Convenzione Assolavoro – Quixa per assicurazione RC auto/moto

Lavoropiù informa che Assolavoro ha stipulato un accordo con Aon SpA, gruppo leader nel brokeraggio assicurativo e riassicurativo.

A seguito di tale accordo è stata stipulata una convenzione relativa alla copertura assicurativa della responsabilità civile auto/moto con la compagnia assicurativa Quixa.

La Convenzione è rivolta a tutti i dipendenti diretti e somministrati, e relativi nuclei familiari, delle Agenzie per il Lavoro e prevede tariffe scontate rispetto a quelle standard.

 

Per effettuare preventivi e stipulare le eventuali polizze è necessario accedere al sito: www.assolavoro.eu

 

Convenzione Assolavoro – Quixa

 

INTRA LEGEM – Jobs Act, decreto sulle tipologie contrattuali

Il 25 giugno è entrato in vigore il decreto sulla “Disciplina organica dei contratti di lavoro e revisione della normativa in tema di mansioni”, un ulteriore tassello del Jobs Act.

L’obiettivo semplificazione delle tipologie contrattuali viene in parte raggiunto, in quanto in un unico testo vengono raccolte le disposizioni sull’apprendistato, sul contratto a tempo determinato e sulla somministrazione di lavoro, sul lavoro intermittente e sul lavoro accessorio.

 

Cancellata la possibilità di stipulare nuovi contratti di associazione in partecipazione con apporto di lavoro ed i contratti a progetto, una volta che saranno venuti a scadenza quelli in essere al momento dell’entrata in vigore del decreto.

Permangono le collaborazioni previste dalla contrattazione collettiva (ad esempio call center), quelle che si riferiscono ad attività professionali che richiedono l’iscrizione ad un albo, quelle rese dai componenti degli organi di amministrazione e controllo delle società e presso le società sportive.

I datori di lavoro dovranno fare attenzione ad avvalersi di collaborazioni di altro tipo, in quanto dal 1° gennaio 2016 si applicherà la disciplina del lavoro subordinato anche ai rapporti di collaborazione “che si concretano in prestazioni di lavoro esclusivamente personali, continuative e le cui modalità di esecuzione sono organizzate dal committente anche con riferimento ai tempi e al luogo di lavoro”.

 

 

CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO

 

Sono poche le novità rispetto alla legge n. 78/2014, entrata in vigore da poco più di un anno.

Viene esclusa la conversione del rapporto a tempo indeterminato, in caso di superamento dei limiti quantitativi apposti dal contratto collettivo o dalla legge (20% rispetto ai rapporti stabili in essere al 1° gennaio dell’anno in corso).

La sanzione amministrativa in caso di sforamento dei limiti è pari al 20% della retribuzione per ciascun mese (o frazione di mese superiore a 15 giorni) di durata del rapporto di lavoro, se il superamento riguarda un solo lavoratore, è pari al 50% in caso di violazione con più di un lavoratore.

Viene leggermente ampliata la platea delle esclusioni dei limiti: ad esempio i rapporti di lavoro con soggetti di età superiore ai 50 anni (non più 55) non vengono conteggiati.

Confermati il diritto di precedenza, per le lavoratrici madri anche sulle assunzioni a tempo determinato, lo stop and go, la durata massima consentita di 36 mesi, con la possibilità di stipulare un ulteriore contratto presso la DTL di durata massima di 12 mesi.

 

SOMMINISTRAZIONE DI LAVORO

 

Vengono eliminate le causali di ricorso dalla somministrazione a tempo indeterminato, con l’introduzione del tetto di utilizzo del 20% rispetto ai rapporti a tempo indeterminato presso l’utilizzatore al 1° gennaio. Tale limitazione appare inspiegabile, dal momento che i lavoratori vengono assunti dalla agenzia per il lavoro a tempo indeterminato.

Viene eliminato l’obbligo di comunicazione preventiva alle organizzazioni sindacali dei contratti di somministrazione stipulati, mentre permane l’obbligo di comunicazione annuale.

Il decreto ribadisce l’obbligo di comunicazione ai lavoratori in somministrazione dei posti vacanti, da parte dell’utilizzatore.

