Il mercato del lavoro

Sono state oltre 22 mila le assunzioni a tempo indeterminato tramite Agenzie per il Lavoro nello scorso agosto: in aumento del 54% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

 

È quanto emerge da alcune elaborazioni dell’Osservatorio di Assolavoro e DataLab sulla base dei dati pubblicati da Forma.Temp. Complessivamente, sempre ad agosto, sono stati 367.400 i rapporti di lavoro attivati tramite Agenzia con un aumento del 17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, mentre la media mensile per il periodo gennaio-agosto 2015 raggiunge quota 338 mila contratti. L’incidenza della somministrazione a tempo indeterminato si attesta, così, al 5,7% sul totale dei rapporti di lavoro tramite Agenzia per l’anno in corso.

 

Si allunga, inoltre, la durata delle missioni: la media di ore lavorate su base annua per lavoratore cresce del 19,5%.

La filiale di Modena si è trasferita

La filiale di Modena si è trasferita nel nuovo ufficio in Via Emilia Est 674 – Modena.

I nuovi uffici sono più ampi e accoglienti per soddisfare al meglio la nostra clientela alla quale dedichiamo sempre più attenzione.

 

La filiale è operativa nella nuova sede da venerdì 27 novembre 2015 e i riferimenti di filiale rimangono invariati:

Tel. 059 370377

Fax. 059 367685

Email: modena.emilia@lavoropiu.it

Dati sul territorio

span style=”color: #0093dd;”>Emilia Romagna – Imprese affidabili in Emilia Romagna
27/11/2015

 

 

Emiliano romagnoli, gente seria. Realtà di grandi dimensioni, localizzate nel Nord, costituite prima del 1951 e che operano nel settore dei servizi finanziari. Questo il profilo ideale delle imprese italiane più affidabili dal punto di vista delle relazioni commerciali, quindi quelle con le quali è potenzialmente più sicuro fare affari, che emerge dall’Analisi sui migliori partner commerciali B2B realizzata da CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nella business information.

 

L’Emilia Romagna, con il 9,96% di imprese con cui è più sicuro fare affari è la regione più virtuosa d’Italia.

 

Piemonte e Valle d’Aosta si posizionano al secondo e terzo posto, con percentuali rispettivamente del 9,73% e del 9,18%. Biella (14,85%), Ravenna (14,39%) e Sondrio (11,70%) sono invece le migliori province. Nelle prime posizioni seguono Mantova (11,67%), Cremona (11,42%), Cuneo (11,40%), Lecco (10,65%), Forlì Cesena (10,63%), Trento (10,61%) e Biella  (10,45%).

Aggiornamenti contrattuali

La rappresentanza e rappresentatività sindacale nel 2015
24/11/2015

 

 

Approfittando del fatto che in questi mesi estivi non ci sono stati significativi rinnovi contrattuali e ragionando comunque sul tema, in vista della stagione dei rinnovi per importanti categorie dell’industria (chimici, alimentari, metalmeccanici, solo per citarne alcuni rilevanti), mi preme tornare sull’argomento della rappresentanza,  rappresentatività e democrazia sindacale e provare a fare una fotografia dello stato dei lavori.

 

Leggi l’articolo a cura della Redazione di Informapiù – House Organ Lavoropiù SpA

Martedì 24 novembre Lavoropiù Vi aspetta al Career Day di Bergamo!

Martedì 24 novembre Lavoropiù sarà presente al Career Day del Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi di Bergamo.

 

Lavoropiù è un partner attento e disponibile verso i candidati, soprattutto giovani e neolaureati, che hanno maggiore necessità di un supporto per fare il loro ingresso nel mercato del lavoro.

I ragazzi potranno candidarsi alle offerte di lavoro di Lavoropiù, sostenere un colloquio con il personale qualificato presente sul posto e potranno orientarsi e informarsi su tutti gli aspetti del mondo del lavoro.

A ruota libera

Ora, io non sono un leone né una gazzella, e credo nemmeno voi lo siate, eppure nella società di oggi ci alziamo ogni mattina ed iniziamo a correre come le gazzelle, ma a differenza loro non ci fermiamo mai.

 

Se pensate ad una gazzella cosa vi viene in mente?

