“Un nuovo PalaDozza, tra passato, presente e futuro”

Giovedì 19 aprile il Palazzo dello sport di Piazza Azzarita ha ospitato la serata “Un nuovo PalaDozza, tra passato, presente e futuro”, un’occasione speciale per rivivere la memoria del Palazzo, analizzare il presente e scoprire i progetti che lo rivoluzioneranno rendendolo nuovo cuore sportivo, turistico-culturale e commerciale di assoluto valore per la città di Bologna.

Ha aperto le danze Matteo Lepore – Assessore Promozione della città, Patrimonio e Sport –  che ci ha raccontato tutti gli interventi di “restyling” che hanno coinvolto e che coinvolgeranno il PalaDozza. Da qui al 2021 sono previsti infatti interventi di coibentazione, la realizzazione di un impianto fotovoltaico, del nuovo impianto di climatizzazione e la sostituzione degli infissi. C’è poi tutto il progetto di riqualificazione e consolidamento degli spazi del Pala Dozza, dai servizi igienici agli spazi commerciali e di ristorazione, fino alla creazione entro il 2019 del museo del basket.

La presentatrice della serata, Sabrina Orlandi, ha dato poi la parola ai campioni del passato e del presente che hanno fatto ( e stanno facendo) la storia del palasport e prima di lanciare “Tutto il Palazzo. Bologna 2156: ritorno a Basket City – La grande storia del PalaDozza”, il docufilm di Paolo Muran ed Emilio Marrese, interpretato da Vito e Bob Messini, ha chiamato sul palco gli Sponsor che hanno contribuito alla realizzazione del film. Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù, ha spiegato i motivi che hanno spinto la società a supportare il film e l’organizzazione della serata.  Il PalaDozza rappresenta uno dei simboli della città e fa parte della storia di Bologna, pertanto va preservato e valorizzato. Il cinema è sicuramente un ottimo mezzo per la ricordare e promuovere anche al di fuori del territorio Bolognese uno dei “monumenti iconici” dello sport, dello spettacolo e della musica.

Lavoropiù ha accolto con entusiasmo il progetto, quando si tratta di contribuire all’innovazione sociale, economica e culturale del territorio in cui opera non si tira mai indietro.

RASSEGNA STAMPA

Repubblica Online – 20 Aprile 2018

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