Vengono ribadite le deroghe ai limiti di contingentamento eventualmente posti dalla contrattazione collettiva in caso di percettori di ammortizzatori sociali da almeno 6 mesi, di soggetti in mobilità e di lavoratori svantaggiati e molto svantaggiati.

Tale ampia platea di eccezioni ai limiti numerici  riguarda solo la somministrazione di lavoro e non il contratto a termine.

 

In caso di somministrazione di lavoro a tempo determinato non vale neppure il limite legale del 20% introdotto dallo scorso anno per il contratto a termine.

Una piccola restrizione si segnala in merito ai divieti di ricorso alla somministrazione, che non possono essere superati dagli accordi collettivi, come consentito in precedenza, nei casi di ricorso alla cassa integrazione e di licenziamenti collettivi nei 6 mesi precedenti. Tale novità riguarda anche il contratto a termine.

Il decreto 81 ribadisce l’obbligo della parità di trattamento rispetto ai dipendenti diretti, il principio di solidarietà tra somministratore e utilizzatore per gli oneri retributivi e contributivi, l’obbligo in capo all’utilizzatore di comunicare alla Apl gli elementi retributivi applicabili e di rimborsare a quest’ultima gli oneri retributivi e contributivi effettivamente sostenuti.

Una rilevante novità riguarda la possibilità di computare il lavoratore disabile in somministrazione con una missione di almeno 12 mesi  nella quota di riserva di cui all’art. 3 della L. n.68/1999.

 

 

PART-TIME

 

Vengono introdotte alcune regole generali, da applicarsi in assenza di contrattazione collettiva.  Il datore di lavoro può chiedere al lavoratore di svolgere lavoro supplementare in misura non superiore al 25% delle ore di lavoro settimanali concordate, da retribuire con una percentuale di maggiorazione pari al 15%.

“Il lavoratore può rifiutare lo svolgimento del lavoro supplementare ove giustificato da comprovate esigenze lavorative, di salute, familiari o di formazione professionale”.

In mancanza di disciplina collettiva, é prevista la possibilità di stipulare clausole, ora denominate solo elastiche, di variazione della collocazione temporale e di aumento di orario. Tali clausole possono essere concordate per iscritto dalle parti presso le commissioni di certificazione.

Il preavviso di variazione deve essere di almeno 2 giorni lavorativi e la misura massima dell’aumento non può eccedere il limite del 25% della normale prestazione annua a tempo parziale.

 

Le modifiche dell’orario “comportano il diritto del lavoratore ad una maggiorazione della retribuzione oraria globale pari al 15%, comprensiva dell’incidenza della retribuzione sugli istituti retributivi indiretti e differiti”.

I lavoratori affetti da gravi patologie hanno diritto alla trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale.

Il lavoratore può chiedere per una sola volta, in alternativa al congedo parentale, la trasformazione del rapporto da tempo pieno a part-time, entro i limiti del congedo ancora spettante, con una riduzione dell’orario non superiore al 50%.

Il mercato del lavoro

L’Osservatorio nazionale Ebitemp e Formatemp comunica che nei primi 5 mesi del 2015 i lavoratori in somministrazione sono aumentati del 15,17% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Da gennaio a maggio 2015 le ore lavorate sono cresciute del 20,60% con un incremento medio del 4,71% di ore lavorate per addetto. Cresce anche il monte ore retributivo (+18,21%).

 

Si registra un notevole aumento delle assunzioni a tempo indeterminato da parte delle Agenzie per il Lavoro (+43%), segno che l’entrata in vigore del Jobs Act, superate le criticità iniziali, sta contribuendo a cambiare le prassi anche in questo segmento del mercato del lavoro.

 

Le Agenzie per il Lavoro si confermano l’unica rete capace di rispondere adeguatamente alle esigenze delle imprese in tema di servizi per il lavoro.

Politiche attive

Alti e bassi per l’occupazione che fatica a trovare stabilità
22/10/2015

 

L’occupazione è tornata a salire ad aprile, ma l’analisi dei dati del primo trimestre dimostra come il recupero sia ancora lungo: ci sono 3,5 milioni di persone disposte a lavorare ma che non cercano impiego, in gran parte perché scoraggiati.