Tralasciando la scena storica di Aldo nel film “Tre uomini e una gamba”, il proverbio africano dice così:

Ogni mattina in Africa, una gazzella si sveglia, sa che deve correre più in fretta del leone o verrà uccisa. Ogni mattina in Africa, un leone si sveglia, sa che deve correre più della gazzella, o morirà di fame. Quando il sole sorge, non importa se sei un leone o una gazzella: è meglio che cominci a correre”

 

Le gazzelle, infatti, corrono e fuggono di fronte a una minaccia, ma la cosa che forse non tutti sanno è che appena il pericolo è scampato si fermano e ritornano a brucare l’erba senza preoccupazioni.

Noi umani, causa anche la tecnologia, viviamo una vita in cui proviamo a essere multitasking ogni giorno.

Email, messaggi, musica e foto sono al nostro servizio fantasticamente racchiusi in un piccolo oggetto elettronico.

La mente è irrimediabilmente e compulsivamente attratta dallo schermo, connessa 24 ore su 24, in continuazione.

Smart e connessi, inoltre, come piace a molte aziende: saper lavorare su questi termini è una dote richiestissima che genera orgoglio pure nei leader.

 

Oggi il multitasking è un genere sempre più diffuso negli uffici.

I dati dell’ultima indagine di Accenture sul tema, lasciano pochi dubbi al proposito: 98 lavoratori su 100 a livello globale dichiarano di svolgere più mansioni in parallelo.

E anche noi italiani, questa volta, stiamo al passo. Anzi, addirittura vantiamo una bella fetta (48%) che passa dal 54% al 74% del giorno con la testa su più “cose” contemporaneamente.

 

Però, qualcuno si è mai chiesto se l’uomo nasca per essere multitasking? Oggi, l’attuale modello di successo, si identifica con superlavoro, esaurimento da stress, mancanza di sonno, lontananza dalla famiglia, connessione 24 ore su 24… ma funziona davvero?

 

Cosa c’è che non va nell’attuale definizione di successo?

La nostra definizione di successo si fonda quasi esclusivamente sul denaro e sul potere. Successo, denaro e potere sono ormai praticamente sinonimi e, quindi, per avere successo tendiamo a vivere oberati, assonnati ed esauriti. E ce ne vantiamo quasi fossero dei meriti, mentre ci auto-distruggiamo o ci scaviamo la fossa. Quest’idea di successo può funzionare, o almeno darcene l’impressione, solo nel breve periodo, ma a lungo termine sempre più persone (anche gente di grande successo) crollano. Tutto ciò non è sostenibile.

Perché non provare la tecnica della gazzella per un giorno? Perchè non fermarsi un attimo?

Vi siete mai chiesti quanto tempo passiamo a pensare? Non sto parlando di pensare alla lista della spesa o a quando sarà il prossimo MotoGP, intendo proprio riflettere attentamente su noi stessi.

 

Se analizziamo la nostra giornata, ci rendiamo conto che siamo praticamente sommersi dalle cose da fare, e quando abbiamo un momento libero, non facciamo altro che ricevere ulteriori input che ci riempono la testa e non ci lasciano spazio per elaborare e produrre output.

Il continuo flusso di cose che abbiamo da fare, non ci lascia un solo secondo per pensare: il pensiero è l’unica cosa che ci differenza dagli animali.

Se mi fermo a pensare, mi rendo conto che il multitsking è la normalità. La banale normalità della nostra generazione che ha dimenticato la semplicità del fare una cosa per volta. Eppure, per quanto il nostro cervello possa essersi adattato ai nuovi ritmi ipercinetici, la capacità di svolgere più attività contemporaneamente è limitata ed è dannosa per il cervello.

 

Il nostro cervello lavora bene se fa una cosa alla volta e, a conferma di ciò, è comparsa recentemente su Forbes una ricerca inglese che sostiene che il multitasking prolungato produca una diminuzione del quoziente intellettivo adulto fino a 15 punti, avvicinandosi al QI di un bambino!

In sostanza diventiamo più stupidi, facciamo fatica a mantenere concentrazione, creatività, ad apprendere nuove abilità e sembra che ci sia un più precoce e maggiore declino cognitivo.

Il multitasking influenzerebbe negativamente anche la memoria di lavoro, le conseguenze si tradurrebbero nel dimenticare quel che abbiamo fatto appena prima e quel che dovremmo fare subito dopo un’interruzione.

