2003 che disciplina le sanzioni  in materia di somministrazioni irregolari resterà così’ (gli accertamenti ispettivi, se fatti bene, sono lunghi e complessi dovendosi ricostruire per ogni lavoratore trovato il numero delle giornate irregolari) le false cooperative avranno buon gioco. È necessario, a mio avviso, prevedere una  riscrittura di detto articolo con forti sanzioni amministrative quantificate “per fasce” di lavoratori utilizzati (come già avviene per il mancato rispetto dell’orario di lavoro) che colpiscano le cooperative non genuine e gli utilizzatori con possibili sospensioni dell’attività per questi ultimi in presenza di comportamenti recidivanti. Con una sanzione amministrativa che si basi sul numero dei lavoratori irregolari trovati sul posto di lavoro anche l’attività degli organi di vigilanza sarebbe più agile e veloce.

 

8.         Lei è citato spesso come un “faro”, un punto di riferimento fondamentale per la cultura giuslavoristica del nostro Paese. La Sua guida della Direzione Provinciale del Lavoro di Modena ha spesso indicato la strada a tutti gli operatori del settore. È stato difficile conciliare la burocrazia tipica del sistema pubblico nazionale e l’approccio critico e competente con cui ha sempre trattato la dottrina del lavoro?

Innanzitutto la ringrazio per il complimento. Io ho sempre cercato, investendo sul mio ruolo e trasmettendo ai miei collaboratori questo “modus operandi”, che è di servizio al cittadino, di creare un “corpo professionale” che desse interpretazioni e risposte basate sulla corretta conoscenza delle disposizioni.  Io ho sempre cercato, vivendo in prima linea i problemi operativi, di socializzare le conoscenze cercando di dare un volto più moderno e attinente alla realtà alla mia Amministrazione. Purtroppo, questa “forma mentis” non ha germogliato altrove, anzi, è stata oggetto di invidie, pur se so benissimo che è stata molto apprezzata da funzionari, quadri intermedi e personale (ma anche qualche Dirigente, soprattutto delle articolazioni periferiche). Di ciò è testimonianza la vicenda del sito dplmodena.it che fu chiuso perché non era uniforme al clichè ministeriale e poi fu riaperto nel giro di una settimana nel corso del 2012 (senza alcun riconoscimento) grazie alle decine di migliaia di operatori del lavoro e di cittadini, professionisti, associazioni, organizzazioni sindacali, lavoratori pubblici e privati che si sollevarono contro lo stesso Ministro Fornero. Quindi, è stato molto difficile conciliare questa attività con la burocrazia ministeriale (mi riferisco, principalmente a chi, in passato, ha avuto incarichi di diretta collaborazione con i Ministri pro – tempore) che, legata in via prioritaria alla salvaguardia delle posizioni acquisite ed all’esercizio del potere, non fornisce al personale del territorio, sollecitamente, i chiarimenti operativi necessari per rispondere alle richieste del cittadino utente.

Federico Poggipollini per Lavoropiù!

Federico Poggipollini, classe 1968, è un chitarrista e cantautore italiano nato a Bologna. La sua carriera è costellata di prestigiose collaborazioni… All’età di 22 anni entra a far parte dei Litfiba. Nel 1994 diventa componente ufficiale della nuova band di Luciano Ligabue. Nel 1998 esordisce come cantante solista, realizzando il suo primo CD “Via Zamboni 59″e accompagnato dalla sua band, i KKF, svolge attività Live in Italia e all’estero partecipando a numerose trasmissioni televisive. Finora ha pubblicato 3 album da solista, l’ultimo nel 2009.

Federico è stato ospite di Lavoropiù in occasione della Convention di Natale 2013. Si è esibito in un concerto live con la sua band: Giorgio Santisi al basso, Ivano Zanotti alla batteria e Alberto Linari alle tastiere.

 

 

 

 

4 aggettivi che ti descrivono.

Penso che i 4 aggettivi che mi descrivano al meglio siano entusiasmo, passione, costanza e disciplina.

 

Quando eri bambino cosa volevi fare da grande? Quando hai deciso che nella vita avresti fatto il musicista e il cantautore?

Quando ero bambino ero assolutamente attratto dal palcoscenico in tutte le forme. Forse deriva da un ego che va un po’ oltre, un po’ smisurato.

Ho deciso di fare il cantautore quando ho capito che la musica era il veicolo giusto per me. Quando sei bambino puoi decidere quali compagnie frequentare, potevi scegliere le persone che ti stavano accanto, e io venivo attratto sempre dalla compagnia dove si parlava di musica. Non era solo la musica parlata, ma anche la musica legata alla passione di uno strumento musicale, quindi legata a persone che suonavano.

E ho deciso di intraprendere questa carriera solo quando ho capito che potevo guadagnarci. Avrei potuto continuare a farla per passione personale, come tanti miei amici, però un giorno ho capito che poteva essere anche un guadagno. Ho dovuto convincere i miei genitori, soprattutto mio padre, perché non era d’accordo, e non lo è ancora, ma soprattutto in passato lo era ancora meno visto che non lo vedeva come un lavoro che ti potesse garantire un futuro.

 

Qual è la parte più faticosa o quella che ti piace meno del tuo lavoro?

Le prove mi piacciono molto, gli spostamenti negli ultimi anni li inizio ad accusare. Soprattutto la perdita di tempo nei viaggi, per la famiglia, ma anche un po’ per la noia perché mi sposto tantissimo in treno e le tratte sono veramente lunghe.