 

Leggi l’articolo a cura della Redazione di Informapiù – House Organ Lavoropiù SpA

Dati sul territorio

Il Veneto supera la Lombardia in testa alla classifica delle top 20 dei distretti industriali con la crescita più alta di esportazioni: ben nove, quasi la metà, si trovano in questa Regione. Dallo studio Monitor di Intesa San Paolo, realizzato sui risultati del primo trimestre del 2015, emerge che l’abbigliamento trevigiano ha chiuso con 300 milioni di euro di giro d’affari, mettendo a segno il 40% in più rispetto allo stesso trimestre del 2014.

 

L’occhialeria di Belluno arriva a 704 milioni (+13,6%) e, tra l’altro, anche il distretto del mobile di Livenza e Quartiere del Piave viaggia bene: un fatturato di 539 milioni sui mercati esteri (+9%). L’oreficeria vicentina mette a segno una crescita del 10,8% rispetto allo stesso periodo del 2014, raggiungendo la quota di 361 milioni di euro.

 

Il Veneto, le cui performance complessive valgono una crescita dell’8%, supera con 5,1 miliardi la Lombardia che,  invece, ha chiuso il primo trimestre con 4,9 miliardi di giro d’affari (praticamente ferma a +0,4%).

“Fare ordine attraverso la conoscenza applicata” – Giovanni Ciafré intervistato da Lavoropiù

Giovanni Ciafrè, docente di Analisi Finanziaria e Piani Aziendali presso l’Università Politecnica delle Marche, docente Luiss BS nelle tematiche Marketing & Finance e docente senior della Academy FAV di Bologna, collabora con Lavoropiù nella progettazione e realizzazione di percorsi formativi aziendali.

 

 

 

 

1. Iniziamo dalla Sua storia personale, chi era Giovanni Ciafré prima di diventare un professore? Quali erano i suoi sogni? Le sue aspirazioni?

 

 

 

Uscito dall’università non avevo un’idea precisa di quello che sarebbe stato il mio percorso, ero desideroso di misurarmi con il mondo del lavoro e applicare le conoscenze acquisite durante gli anni di studio. Ciò che mi aspettavo era di trovare un mondo somigliante a quel cosmo ordinato che avevo trovato nei libri. Mi si è invece parato davanti un mondo più simile ad un grande caos. Tutto ciò inizialmente mi ha sconvolto, mentre ora è diventato il motivo fondamentale di tutta la mia attività: fare ordine attraverso la conoscenza applicata.

 

 

 

 

2. La formazione: accademia e impresa stanno imparando a dialogare sempre più strettamente, ma siamo ancora ben lontani dalla stretta collaborazione presente negli Stati Uniti o in Giappone, per fare solo due esempi. Quando ci arriveremo? Che cosa ha rallentato nei decenni questa interazione?

 

 

 

Non credo che la nostra strada debba essere necessariamente quella già percorsa da altri; il nostro contesto culturale ed il nostro tessuto imprenditoriale sono diversi da tutti gli altri e quindi devono trovare una sintesi personale. Per quanto riguarda il motivo della distanza tra accademia e impresa le ragioni sono varie ed alterne nella nostra storia, a volte l’accademia non si è rivelata all’altezza dell’impresa, altre l’impresa non è stata disponibile ad accettare il supporto dell’accademia. In un certo senso questa dialettica è un aspetto fondante della nostra storia culturale e spirituale. Ciò che auspico non è tanto l’incontro tra la teoria e la pratica, bensì la rinascita di una cultura tecnica che si sviluppi in seno alle stesse imprese, proprio com’è accaduto all’interno delle navi, delle botteghe, delle gilde, delle associazioni e di tutti quei centri di aggregazione che hanno segnato la storia produttiva dell’occidente.

 

 

 

3. Nell’ottica del marketing, per produrre ricavi e utili è necessario analizzare il mercato. L’analisi del mercato consente di dare una forma e definire il mercato circostante, in altre parole di misurarlo. Quanto è importante quest’analisi per un’azienda?