Già queste conseguenze potrebbero essere sufficienti per abbandonare il multitasking. A volte siamo così iper-stimolati che non sembra possibile un’alternativa, in relatà non è così, sempre in più ambiti c’è una riscoperta della lentezza e del compiere azioni in piena presenza mentale.

 

Alcuni esempi sono lo slow-food, la slow-medicine e lo slow-design, ma l’unica forma di difesa è tornare ad uno stile di vita più pacato, meno prigioniero delle possibilità che ci offre la tecnologia prediligendo la qualità nelle nostre attività piuttosto che la quantità.

Come le gazzelle, dobbiamo imparare a riservare lo stress e la tensione solo ai momenti di pericolo e di “caccia”; il resto della vita lo vivono presenti al loro presente.

La gazzella non sta lì a pensare “e se mettevo male la zampa e scivolavo…?”. Problema scampato, tensione finita.

Noi non sappiamo più vivere così. La società in cui viviamo ha bisogno di una rieducazione all’equilibrio mentale: educare la nostra mente alla reale percezione di ciò che è il presente togliendo il più possibile pregiudizi, ansie, paure e qualunque altro condizionamento.

Approfondimenti legislativi

Il disegno di Legge di Stabilità 2016 approda in Parlamento
16/11/2015

 

Il 15 ottobre 2015 è stato approvato dal Governo il disegno di legge di stabilità per il 2016, ora all’esame del Parlamento.

 

In tema di lavoro si segnalano alcune disposizioni:

 

Per le assunzioni o trasformazioni a tempo indeterminato dal 1° gennaio al 31 dicembre 2016 è prevista una proroga dell’esonero contributivo, con alcune differenze rispetto alla misura del 2015: riduzione dei contributi previdenziali pari al 40%, per un massimo di 3.250 euro ogni anno, per un biennio. Sono esclusi i rapporti instaurati con lavoratori “che nei 6 mesi precedenti l’assunzione siano risultati occupati a tempo indeterminato presso qualsiasi datore di lavoro”.

 

Sempre in base al disegno di legge in fase di approvazione, sulla quota di salario di produttività, di partecipazione agli utili dei lavoratori o di welfare aziendale derivante dalla contrattazione aziendale, si applica l’aliquota ridotta del 10%. Il bonus ha un tetto di 2.000 euro e sarà utilizzabile per tutti i redditi fino a 50.000 euro.

 

Per maggiori informazioni: Legge di Stabilità 2016

Approfondimenti economici

L’eccellenza agroalimentare Made in Italy
04/11/2015

 

 

L’Agroalimentare italiano vanta molteplici primati per la qualità e tipicità dei suoi prodotti, con crescenti opportunità di business a livello nazionale e di ampliamento verso i mercati esteri: le imprese del settore sono consapevoli di queste potenzialità, supportate anche da una progressiva spinta verso la valorizzazione dell’industria food Made in Italy, proprio in ottica export.

 

I numeri parlano chiaro: il Made in Italy a tavola si appresta a mettere a segno nel 2015 il record storico nelle esportazioni. Secondo le elaborazioni Coldiretti su dati relativi al Monitor dei distretti nel primo semestre 2015, l’export di numerosi prodotti Made in Italy ha registrato una crescita significativa:

 

  • 70% della mozzarella di bufala Campana
  • 25% delle mele dl Trentino
  • 78% dell’ortofrutta del barese
  • 32% dei vini del Chianti
  • 22% per il prosecco di Conegliano Valdobbiadene
  • 9% per il riso di Pavia

 

Alle tendenze positive determinate dalla ripresa economica e dal tasso di cambio favorevole, si è aggiunta la spinta propulsiva determinata dalla vetrina mondiale dell’Esposizione.

Expo 2015 ha contribuito a far volare l’export di prodotti agroalimentari nazionali, che nel 2015 ha raggiunto il record storico con un valore annuale superiore ai 36 miliardi di euro, con un incremento del 7% nonostante le difficoltà provocate dall’embargo russo, sulla base dei dati Istat relativi ai primi 7 mesi dell’anno.

Ad aumentare sono soprattutto i mercati extracomunitari (+11,8%), ma in crescita sono anche le esportazioni nei Paesi dell’Unione Europea (+3,8%). Il Made in Italy a tavola fa registrare un vero e proprio boom soprattutto negli Stati Uniti (+23,2%) e in Cina (+32,7%).