 

Tra tutti gli artisti con cui hai lavorato in carriera, con quale artista hai collaborato più volentieri?

Le esperienze che ho fatto e continuo a fare, per fortuna, sono le più durature e sono Ligabue e i Litfiba. Continuo a collaborare e la forma di collaborazione mi piace molto, mi metto in gioco in maniera diversa perché cerco di ascoltare e di capire, di prendere informazioni da persone che non hanno il mio background.

Quindi è un grande stimolo per me e credo di avere suonato con quasi tutti, non ce n’è uno in particolare. Sono una persona che non ha pregiudizi.

Mi è capitato di suonare con Caparezza e per me lui è un grandissimo artista, non so se per tutta la vita suonerei con lui, però mi piace il fatto che per un periodo della mia vita abbiamo collaborato insieme. La mia missione era quella di riuscire a entrare dentro il suo mondo. Ho la fortuna di scegliere con chi collaborare, non lo faccio in maniera forzata, le scelte che faccio sono pensate e valutate e quando decido di farle ci metto tutta l’anima.

 

Come riesci a conciliare la tua carriera di rockstar e il tuo ruolo di padre e compagno di vita?

La mia carriera da rockstar ormai è finita 7 anni fa. Sono stato per anni uomo immagine di Guitar Hero, perché mi interessava che chi si approcciasse a Guitar Hero potesse ascoltare dei classici scelti da noi. Era una sorta di regalo legato alla mia cultura musicale e metterlo in un gioco dove l’apprendimento era diverso è stato secondo me una bellissima forma di cultura.

La rockstar però penso ancora di esserla, ma in maniera diversa. Torno alle 3 o 4 di notte e alle 7 sono sveglio, non dormo più fino a mezzogiorno.

 

Il panorama della musica italiana oggi è sufficientemente variegato oppure manca qualcosa?

C’è tantissima musica in Italia per fortuna, anche all’estero, ma in Italia c’è molto fermento.

Moltissime band che suonano cercano di portare avanti un loro progetto e la cosa che manca assolutamente da parte dei media più grossi è quella di dare lo spazio e la possibilità agli italiani.

E soprattutto di trovare, secondo me, un piccolo spazio, uno spazio costante a quello che è il background, il background dell’underground.

Cioè tutto quello che è legato al sottobosco, perché per me è da li che vengono fuori caratteristiche che sono diverse e più pure di quelle tradizionali che devono funzionare per forza. Nelle cose più pure c’è sempre della genialità secondo me e manca quel tipo di spazio perché c’è tanta musica e tanta arte nel sottobosco.

 

La canzone che ti rappresenta?

London Calling. I Clash per me sono un gruppo fondamentale. Un gruppo che partendo dal punk ha portato avanti tanti generi inventando tantissimo a livello musicale, naturalmente prendendo spunto dai classici della musica. Hanno creato la novità e sono diventati un punto di riferimento nel mondo musicale.

London Calling mi rappresenta perché l’ho ascoltata in vinile tantissime volte in età adolescenziale e mi vengono i brividi ancora adesso ad ascoltarla.

 

Il concerto più bello che hai fatto?

Di concerti belli ne ho fatti tanti, ma il concerto che mi ha appagato di più è il concerto che ho fatto all’Arena di Verona nel 2008 con l’orchestra dell’Arena di Verona e Ligabue, dove lì per la prima volta mi sono trovato a suonare un concerto intero con un’orchestra.

Mi sono approcciato a un mondo totalmente diverso dal passato. Già l’Arena di Verona di per sé ha un fascino incredibile e in più avevo degli spazi musicali dove interagivo in maniera molto diretta con l’orchestra ed è stato un esperimento molto riuscito.

Furono 7 concerti e di quella settimana ho un ricordo meraviglioso proprio per il tipo di empatia che si era creata tra me e il contesto storico in cui mi trovavo, ma anche con il gruppo e l’orchestra.

 

Hai un portafortuna o un rito prima di salire sul palco?

Ho vari portafortuna… un anello, un foulard. Sono piccole cose che ogni volta devo avere, è una sorta di scaramanzia, ma se non le ho non succede niente.

Un rito ce l’abbiamo tutti, prima di un concerto diciamo una cosa tutti insieme per caricarci e unirci.

 

Visto che sei reduce dall’esperienza di X-Factor, cosa ne pensi dei talent show?

Non voglio fare quello che “se la mena troppo”… io credo che i cantanti che raggiungono la vetta grazie a un talent show debbano affrontare la musica in maniera diversa dagli altri.

Il talent show è un grandissimo trampolino di lancio, però per me è importante che si parli di musica al di là di quello che sta dietro a un talent televisivo.

Il talent show è una trasmissione che arricchisce chi la guarda perché dà informazioni e allo stesso tempo si ascolta musica. Quindi il fatto che sia una cosa che funzioni a me fa solo piacere.

 

Hai un gruppo italiano che ti piace?

Molti gruppi italiani mi piacciono. Un gruppo che mi piace molto, è un gruppo underground che ha sempre seguito una sua onda spostandosi da quella che è la canzone tradizionale italiana, sono i Verdena. Conosco solo la bassista, ma non ho mai suonato insieme a loro, è un gruppo che effettivamente non ha un suono italiano, e questo non è per forza un bene.

Sono riusciti a formulare il genere di musica americano e inglese in una chiave italiana, dando meno importanza forse alle parole, ma togliendosi dalla tradizione del nostro Paese.

Un esperimento ben riuscito con canzoni veramente importanti.

 

Grazie Capitan Fede!