 

 

 

Non so con certezza quali sono le attività prioritarie per ogni impresa; sono sicuro che ogni impresa debba essere redditizia, solida e liquida. Alcune aziende, sempre più spesso, per raggiungere queste condizioni, hanno bisogno di porsi degli obiettivi collegati al miglioramento nel mantenere o sviluppare il proprio portafoglio clienti. Quando questo accade l’impresa diventa bisognosa di marketing e cioè deve analizzare, capire e prendere possesso del proprio mercato. Ancora una volta vorrei porre l’accento sulla commistione necessaria tra il momento riflessivo e quello operativo. L’attività commerciale senza una strategia di marketing è cieca, mentre la strategia, senza una concreta e quotidiana applicazione, è una pura astrazione.

 

4. Secondo la Sua esperienza che cosa manca oggi all’imprenditore italiano? Quali sono invece i punti di forza di maggior valore su cui dovrebbe focalizzarsi un imprenditore per avere successo?

 

 

 

 

 

Credo che questa domanda meriti un’attenzione particolare in quanto è il residuo di una concezione dell’impresa, e soprattutto dell’imprenditore, che va superata. È nella storia e ormai nei geni degli operatori della formazione e della consulenza la tendenza a presupporre di dover colmare le deficienze che le imprese hanno e di cui l’imprenditore non si avvede. In questo modo, il regime dei discorsi che si è affermato nelle nostre menti soffre della presuzione che consulenti e formatori conoscano l’impresa meglio dell’imprenditore. Egli, in realtà, è l’unico che sa quali sono le priorità all’interno della sua organizzazione e quali le mancanze; la consulenza e la formazione devono avere in realtà l’obiettivo di fornirgli gli strumenti per sviluppare il valore là dove egli sa che si trova. Per questo motivo la domanda non è più cosa manca all’azienda, ma cosa l’azienda ha da valorizzare.

 

 

 

5. Durante un incontro promosso da Renner Italia, ha parlato di capitale immateriale. Può spiegare di che cosa si tratta?

 

 

 

A proposito di quanto detto in precedenza posso affermare che Renner sa bene dove è riposto il suo valore. Una parte del valore di questa azienda sta proprio in quello che genericamente viene chiamato capitale immateriale. Tale concetto è estremamente ampio; a prescindere da definizioni di tipo strettamente finanziario, marketing oriented o giuridico, credo che il capitale immateriale sia una specifica disponibilità dell’impresa a fare emergere il proprio valore al di là di quello che gli stakeholders percepiscono in modo immediato. Il capitale immateriale, in questo senso, non è un valore numerico, una forma giuridica o uno strumento di pressione, bensì lo sforzo ininterrotto di materializzare idee, valori, capacità, conoscenze, proteggerle e metterle nelle condizione di generare fatturato e utili.

Fortitudo Pallacanestro Bologna presenta la nuova maglia da gioco su cui spicca il logo di Lavoropiù

Oggi, 10 ottobre 2015, presso il PalaDozza di Bologna la Fortitudo ha presentato la divisa della stagione 2015-2016 del campionato di serie A2 che comincerà ufficialmente domani con la partita Andrea Costa Imola Basket vs Fortitudo Pallacanestro Bologna.

Lavoropiù SpA ha confermato con orgoglio il sostegno alla squadra anche per questa stagione, rivestendo la carica di Co-Sponsor. Il logo ciano e magenta spicca in posizione privilegiata sulla maglia da gioco della prima squadra.

 

Nella foto Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù insieme a Marco Carraretto, capitano della Fortitudo.

Dati sul territorio

La dinamica imprenditoriale nel I trimestre
09/10/2015

 

Sono state 8.445 le iscrizioni di nuove imprese ai registri delle Camere di Commercio della Toscana nel primo trimestre del 2015.

Dal punto di vista delle forme giuridiche adottate dalle imprese, il contributo positivo più importante viene dalle società di capitali (98.605 a fine marzo 2015), che sono aumentate al ritmo del 3,2% nel corso dell’ultimo anno (pari a 3mila società in più rispetto a marzo 2014). In aumento anche le imprese individuali (+344) e le altre forme giuridiche (+186, di cui 15 cooperative).

 

Sotto il profilo settoriale, un piccolo contributo positivo viene dall’industria, grazie soprattutto alla concia-pelletteria-calzature (+149 imprese), alle riparazioni meccaniche (+145 aziende) e alla trasformazione alimentare (+56).

Le attività che maggiormente contribuiscono alla crescita del tessuto imprenditoriale toscano appartengono tuttavia al settore terziario. A fine marzo 2015 il settore turistico (alberghi e ristoranti) conta 33.046 aziende (+2,9%), così come il commercio (+1,0%,) che raggiunge quota 100.642 aziende rappresentando un quarto del sistema imprenditoriale regionale.

 

 

Lavoropiù ed Emilbanca per la Staffetta di Solidarietà

Ieri, presso il Panathlon Club Bononia, si è svolta la serata conviviale avente il tema “Sport e Solidarietà”. La serata è stata organizzata dal Presidente del Club, Francesco Franceschetti, e Matteo Fogacci in conclusione degli Italian Sporting Games.

 

Oltre ai soci, erano presenti Mauro Fizzoni, Presidente del comitato organizzativo degli Italian Sporting Games, Daniele Ravaglia, Direttore di Emilbanca, Dario Brescialli, Presidente di AVIS provincia di Bologna, Carla Tiengo, per AGEOP, e Matteo Naldi, Direttore Marketing di Lavoropiù.

 

L’occasione ha visto, inoltre, la consegna del contributo economico offerto da Lavoropiù ed EmilBanca in favore di AGEOP e AVIS per la Staffetta di Solidarietà, avvenuta il 6 settembre presso i Giardini Margherita.

Approfondimenti economici

L’avvento dell’era digitale ha creato nuove figure professionali all’interno del mondo del lavoro, così come ha modificato le competenze richieste dagli uffici del personale delle società. Osservatori.net ha prodotto un’infografica per spiegare il cambiamento, per descrivere quali sono le ‘digital skill’ più ricercate e quelle più difficili da trovare.

 

Marketing, Information technology e risorse umane sono i settori più invasi dalle nuove professioni 2.0. C’è domanda quest’anno più che altro per customer relationship manager, per migliorare l’efficacia delle relazioni con la clientela, digital marketing manager, il cui ruolo è la gestione e l’ottimizzazione delle interazioni digitali, e chief innovation officer, una figura di alto livello che ha l’obiettivo di proporre modelli innovativi per il business dell’impresa.

La figura professionale più difficile da reperire è quella dello chief digital officer, seguono i data scientist e i chief innovation officer. Poi digital strategist e professionisti dell’ecommerce e della sicurezza nel mondo digitale.

 

Le risorse umane sono il settore più concentrato nel capire e trovare figure professionali che abbiamo le competenze adatte per il mercato 2.0. Si trasforma la Direzione Hr: in aumento il budget Ict a disposizione nel 29% delle aziende. Evolve il processo di talent management: Hr analytics, social network professionali e performance management sono gli strumenti più efficaci per selezionare, far crescere e valorizzare i talenti.

Gli ultimi quattro decreti legislativi attuativi della Legge n.183/2014

Lavoropiù SpA informa che nella sezione LEGISLAZIONE sul sito lavoropiu.it sono stati inseriti gli ultimi quattro decreti del Jobs Act n.148, n.149, n.150 e n.151.

 

Vi ricordiamo che il personale specializzato di Lavoropiù è sempre a vostra disposizione per ulteriori chiarimenti.

Dati sul territorio

Nell’ambiente lavorativo piemontese le donne sono in aumento. Sebbene i dati di Manageritalia Torino, che si riferiscono al periodo tra il 2008 e il 2013, rilevino una diminuzione del 5,4% dei dirigenti a livello regionale e del 5,2% nel capoluogo sabaudo, il dettaglio spiega come a fronte di un -7,9% di dirigenti uomini, le donne dirigenti siano in   aumento del 14,7%.

Anche fra i quadri, in aumento sia in Piemonte (+5,7%), sia a Torino (+3,7%), la situazione lavorativa femminile è in miglioramento con un aumento della presenza delle donne del 18% in Piemonte e del 14,4% a Torino. Le dirigenti donne sono il 13,1% in Piemonte e il 13,5% a Torino mentre la media nazionale si attesta sul 15,1% con punte del 17,2 % a Milano e addirittura del 19,4% a Roma.

Inoltre, secondo le stime della Regione, le assunzioni nel primo trimestre sono in aumento rispetto al 2014: + 11,7%, da 137.000 a 153.000 unità. Più della metà è per buona parte effetto della marcata espansione dei contratti a tempo indeterminato.

Crescono anche i contratti a tempo determinato.